Comunque è evidente che il 90% della gente a cui piace AoT non ci sta capendo nulla, se ritengono “oltraggioso” il percorso dei personaggi.
Non so.
Io ho seguito il manga italiano fino "alla cantina", poi ho iniziato a leggere i capitoli in rete mano a mano che uscivano, rileggendo i tankobon quando tradotti.
Aldilà dei percorsi dei personaggi e del messaggio social-militaristico, quello che ha reso diversa la lettura è proprio il cambio di tono.
Se prima era una storia il cui obiettivo era mettere assieme gli indizi per svelare misteri, poi si è trasformata in un turbinio di motivazioni politiche di vari personaggi e di intrecci di retcon.
Molti personaggi, molte trame, molti cambi di direzione per gli uni e per le altre.
La lettura è diventata MOLTO più impegnativa.
Io onestamente ho perso parecchio piacere nel leggere il manga.
Sicuramente leggere a capitoli anziché tutto d'un fiato non aiuta, motivo per cui anche io mi rileggerò tutta la seconda metà del manga non appena saranno usciti tutti i volumi italiani, ma è palese che il cambio di scrittura (funzionale al cambio di tono) non sia necessariamente fruibile allo stesso modo da chi è stato attratto dal manga o dalla serie all'inizio.
E questo a prescindere dal finale disilluso o ottimista che potrebbe giungere il mese prossimo.
È proprio quello il senso.
SNK inizia con una storia a dir poco stra-abusata, classico battle shonen per ragazzini, il trio di eroi a dir poco detestabile: l'eroe, la bulla, l'efebo.
Eren che non fa che dire che si vendica, Mikasa che è in pratica la forma-immagine-pensiero della tsundere, ed infine Armin con sto cazzo di mare.
Poi il racconto decolla, schizza via.
Quando meno te lo aspetti, ecco che iniziano ad infilare aspetti che con il classicismo mangoso, non ha nulla a che vedere. Mangiano i cracker salati, non gli onigiri. Non è un caso.
SNK è una parabola umana che racconta di tutti noi, meglio di decine, di dozzine, di centinaia di manga che ho letto.