Autore Topic: La sinistra italiana è allo sbando  (Letto 7161 volte)

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Offline Alan Fontana

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La sinistra italiana è allo sbando
« Risposta #15 il: 06 Apr 2003, 16:14 »
Citazione da: "ZionSiva"
Citazione da: "Gargoyle"
In tutta franchezza non mi pare che Cofferati sia un estremista: in un certo senso mi sembra che al contrario più che avanzare richieste sociali ed economiche sconvolgenti si sia limitato a preservare quelli che erano dei diritti acquisiti dei lavoratori.[/img]


Assolutamente. Infatti era a capo di un sindacato, adesso è un politico.
E spero faccia bene in questa veste, perchè ha molte qualità, di certo. Basta non si metta a fare il competitivo in modo esasperato.[/b]


Cofferati era a capo di un sindacato politico. Non ci piove. Tutti i sindacati hanno un partito, come la Cisl e la Uil. Politico quindi lo è sempre stato, il fatto che non appariva in televisione non deve trarre in inganno, perchè di politici che lavorano in underground ce ne sono a bizzeffe, tutti facenti parte di una complessa macchina indispensabile a mantenere il sostegno del partito.

La cosa che mi secca è come in Italia il concetto di partito sia così asfissiante, tanto da incidere perfino cariche istituzionali che dovrebbero essere neutrali (come i sindacati appunto, o i magistrati che invece di pensare alla situazione giuridica se ne stanno a formare correnti politiche. mi spiegate come fanno ad essere imparziali in questo modo?).
Un conto è muoversi per una causa che coinvolge un'ideologia comune, un'altro è muoversi per una causa che coinvolge un'ideologia speculatrice di partito (ad esempio l'Articolo 18, di fatto già applicato da anni in tutte le aziende con più o meno di 15 dipendenti. Se ti vogliono fare fuori la maniera per farlo la trovano sempre).

PS: Quoto per il ritorno di Prodi. Dovremmo chiedere a Berlusconi di varare una legge tipo quella del rientro dei Savoia :wink:
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Offline ZionSiva

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« Risposta #16 il: 06 Apr 2003, 16:36 »
Citazione da: "Alan Fontana"


Cofferati era a capo di un sindacato politico. Non ci piove. Tutti i sindacati hanno un partito, come la Cisl e la Uil. Politico quindi lo è sempre stato, il fatto che non appariva in televisione non deve trarre in inganno, perchè di politici che lavorano in underground ce ne sono a bizzeffe, tutti facenti parte di una complessa macchina indispensabile a mantenere il sostegno del partito.

La cosa che mi secca è come in Italia il concetto di partito sia così asfissiante, tanto da incidere perfino cariche istituzionali che dovrebbero essere neutrali (come i sindacati appunto, o i magistrati che invece di pensare alla situazione giuridica se ne stanno a formare correnti politiche. mi spiegate come fanno ad essere imparziali in questo modo?).
Un conto è muoversi per una causa che coinvolge un'ideologia comune, un'altro è muoversi per una causa che coinvolge un'ideologia speculatrice di partito (ad esempio l'Articolo 18, di fatto già applicato da anni in tutte le aziende con più o meno di 15 dipendenti. Se ti vogliono fare fuori la maniera per farlo la trovano sempre).

PS: Quoto per il ritorno di Prodi. Dovremmo chiedere a Berlusconi di varare una legge tipo quella del rientro dei Savoia :wink:


