Autore Topic: [FFF review] La foresta dei pugnali volanti  (Letto 6258 volte)

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Offline Getter

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[FFF review] La foresta dei pugnali volanti
« Risposta #45 il: 30 Gen 2005, 14:27 »
Citazione da: "Sator"
e pur non avendo ancora visto Kung fu Hustle, dubito sia bello come descritto nell'articolo.

Fidati, lo è veramente 8) .
http://www.asianfeast.org/forum/topic.asp?TOPIC_ID=61
Voi siete sicuri di essere nel giusto, tuttavia non volete che la pensino tutti come voi. Non c’è verità senza gli scemi. (Don DeLillo)

Offline ghigo85

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[FFF review] La foresta dei pugnali volanti
« Risposta #46 il: 30 Gen 2005, 17:10 »
Citazione da: "Sator"
Si tratta di film visivamente molto belli, ma che non appassionano fino in fondo. Li si apprezzano per la fotografia, per la messa in scena e per un certo fascino assicurato dal melodramma in atto. Ma ad una seconda visione l'interesse scema incredibilmente. Si scopre, semplicemente, di non riuscire voler bene a personaggi così impostati. Ogni volta che guardo un film di Bruce Lee (che non è wuxia, ma l'esempio calza lo stesso) mi emoziono per la potenza visiva del personaggio e per la fisicità degli scontri. Invece già la seconda tornata di Flying Daggers mi lascia perplesso.

Beh, scusa, ma confrontare i film di Yimou con quelli di Bruce Lee mi sembra alquanto insensato... E' chiaro che la fisicità di Lee non vi è nei film di Yimou, ma anche perchè i combattimenti non sono assolutamente al centro della pellicola... Sono solamente delle scelte stilistiche, tanto quanto qualsiasi altra cosa...
Sinceramente io non voglio volutamente fare confronti tra i due, perchè non esistono. Se voglio vedere un film di combattimenti genuino e fisico guardo Bruce Lee, se voglio entrare in un mondo onirico che sembra uscito dalle stampe e da antiche leggende cinesi, dove tutto diventa danza ... Cioè, quello che voglio dire è che sono due cose diverse...
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Offline Sator

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[FFF review] La foresta dei pugnali volanti
« Risposta #47 il: 31 Gen 2005, 23:40 »
Citazione da: "ghigo85"

Beh, scusa, ma confrontare i film di Yimou con quelli di Bruce Lee mi sembra alquanto insensato... E' chiaro che la fisicità di Lee non vi è nei film di Yimou, ma anche perchè i combattimenti non sono assolutamente al centro della pellicola... Sono solamente delle scelte stilistiche, tanto quanto qualsiasi altra cosa...


Eh no, i combattimenti in Flying Daggers sono al centro della scena che piu' centro non si puo'. Cristo santo, il film è scandito dai combattimenti. Se i personaggi in questo film mostrano i loro sentimenti è solo grazie ai combattimenti, all'esito di essi e all'avvicinarsi di nuovi combattimenti. Se un personaggio ha qualche rimostranza nei confronti di un altro, non glielo dice a parole: gli pianta una coltellata. Se togli i combattimenti, ottieni uno dei film più pallosi di sempre. Cosa che non accadrebbe con Hero (non del tutto).

Poi non ho capito che intendi col fatto che sono solamente scelte stilistiche.


Citazione

Sinceramente io non voglio volutamente fare confronti tra i due, perchè non esistono. Se voglio vedere un film di combattimenti genuino e fisico guardo Bruce Lee, se voglio entrare in un mondo onirico che sembra uscito dalle stampe e da antiche leggende cinesi, dove tutto diventa danza ... Cioè, quello che voglio dire è che sono due cose diverse...


... e io se voglio bermi una bibita gassata dal sapore di cocacola, mi bevo la cocacola.

Non sto dicendo che HoFD è riconducibile a un film di Lee - giacche' ci sono delle differenze piuttosto grosse di approccio - ma che fanno entrambi parte del genere della pellicola di arti marziali. E qui nasce il paragone (non l'appiattimento di un film sull'altro).

