Ovvero "come ti passo due serate in compagnia di titoli un po' così".
So che alcuni dei titoli trattati in questo post sono già presenti nei rispettivi topic, ma siccome sono un sovversivo ho avuto la pessima idea di tentare il golpe con questo topic serissimo che spero verrà ricordato dai postumi alcoolici.
Dunqui.
Con la "i", plurale, perché mi presto ad analizzare in modo assolutamente superficiale ed inutile più di un gioco.
"Superficiale" perché per alcuni di essi non sono andato oltre al menu di avvio, "inutile" perchè non vi darà alcuna informazione sulla validità effettiva dei titoli esaminati.
Quindi è questo un puro esercizio di stile atto ad esaltare le incredibili doti di composizione sintattica del sottoscritto? Nonostante la grandezza del mio Ego sia sproporzionata, non è nemmeno questa la causa, anche perché già quello che ho scritto fino ad ora è più lungo della maggiorparte dei commenti sui titoli.
E' forse quindi una produzione scaturita dalla noia di non avere nulla da fare in ufficio? Può essere, ma se non la smettiamo di fare domande mi annoio ancora di più e non scrivo più niente.
Vediamo quindi, prima che la vena creativa mi abbandoni (o arrivi il capo a darmi qualcosa da fare), quali sono i titoli analizzati:
L'elenco è in ordine alfabetico.
- Rumble Roses
- Death by Degrees
- Capcom Fighting Jam
- The Punisher
- Wanda & the Colossus
Seguendo l’ordine appena stabilito, partiamo con l’analisi del primo gioco:
Fight Club.
Il gioco è indubbiamente uno dei migliori rappresentanti di ‘produzione escrementizia inusitata’ che mi sia mai capitato di provare. Il lato tecnico è l’unico che si salva, con buona modellazione poligonale, texture decenti, buona pulizia video. Tutto il resto è cancerogeno. Il gioco prende ciò che di buono c’è nel libro di Palahniuk e lo macella, traviandolo e malinterpretandolo, unendolo poi non contento ad un impianto di gioco che definire ripetitivo è eufemistico. C’è cattiveria, c’è sangue, c’è sporcizia e violenza, ma manca tutto il resto che fece di Fight Club un grande film/libro: l’intelligenza. Assolutamente da comprare: masterpiece.
Proseguiamo con il secondo in lista:
The Punisher.
Il gioco accoglie con un impianto tecnico ed una presentazione grafica discreti, che non fanno urlare al miracolo, ma nemmeno lasciano interdetti. Il gioco sfrutta la fisica dell’Havok nei 3 suppellettili interagibili nel livello, ed ha una buona pulizia grafica.
La maggior fonte di divertimento del gioco è torturare i nemici. No, non sono malato o eccessivamente sadico, la mia non è esaltazione per una feature particolarmente ben implementata, è solo la constatazione di un dato di fatto. Il gioco non esalta né diverte, e se per divertirmi ho bisogno di schiacciare la testa di qualcuno, appenderlo fuori da una finestra e minacciarlo con una pistola in bocca allora chiedevo a mia madre di farmi un fratellino 20 anni fa.
Boh, Volition ha fatto i due Red Faction, non credevo che potesse produrre un sistema di mira e di controllo così poco appagante per un gioco in terza persona.
Sicuramente l’ho provato poco, quindi mi sento di consigliarlo a tutti: masterpiece.
Terzo gioco in lista:
Rumbe Roses.
Ovvero il gioco per pervertiti. Sesesè, voi tutti cresciuti scafati a pane e DoaX, mi starete guardando come si guarda un pivellino che ha appena visto la sua amichetta in costume, ma la verità è che la carica sessuale presente in questo titolo è maggiore che quella presente in, chessò, Need 4 Speed.
No, davvero, le Roses in questione hanno movenze e si piazzano in posizioni che manco Tinto Brass avrebbe potuto pensare. Non c’è nudità, se non considerate tale il 98% di pelle scoperta, ma ciò non toglie che l’indirizzamento che Konami ha dato al titolo è verso chi ha desideri sessuali repressi, inappetibilità organolettica o anche solo un po’ di bruciore di stomaco.
La giocabilità, piuttosto interessante, è la copia carbone di un qualsiasi Smackdown. La gran qualità di argomenti messi in evidenza, tuttavia, rende molto più difficile concentrarsi, e proprio per questo il titolo risulta assolutamente ingiocabile.
Il titolo dei nerd per eccellenza, lo compro domani: masterpiece.
Ora il secondo titolo della lista:
Capcom Fighting Jam.
Scaricate Mugen che vi costa meno.
Ora il decimo titolo della lista… No, scherzo, dai.
Il gioco Capcom si fa notare per la possibilità di selezionare 50Hz, 60Hz e modalità progressiva. I fondali sono disegnati in 2D e artisticamente paiono piuttosto validi però si scontrano brutalmente con la poca coerenza stilistica dei vari frame dei personaggi, tutti riciclati e in bassa risoluzione.
Effetti speciali nella norma e una difficoltà di default bassissima (ho finito il gioco alla prima partita senza mai continuare e perdendo solo 2 round). Il gameplay è parzialmente originale, in pratica scegli due personaggi tra cui poter scegliere con chi affrontare i round. Questo indipendentemente da chi ha affrontato il primo round o chi ha vinto o perso. Ogni round inizierà con la quantità di energia massima e il lottatore scelto (di nascosto dall’avversario) dal giocatore. Ho scelto Ryu, con il quale ho affrontato praticamente tutti gli incontri. Le mosse sono le solite, e il personaggio è quello di Capcom Vs SNK. Nel roster ci sono personaggi di vari giochi tra cui Darkstalker, SFIII, SFA e Red Earth. Fatto interessante ogni personaggio mantiene le peculiarità della serie di appartenenza, per cui i personaggi di SFIII, da quanto ho visto, saranno gli unici a poter utilizzare il just defend. Ma potrei sbagliarmi, eh. Come boss finale ho affrontato Pyron della serie Darkstalker (io avevo Ryu e il Leone spadamunito di Red Earth).
Masterpiece. Se non lo comprate vi ShinkuuHadokenizzo il bassoventre.
Dodicesimo titolo della lista:
Death by Degrees.
Mi sono addormentato nei primi minuti di gioco perché ero veramente stanco, non perché il gioco faccia cagare, anzi, il rolling demo visto quando ancora sapevo il mio nome pare pure interessante.
Ho ammazzato giusto un paio di nemici prima di stramazzare, il controllo è un’elaborazione/plagio di quello di Rise to Honor. A me pare caruccio. Vedrò di mettermi in condizione di valutarlo meglio, se possibile.
E ora la crema della crema, il gioco definitivo per eccellenza, colui che si alza nel cielo con propulsione aerofagica e guarda tutti dall’alto:
Wanda and the Colossus.
Non l’ho provato a lungo, e quindi non posso giudicare appieno le qualità del titolo, ma a quanto ho visto semplicemente spazza via tutto quello che è stato fatto negli ultimi anni.
La prima e primeva caratteristica che salta all’occhio e rivoluziona non solo il genere, ma l’intrattenimento ludico tutto è questa: è possibile deambul