Chiaro, politico si, ma non in senso "stretto" (per quello che può voler dire :D) . Anche perchè a parte lavorare in underground, certo non nascondeva le sue inclinazioni anche in quanto presidente CGIL. E qui arriviamo al fatto delle ingerenze politiche negli altri campi: sono d'accordo che non ci dovrebbero essere, ma con questo governo "anomalo" è assolutamente normale che succedano queste cose. I magistrati hanno sempicemente problemi a lavorare, io trovo più strano che gente con casini giudiziari come Berlusconi o Previti possa avere un ruolo governativo, e modificare il regolamento delle magistrature. In una situazone del genere è ovvio che i magistrati cherchino altre vie per far sentire la loro voce. I sindacati sono maggiormente vicini alla sinistra per motivi molto concreti, semplicemente perchè hanno esigente simili.
Questa situazione spero finisca presto, ma acadrà quando l'italia sarà più "matura", quando ci sarà una situazione partitica meno convulsa e meno personaggi dalle posizioni ambigue.
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Offline sephirot311

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« Risposta #17 il: 06 Apr 2003, 19:47 »
Il problema è che il sindacato non è mai stato (parlo della CGIL) altro che un organo politico.
Il suo fine non è affatto quello di proteggere i lavortori....
Innanzitutto perchè un'altissima percentuale dei tesserati CGIL (mi sembra più del 60% ma non ne sono sicuro al 100%) sono pensionati, e successivamente per una semplice constatazione.
un esempio: se avesse a cuore l'interesse dei lavoratori non farebbe battaglie insulse come quella sull'articolo 18 (insulse in quanto la riforma dell'art 18 non è solo necessaria, ma anche benefica), ma si applicherebbe, che so, per regolamentare un mondo come quello del part time, che è una vera e propria giungla, dove il lavoratore temporaneo viene spesso fregatosfruttato.
ma il lavoratore part time di solito è un giovane studente lavoratore che non ha la tessera....
Chissenefrega quindi???
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Offline Alan Fontana

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« Risposta #18 il: 06 Apr 2003, 22:41 »
Citazione da: "sephirot311"
Il problema è che il sindacato non è mai stato (parlo della CGIL) altro che un organo politico.
Il suo fine non è affatto quello di proteggere i lavortori....
Innanzitutto perchè un'altissima percentuale dei tesserati CGIL (mi sembra più del 60% ma non ne sono sicuro al 100%) sono pensionati, e successivamente per una semplice constatazione.
un esempio: se avesse a cuore l'interesse dei lavoratori non farebbe battaglie insulse come quella sull'articolo 18 (insulse in quanto la riforma dell'art 18 non è solo necessaria, ma anche benefica), ma si applicherebbe, che so, per regolamentare un mondo come quello del part time, che è una vera e propria giungla, dove il lavoratore temporaneo viene spesso fregatosfruttato.
ma il lavoratore part time di solito è un giovane studente lavoratore che non ha la tessera....
Chissenefrega quindi???


Sono d'accordo sull'articolo 18. Per quanto riguarda il Part-time, secondo me è la salvezza di tutte quelle persone che a causa di problemi familiari (vecchio arteriosclerotico o bimbo piccolo) non possono dedicare la giornata intera al lavoro ma non possono fare a meno di qualche entrata.
Oggi come oggi il part-time è piuttosto gettonato. In Francia qualche anno fa ha diminuito la disoccupazione.
Non sono d'accordo che il lavoratore part-time è sfruttato: ho lavorato (e lavoro) part-time e mi sono sempre trovato bene. Le teste di cazzo le trovi ovunque, anche full-time.

x ZionSiva:
Se i magistrati lavorano male è anche colpa loro. Possibile trascinare delle sentenze così a lungo? Qualche mese fa si sono addirittura accorti che il processo di un mafioso stava per essere archiviato a forza di non concludere la sentenza. In altri paesi questo non succede. E non succede nemmeno di gente che viene rilasciata dopo 2 giorni (poi la calpa la danno alla polizia! ma se loro li catturano e i magistrati li rilasciano a che cavolo serve il loro lavoro?).
E' scandaloso che politici con casini indefiniti vengano lasciati governare. D'altronde ci sono dentro tutti, non solo Berlusconi, anche Violante, Rutelli (l'affare missione arcobaleno), persino Prodi non era pulitissimo, per non parlare di Craxi, Andreotti... che mafia...
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Offline Gargoyle

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« Risposta #19 il: 06 Apr 2003, 23:11 »
La CGIL senz'altro è un sindacato altamente politicizzato ma non mi pare che, almeno recentemente, abbia bovinamente appoggiato la linea politica di un qualche partito: certo è vicina ai DS ma più volte li ha criticati ed il fatto che la dirigenza di tale partito non la veda di buon occhio lascia intendere legami più labili di quanto non si pensi.