Oddio, per come si prende sul serio, HoFD è molto piu' riconducibile a un film di Lee piuttosto che ad un Wuxia classico, in cui regna una maggior atmosfera goliardica. Sia i 2 film di Zhang, che quelli di Lee mandano in scena un melodramma, e prendono il loro incarico molto seriamente (molto piu' seriamente di La tigre e il dragone, che ha un controcanto comico non secondario). Anzi, ricordo scene piu' sdrammatizzanti nei film di Lee (Chen operaio del telefono) che nei due lavori di Zhang.


(se mi tiri fuori che HoTD è un film artistico mi rifiuto di risponderti)

Offline Sator

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[FFF review] La foresta dei pugnali volanti
« Risposta #48 il: 31 Gen 2005, 23:45 »
Citazione da: "Getter"
Citazione da: "Sator"
e pur non avendo ancora visto Kung fu Hustle, dubito sia bello come descritto nell'articolo.

Fidati, lo è veramente 8) .
http://www.asianfeast.org/forum/topic.asp?TOPIC_ID=61



Riporto un commento dal link che hai postato...

Citazione
Dimentichiamo Matrix. Dimentichiamo tutti i fraintendimenti dovuti alla morbosa tendenza autoriale di ditruggere il genere (Yimou, pugnali volanti e heroi). Stephen Chiau è tornato e ha deciso di far si che Hong Kong si riprenda ciò che è suo.
Che classe, questa è l'unica cosa che riesco a dire dopo la visione di questo vero gioiello (che palle, mi son stufato a parlare di capolavori)
Il miglior film di arti marziali da non so quanti anni (tanti, forse 10, dai tempi di The Blade). Filologicamente impressionate, con un cast di vecchie star ritrovate, metà delle sette piccole fortune, un ritrovatissimo Yuen Wah da paura, coreografie (e cameuccio) di Yuen Woo-ping in un film d'arti marziali estremo mascherato da commedia. Si, perchè il film contine talmente tanta violenza e derive gore che in Usa non potrà che uscire o tagliatissimo o vietato ai minori. Un coraggio incredibiule per Chiau, unito a quello di essere si il protagonista ma di lasciare metà film sulle spalle di altri attori. Scrittura filmica perfetta e una regia talmente consapevole e capace da lasciare allibiti, con una competenza incredibile dei tempi, delle metafore, del tutto sorprendente, un utilizzo delle musiche magistrale. Fa ridere, ma le risate vengono continuamente soffocate dalla violenza, i morti, le sequenze melodrammatiche e il candore etico dei guerrieri. Nel film uno dei più bei inseguimenti automobilistici della storia senza però automobili (hihihihi)
Se il film di Tsui sarà un capolavoro le cose potrebbero tornare al loro posto ad Hong Kong e cancellare questo enorme errore storico che ha confuso il mondo negli ultimi anni.
Immenso.


Vabbe' adesso un po' di hype gliela concedo al vecchio Stephen  :)

Offline ghigo85

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[FFF review] La foresta dei pugnali volanti
« Risposta #49 il: 01 Feb 2005, 10:01 »
Citazione da: "Sator"

Eh no, i combattimenti in Flying Daggers sono al centro della scena che piu' centro non si puo'. (...)
Poi non ho capito che intendi col fatto che sono solamente scelte stilistiche.


Secondo me confondi la massiccia presenza di combattimenti con la loro importanza... Ci sono tanti combattimenti, ma sono solo una scelta stilistica per rappresentare una determinata storia...
Ora, non hai capito cosa intendo per scelta stilistica...
Per scelta stilistica intendo un determinato mezzo visivo/letterario che il regista (dato che stiamo parlando di cinema) usa per rappresentare un determinato evento.
In poche parole, le scene di Hero rappresentano l'intera vicenda mediante combattimenti, ma questi sono una scelta stilistica e non rappresentano il fulcro del film come invece puoi benissimo notare lo siano nelle pellicole di Lee, e lo dimostra anche il fatto che Bruce Lee non era famoso per le sue doti di attore, bensì per la sua abilità nelle arti marziali...
E' questo il punto che secondo me, a mio parere, spesso viene frainteso.
Hero e la foresta rappresentano una vicenda, il primo la vicenda di un ribelle che vuole uccidere il re e salvare il regno grazie ad un astuto stratagemma, mentre il secondo il triangolo amoroso, quindi una dimensione più raccolta che anche stilisticamente abbandona la magnificenza dei combattimenti di Hero per rappresentare un qualcosa di più raccolto...

