C'è qualche SPOILER.
Ho appena finito Sinking Island e devo dire che l'ho trovato un pò sopravvalutato dagli esperti del genere. La maggior parte del tempo non si fa altro che rimbalzare da un sospetto ad un altro al fine di estorcergli informazioni e dichiarazioni. Mancava poco che alla fine sapessi anche il periodo mestruale dei personaggi femminili. Certo grande giallo, ben congedato, interessante, mi ha catturato, ma avrebbero dovuto lasciar maggiore spazio agli enigmi basati sugli oggetti et similia. Vecchia scuola insomma. I pochi che ci sono sono davvero banali e rasentano l'assurdo. I pochi oggetti utili sono quasi invisibili a schermo e danno vita a quel fastidioso fenomeno che è il pixel hunting. Davvero asfissianti tutti quei dialoghi. Infiniti, noiosi. Che poi alla fine l'assassino era uno, ma vi posso assicurare che nella torre c'erano parecchi poco di buono, per varie ragioni. Poi come se non bastasse quegli atteggiamenti altoborghesi che ostentavano davano ai nervi, avrei voluto inventare prove fasulle per ammanettarli e gettarli in carcere a vita. Tutti, nessuno escluso.Per non parlare di quei dannati indigeni che sembravano dei babbuini increduli.
Cioè in realtà è stato davvero esaltante entrare nei panni di un investigatore privato e ragionare con la sua stessa ottica, dove ogni prensunto doveva essere affermato attraverso prove, indizi e dichiarazioni. Mi è sembrato quasi come vivere in una puntata di Colombo. Quando ho sospettato di Baina mi sono dovuto subito mettere al lavoro nel cercare prove che la incastrassero e più ne facevo una questione personale più mi accorgevo che alla fine gli avvenimenti non erano così semplici come apparivano. C'erano armi del delitto, impronte, dettagli ambigui che ampliavano la visione delle cose, confondevano. E intrigavano. C'è un enigma che è emblematico in questo senso: l'involucro di un preservativo trovato in terra al letto di uno degli abitanti della torre. Si scopre essere di marca Russa. E l'unica russa presente nell'intero edificio è la cognata. Incuriosito non posso fare altro che intrufolarmi nella sua stanza alla ricerca di qualche prova. E cosa trovo nella sua valigia? Il pacco intero di preservativi. Da questa piccola ricerca ne posso dedurre che i due avevano una relazione. E questo oltre che essere esilarante mi ha portato su una pista che distrugge l'alibi di un altro sospetto. Grandioso insomma.
E' anche interessante l'introduzione del Personal Police Assistant che rende l'indagine molto meglio organizzata e rafforza la sensazione di trovarsi davvero nei panni di un investigatore. All'intero di questo menù infatti si possono ricavare numerose informazioni come ad esempio risalire alla persona che ha utilizzato un determinato oggetto confrontando le impronte presenti su di esso con quelle di un sospetto. E questo è solo un banale esempio. Forse il pessimo doppiaggio, la legnosità delle animazioni e la dispersività delle locazioni hanno influito negativamente sul ritmo di gioco, ma ribadisco che sarebbe stato necessario introdurre un maggior numero di enigmi classici a discapito di indagini svolte interamente tra dialoghi infiniti e ripetitivi. Comunque tra eredità negate, omicidi, tradimenti, imbrogli finanziari, atti giudiziari e certificati di invalidità fasulli Sinking Island oltre che un gioco investigativo mi è sembrato un enorme clichè sugli aristocratici mossi dai loro più bassi istinti (interessi economici) a compiere azioni atroci. Una famigliola felice quella dei Jones.