Secondariamente mi sento di condividere la mobilitazione della CGIL in favore dell'articolo 18: essendo un diritto acquisito mi pare giusto che debba essere mantenuto e non penso che sia un reale freno all'economia.
Gli industriali italiani sono ben strani, se un giorno ci parlano del libero mercato come se fosse la manna dal cielo e chiedono a gran voce il diritto di licenziare un dipendente perchè si gratta il naso e poi chiedono aiuti statali non appena si avvicina una crisi economica; insomma gli oneri sono pubblici ed i profitti privati. Alan Fontana inoltre sostiene che "se ti vogliono fare fuori la maniera la trovano" ma questo è applicabile anche agli omicidi di mafia (se un mafioso ti vuole ammazzare un modo lo trova...) ma non penso che nessuno voglia depenalizzare tali reati. Perchè quindi licenziare senza giusta causa chi magari ha lavorato in modo onesto per tanti anni?
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Offline Alan Fontana

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« Risposta #20 il: 07 Apr 2003, 20:48 »
Suvvia, non licenziano gratuitamente la gente che sa fare il suo lavoro.
Non conviene nemmeno al datore.
Mi sembra esagerato dire che l'articolo 18 serva a licenziare gratuitamente alla cieca chi non se lo merita. E' paranoia pura. Semmai serve a far si che chi se lo merita venga ricompensato più di chi si gratta le palle da mattina a sera.
Capita spesso che becchi in ufficio gente che lavora da 10 anni fare i "nonni" nei confronti dei pù giovani. Immagina l'apprendista che va da un collega più anziano e fa (dialogo realmente avvenuto) "scusa mi dici come funziona questa scheda? Mi hanno detto che l'hai progettata tu!" "ah ma non mi ricordo mica, l'ho fatta ormai 2 anni fa! prova a chiedere a qualcun'altro!".
Ma che ti pagano a fare? ma vai via, che sei un parassita nei confronti dei colleghi (sottolineo colleghi e non ditta, perchè alla fine sei tu che ti devi far carico di questi bastardi lavativi).
Altro giro. La ditta deve "ridurre" il personale. Chi mandano a casa? Gli appartenenti alla lista nera, off course, ovvero quelli che passano più tempo davanti alla macchinetta del caffè che al computer. Quelli che poi dicono "mi hanno licenziato ingiustamente!". Ingiustamente 'o cazz'!

Le ditte non sono lo stato, che è obbligato a pagare dipendenti nullafacenti a causa del patto sociale del '69. Le ditte, specie quelle più piccole, vogliono gente che produca. Ecco perchè il contratto a tempo indeterminato è sempre più difficile da ottenere nell'immediato, perchè prima vogliono vedere come te la cavi. E' chiaro che in questa maniera ne approfittano, ma è anche vero che mi sono rotto di vedere gente che non fa niente e si lamenta di tutto.
I diritti acquisiti sono sacrosanti, ma lo sono anche i doveri.