In altre parole, prendo un esempio di Tarantino... Se tu guardi Pulp Fiction, troverai l'elemento violenza al suo interno... Ma non è un film sulla violenza, bensì la violenza è una scelta stilistica. Lo stesso Tarantino lo dichiara dicendo "Per me la violenza è una scelta stilistica, tanto quanto rappresentare un balletto nel mio film"...
Così nel film di Yimou i combattimenti sono una scelta stilistica, tanto quanto rappresentare un balletto... Chiaramente sono una scelta che influisce pesantemente sul film, tanto da prendere a volte il sopravvento, ma allora anche Kill Bill e Matrix sfruttano ampiamente combattimenti (per altro riconducibili al genere), ma certamente non li si confronta con Bruce Lee...



Citazione da: "Sator"

Non sto dicendo che HoFD è riconducibile a un film di Lee - giacche' ci sono delle differenze piuttosto grosse di approccio - ma che fanno entrambi parte del genere della pellicola di arti marziali. E qui nasce il paragone (non l'appiattimento di un film sull'altro).


Si, ma sono due prodotti diversi... Uno punta sulla fisicità e sulle capacità estreme di un mito delle arti marziali, Bruce Lee, che mostra nei film la sua tecnica impareggiabile, l'altro punta sulla creazione di un prodotto onirico e artistico...
Citazione da: "Sator"

Oddio, per come si prende sul serio, HoFD è molto piu' riconducibile a un film di Lee piuttosto che ad un Wuxia classico, in cui regna una maggior atmosfera goliardica.

Per forza, come detto prima hanno due intenti diversi...


Citazione da: "Sator"
Anzi, ricordo scene piu' sdrammatizzanti nei film di Lee (Chen operaio del telefono) che nei due lavori di Zhang.


Secondo me il problema di base è che si confrontano perchè tutte due hanno le arti marziali, e allora li etichetti film di arti marziali... Ok, posso essere d'accordo, ma ognuno ha un intento diverso... Bisogna mettere delle distinzioni...
In teoria Bruce Lee lo si può confrontare con ad esempio Ong Bak (si scrive così? :? ), o anche con Jackie Chan... Sono film costruiti sulla loro abilità come atleti (articolo lo cita), e infatti sono film che stregano per le loro capacità funamboliche su cui vengono costruiti film che in sè per sè sono molto semplici nell'impianto e non filmicamente fantastici, ma che acquistano valore grazie al loro stile... E' un cinema di genere ben preciso...
Hero e la Foresta non sono costruiti sulle abilità dei singoli attori, e lo testimonia il fatto anche del massiccio utilizzo delle nuove tecniche con i fili per i combattimenti, cosa che in un film di Lee non avresti mai trovato nemmeno se li girasse ancora oggi, poichè la genuinità era il punto di forza di Lee... Hero non punta sulla bravura degli attori nel combattere, bensì su una capacità registica e filmica, sulle inquadrature, sulla fotografia, sui contrasti cromatici... E' più un ballo, una danza, piuttosto che un combattimento... Tanto che si sofferma su particolari come la scrittura dell'ideogramma spada nella scuola di grammatica mentre le frecce sfilano e penetrano i muri...


Citazione da: "Sator"

(se mi tiri fuori che HoTD è un film artistico mi rifiuto di risponderti)


Beh, questa frase sinceramente non la condivido... Se vuoi ignorare una catalogazione artistica basandoti sul fatto che in realtà non è una catalogazione basata su elementi concreti, ma che comunque esiste, io non so cosa farci... Se vuoi evitare la catalogazione per esaltare film mediocri come Lord of the Rings, io non so cosa farci...

