Il primo ho visto la prima stagione di Alice In Borderland, serie giapponese misto tra una marea di prodotti (4%, Lost per i flashback, Mirai Nikki) mischiati con quella noncuranza e stravaganza (che a volte non dispiace ma a volte non riesco a digerire) tutta giappa.
In pratica tre amici si ritrovano in una Tokyo deserta dove vari edifici della città diventano arena di sfide che si devono completare per poter sopravvivere.
Non sono soli, naturalmente, appariranno altri personaggi molti ispirati proprio al libro di Carroll.
Sicuramente riconoscere le similitudini tra il libro è la cosa più divertente insieme ad certi colpi di scena che non possono non stupire. Anche lì, molto alla Game Of Thrones.
Però è molto allungato come prodotto, pieno di momenti "fermi" per arrivare a 50 minuti ogni puntata, tanti che gli ultimi 2 episodi me li sono visti da solo e ho potuto felicemente skippare buona parte del minutaggio, apprezzandolo mooolto di più.
È pieno di belle ragazze giapponesi ma veramente pieno, soprattutto dalla seconda parte in poi.
Il finale di stagione invoglia a vedere la seconda, alla fine.
Insomma ha i soliti pregi e difetti di un sacco serie Netflix e non, in questi casi consiglio di leggersi bene la trama e capire se può interessare (io avevo capito che era strutturato a pugni, non a sfide), sennò rivolgersi ad altro, visto l'offerta imponente di questo tipo di prodotti sulla piattaforma.