Gli insegnati, la categoria che si lamenta di più, sono quelli che guadagnano di più in proporzione al lavoro che fanno, e pure malvolentieri (2 milioni e mezzo per 18 ore? nessun part-time da 24 ore guadagna così. Parola di ex insegnante che ora guadagna la metà a fare il programmatore part-time).
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Offline Gargoyle

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« Risposta #21 il: 07 Apr 2003, 21:42 »
Non conviene al datore di lavoro licenziare chi sa fare il proprio lavoro. In momenti di crisi economica però le aziende devono licenziare qualcuno e quindi:
1)non vanno molto per il sottile, licenziano più o meno chi capita
 oppure
2)licenziano in base al giudizio di un qualche dirigente, ed io non avrei piacere che il mio futuro lavorativo fosse nelle mani di un persona verso la quale dovrei comportarmi da lacchè per mantenere il posto

Ho conosciuto insegnanti stimolanti, pieni di passione per il proprio lavoro, insegnanti che si limitavano a fare "il loro" ed infine parecchi insegnanti spregevoli, incolti, volgari ed arroganti. Mi permetto di dire però che insegnare non è facile (entrambi i miei genitori sono insegnanti, quindi so ciò di cui parlo...), non lo è mai stato e sta diventando sempre peggio dal momento che si trovano in balia di genitori spesso pronti a creare problemi pur di strappare squallide promozioni per i propri figli.
A parte ciò, gli insegnanti italiani sono fra i meno pagati in Europa.
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Offline Alan Fontana

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« Risposta #22 il: 07 Apr 2003, 22:47 »
Citazione da: "Gargoyle"

Ho conosciuto insegnanti stimolanti, pieni di passione per il proprio lavoro, insegnanti che si limitavano a fare "il loro" ed infine parecchi insegnanti spregevoli, incolti, volgari ed arroganti. Mi permetto di dire però che insegnare non è facile (entrambi i miei genitori sono insegnanti, quindi so ciò di cui parlo...), non lo è mai stato e sta diventando sempre peggio dal momento che si trovano in balia di genitori spesso pronti a creare problemi pur di strappare squallide promozioni per i propri figli.
A parte ciò, gli insegnanti italiani sono fra i meno pagati in Europa.


Quoto. Il mio non era un giudizio generalizzato, solo rivolto alla seconda categoria che tu definisci, ahimè, la maggioranza. Ho avuto dei bravi colleghi, ma anche dei gran asini, pronti a paracularsi il culo dietro ogni scusa del tipo "piove governo ladro".

I genitori d'oggi te li raccomando. Roba tipo (dialoghi reali):
Alan Fontana - "Suo figlio fuma"
Genitore X - "ma come si permette di dire così, non è vero! Io la denuncio per calunnia"
(bravo stronzo!)

Alan Fontana - "Suo figlio parla al cellulare in classe, gliel'ho confiscato"
Genitore Y - "come osa? se poi devo chiamarlo come faccio?"
(durante la lezione devi chiamarlo? Accidenti a te!)

Alan Fontana - "suo figlio ha picchiato un compagno"
Genitore Z - "non è vero, è il compagno che l'ha accusato ingiustamente!"
Alan Fontana - "accidenti, l'ho visto coi miei occhi!"
Genitore Z - "non ha fatto niente, quand'è venuto a casa era così arrabbiato per l'accusa che ha picchiato un pugno contro il muro e si è slogato la mano!"
(e l'ha picchiata veramente! ma che gente c'è?)

Cose di ordinaria amministrazione. Può far passare la voglia di insegnare davvero... Ma reputo l'istruzione fondamentale per la crescita socio-culturale del paese, e il governo dovrebbe tutelare maggiormente gli insegnanti (non è possibile che si denunci un'insegnante solo perchè dice allo studente che è ignorante - nel senso che ignora).

Mi chiedo cosa diventerà la scuola pubblica con l'obbligo dell'istruzione fino a 18 anni. Tutti quelli che non hanno voglia di fare un tubo rimarranno a scaldare le sedie disturbando lo svolgimento delle lezioni.
E la scuola calerà di livello. Garantito.

Comunque questo non giustifica gli insegnanti imbecilli. Punto.

PS: I dirigenti idioti esistono da anni, sono quelli che vendono il tuo culo per salvare il proprio. Ma questo lo fanno indipendentemente dall'articolo 18. E se vieni "nominato", non saranno i sindacati a muovere il culo. Credimi.

