Non mi sembra che nessuno ha parlato di Aggretsuko, serie Netflix giapponese che racconta la storia di Retsuko, dolce red panda impiegata in un ufficio contabile dove viene maltrattata e sfruttata da tutti i superiori in un misto di sessismo e alterigia e come unico sfogo ha il cantare in un karaoke death metal con tanto di pesantissimo growling.
E' una serie carina, impostata molto shonen (qui il potere speciale della protagonista è proprio il cantato growl) che ha dalla sua episodi da 15 minuti. Sicuramente un certo spessore lo dà la vita d'ufficio, dove le gerarchie contano più di qualsiasi merito (meraviglioso il Capouffico-maiale in questo senso). Non male, se si pensa che i creatori sono gli stessi di icone come Hello Kitty..
Dateci un'occhiata.
Un pò di tempo fa mi sono visto la seconda di
Aggretsuko. Continuo a trovarla veramente carina, molto post-adolescenziale. In Questa si amplia il discorso musicale, visto che diversi personaggi hanno un proprio stile musicale. Continuo a consigliarla, c'è anche la terza che volentieri al più presto vedrò.
Ma passiamo al piatto forte.
Su prime ho trovato questo anime chiamato
Nana, tratto da un manga shojo di Ai Yazawa.
La storia parla di 2 ragazze giapponesi che si chiamano Nana. Naturalmente sono opposte, una è tutta amorosa e versetti tipici giapponesi, alla ricerca del grande amore e l'altra invece è una darkettona, un pò scontrosa che sogna di diventare una rockstar. Le 2 si incontrano in un treno diretto per Tokyo e finiranno per convivere insieme. A sfondo di ciò, la scena punk (che poi siamo sul punkettino commerciale, vabbè) di Tokyo con i componenti della band di Nana e quella della band "rivale", i Trapnest.
E' uno shojo quindi ci sono queste 2 ragazze contornate da bellissimi ragazzi (tutti seccarelli e alti), vita vissuta e alcune scene i cui si parla di amore. Però è anche vero che l'unica scena che mi ha tediato finora è stata solo una , dopo ben 25 episodi. Una.
Perché in Nana la storia prosegue con calma ma incessantemente, perché oltre all'amore si parla anche dei tipici problemi dei giovani d'oggi (ma quello si poteva anche trovare in shojo storici come
Maison Ikkoku).
E poi è scritta bene, i personaggi spesso funzionano (Yasu, un grande!) e le 2 Nana sono adorabili, ti ci affezioni.
Naturalmente la Nana più figa è quella dark ma i pensieri interiori li sappiano solo dell'altra Nana e sono tutto forchè banali.
Insomma prodottone. Alla fine è una serie tv dove a volte si parla un pò troppo di amore ma che funziona molto bene. Sono a metà ma ho voglia di andare avanti (sono una 50ina di episodi..).
Sicuramente nel suo genere è stato una bella pietra di paragone, immagino.