Autore Topic: [PS2] Katamari Damashi  (Letto 3397 volte)

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[PS2] Katamari Damashi
« il: 07 Ago 2005, 23:19 »
Katamari Damashi è in ritardo.
E’ un gioco segnato da una grafica vecchia di almeno 5 anni, e da un concept che poteva nascere 10 anni fa, quando il poligono cominciava ad esalare i primi vagiti (ovviamente texturizzati malissimo).
Ma, finalmente, Katamari Damashi è arrivato. E, incredibile a dirsi, a trovato ancora gente alla stazione che lo stava aspettando. E tra questi il sottoscritto.
Ci sono giochi che mancano l’appuntamento con la Storia  perché, semplicemente, nascono già vecchi nel concept oppure nella tecnologia. Altri più semplicemente perché sono così cialtroni da non aver puntato né su uno né sull’altra.
Katamari Damashi fa parte di una terza categoria. Quella che sa di avere la fortuna di un concept senza tempo e non ancora sfruttato, e ci costruisce intorno un gioco senza fronzoli, ma che sa colpire duro come un vecchio pugile ancora tosto.

Katamari Damashi è un gioco Namco. E già la cosa stupisce, perché nel 2005 ti aspetti che Namco sfrutti i suoi fondi per migliorare franchise già noti. SAI BENISSIMO che finirà sempre e comunque col fare seguiti deludenti (a parte rare eccezioni come Tekken5) e che questa mentalità è la morte della fantasia, ma sai anche che il mercato ed il pubblico chiedono questo e solo questo, ed intanto lucidi la tua Beretta e ti palpi le tempie per trovare punti particolarmente morbidi.
Ma ogni tanto, probabilmente per sbaglio, qualche piccolo gruppo di programmatori esce dal silenzio e si ribella a questa mentalità del cazzo, e ha la fortuna di trovare il megadirettore naturale in vacanza sulla luna, ed il vice-direttore vittima di meningite. E il progetto passa tra le maglie della censura e della logica di mercato.

E patapum, ti ritrovi sullo scaffale il gioco dello stercorario.
Pheeeko, ma che roba è esattamente?
Dunque, il giapponese non è il mio forte, ma credo di aver capito che una catastrofe intergalattica ha privato il cielo delle sue stelle più luminose. Il sovrano di un qualche pianeta, la sua regale moglie ed il regale pargolo partono alla ricerca di nuove costellazioni.
Cosa facile, in Giappone: basta creare ‘sfere di roba’ da sparare nel cielo, et voilà, la volta celeste è restaurata.

Il piccolo principino (di cui non ricordo il nome, ho visto i titoli di coda un’ora fa), guida una sfera omnicalamitante dapprima in un appartamento, poi in una città e poi un mondo. Lo scopo è quello di raccogliere oggetti/animali/cose in modo da comporre ‘sfere di roba’ da fiondare in seguito fra le stelle, che tra l’altro non ci sono più.
Ovviamente il processo è graduale e per raccogliere, ad esempio, un cane si dovrà prima passare per batterie, rossetti, fogli di carta, sapientemente sparpagliati in casa da sapienti game-designers. Una volta raggiunto un certo diametro la telecamera allargherà la visuale ad-hoc, per tenere sempre sotto controllo gli oggetti dalle dimensioni più idonee per essere assorbiti. La missione-uno vi chiederà di comporre una palla di pochi centimetri di diametro. L’ultima (la nove o la dieci, non ricordo) una palla di mezzo chilometro.
Tutto qui. Si comincia calamitando acari e si finisce calamitando il mondo.
Nel mezzo tanta ottima musica nip-pop, tanto divertimento, e alcune sincere risate.

Katamari Damashi è in ritardo. Ma il megadirettore naturale no. E’ rientrato dalla luna sufficientemente in tempo per impedire l’esportazione di questo gioiellino nei paesi occidentali. Ma il suo seguito, appena uscito in Giappone, forse non subirà lo stesso destino.
Incrociamo  le dita, ed invochiamo un’epidemia di meningite nelle alte sfere Namco.
Guaribile senza danni, magari inghiottendo una ‘sfera di roba’ medicinale.