PPS: gli insegnanti in Italia sono i meno pagati d'europa, ma anche quelli col carico di lavoro inferiore. Secondo me quello stipendio per così poche ore è una manna. Fai conto che 18 ore le bruci in 2 giorni con qualsiasi altro lavoro. E di giorni ce n'è 5.
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Offline Darkside

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« Risposta #23 il: 07 Apr 2003, 23:06 »
Citazione
I genitori d'oggi te li raccomando. Roba tipo (dialoghi reali):
Alan Fontana - "Suo figlio fuma"
Genitore X - "ma come si permette di dire così, non è vero! Io la denuncio per calunnia"
(bravo stronzo!)

Alan Fontana - "Suo figlio parla al cellulare in classe, gliel'ho confiscato"
Genitore Y - "come osa? se poi devo chiamarlo come faccio?"
(durante la lezione devi chiamarlo? Accidenti a te!)

Alan Fontana - "suo figlio ha picchiato un compagno"
Genitore Z - "non è vero, è il compagno che l'ha accusato ingiustamente!"
Alan Fontana - "accidenti, l'ho visto coi miei occhi!"
Genitore Z - "non ha fatto niente, quand'è venuto a casa era così arrabbiato per l'accusa che ha picchiato un pugno contro il muro e si è slogato la mano!"
(e l'ha picchiata veramente! ma che gente c'è?)



 :lol:  :lol:  :lol:
Allora non è stata una pacchia...

Ma dì la verità,facevi qualcosa o cazzeggiavi?
Quello della mano slogata sono io. :lol:

Offline A.A.

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« Risposta #24 il: 08 Apr 2003, 18:54 »
Citazione da: "Gargoyle"
penso che nessuno voglia depenalizzare tali reati. Perchè quindi licenziare senza giusta causa chi magari ha lavorato in modo onesto per tanti anni?


Quoto. Veramente bisognerebbe licenziarne solo uno di lavoratore.....operaio.......imprenditore......:-D
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Offline Gargoyle

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« Risposta #25 il: 08 Apr 2003, 19:28 »
Io al lavoratore/operaio/imprenditore cui ti riferisci preferirei fare qualcosa di più che non licenziarlo, comunque sarebbe sempre meglio che nulla...
"I've always known it. I should've killed every last one of them! I should've turned their planet into a graveyard the likes of which the galaxy had never seen!" Gul Dukat to Captain Sisko, Star Trek: Deep Space Nine.

Offline Alan Fontana

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« Risposta #26 il: 08 Apr 2003, 20:48 »
Citazione da: "Darkside"

 :lol:  :lol:  :lol:
Allora non è stata una pacchia...

Ma dì la verità,facevi qualcosa o cazzeggiavi?
Quello della mano slogata sono io. :lol:


Guarda che nella scuola professionale dov'ero io gli studenti del tecnico (la cui sede era affiancata) avevano paura di varcare la soglia del cortile "rivale". Lì brancavano i professori per il colletto nel sottoscala, mica palle!


PS: Cosa credi, facevo lezione davvero. Peccato che essendo un ventenne nessuno mi ha mai preso sul serio. Però almeno mi volevano bene (nei limiti dei rapporti insegnanti/studenti)... :wink:
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Offline A.A.

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« Risposta #27 il: 08 Apr 2003, 21:55 »
Citazione da: "Gargoyle"
Io al lavoratore/operaio/imprenditore cui ti riferisci preferirei fare qualcosa di più che non licenziarlo, comunque sarebbe sempre meglio che nulla...


Cioè lo faresti assumere in FIAT?  :D  :D  :D  :D
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Offline Darrosquall

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« Risposta #28 il: 16 Apr 2003, 22:47 »
Ci vuole un presidente operaio per cambiare l'Italia.... :cry:
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Offline Grendel

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« Risposta #29 il: 17 Apr 2003, 15:05 »
Basterebbe un presidente LAVORATORE...
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