Comunque, ritornando a questo confronto abbastanza assurdo, e premettendo che sarò io a non rispondere più ad un altro mex sul confronto perchè lo ritengo inutile e assurdo confrontare Hero e HoFD con Bruce Lee, Hero e HoFD vogliono essere "artistici" dal punto di vista registico e visivo, e ci riescono, assumendo inquadrature che hanno il sapore a volte impressionista (il mantello di lei quando cavalca verso l'amante mentre il pugnale la sta per trafiggere), a volte onirico (le scene sono moltissime), riuscendo anche ad implementare il tutto con colonne sonore stupende, mentre Bruce Lee non vuole fare nulla di tutto questo...
Bruce Lee non vuole regalare un film artistico, bensì creare situazioni in cui mostrare la sua abilità come atleta e combattente, mostrare le sue tecniche personalizzate...

Per fare un esempio musicale, Hero e HoFD sono più simili ad un Peter Gabriel o a Laurie Anderson... Vogliono offrire un prodotto musicale artistico, non solo per mostrare le loro capiacità tecniche...
Bruce  Lee è più simile ad esempio a Victor Wooten, che fa prodotti in cui esaltare la sua bravura funambolica con il basso elettrico...
Ti piace più uno o l'altro? Ok, gusti... Quale siano migliori? Non li puoi confrontare... Sono due cose diverse... [anche se l'esempio musicale era per semplificare, in realtà la sua analisi è ancora più complicata, perchè comunque Victor Wooten vuole presentare un prodotto artistico, e quindi sono diciamo confrontabili, ma con due approcci diversi]

Per cui io potrei dire HoFD e Hero sono più "artistici" dal punto di vista filmico di Bruce Lee, ma sarebbe inutile, perchè Bruce Lee non vuole produrre film artistici, bensì esaltare le sue capacità di atleta di kung-fu, nel quale rimane uno dei migliori (se non il migliore) di tutti i tempi...
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Offline Sator

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[FFF review] La foresta dei pugnali volanti
« Risposta #50 il: 01 Feb 2005, 15:07 »
Citazione da: "ghigo85"

Secondo me confondi la massiccia presenza di combattimenti con la loro importanza... Ci sono tanti combattimenti, ma sono solo una scelta stilistica per rappresentare una determinata storia...
Ora, non hai capito cosa intendo per scelta stilistica...
Per scelta stilistica intendo un determinato mezzo visivo/letterario che il regista (dato che stiamo parlando di cinema) usa per rappresentare un determinato evento.
In poche parole, le scene di Hero rappresentano l'intera vicenda mediante combattimenti, ma questi sono una scelta stilistica e non rappresentano il fulcro del film come invece puoi benissimo notare lo siano nelle pellicole di Lee, e lo dimostra anche il fatto che Bruce Lee non era famoso per le sue doti di attore, bensì per la sua abilità nelle arti marziali...


A parte che nemmeno Jet Li e Donnie Yen sono noti per le loro doti di attore, quando dici che i combattimenti non sono al centro di Flying daggers e Hero, dici semplicemente una cosa errata, ed è verificabile andando a misurare i metri di pellicola dedicati agli stessi. Ora, tu dici che si tratta di scelte stilistiche e che NON rappresentano il fulcro del film. Io ti rispondo che sì, sono scelte stilistiche, e che queste scelte stilistiche rappresentano il fulcro del film. Questo perche' Zhang ha deciso di fare 2 film di genere, il wuxiapian. (e ne minaccia un terzo.) Quando uno decide di fare un film di genere, la forma, le regole del genere, diventano contenuto. Da come lo descrivi tu sembra quasi che Zhang avesse scritto delle storie "neutre" e poi, rileggendole, avesse deciso che il miglior modo per raccontarle era calandole nel genere wuxia. Non è così. Il regista decide di fare un film con i combattimenti, scrive (o acquista) una storia che valorizzi gli stessi, esegue il casting alla ricerca di attori in grado di reggere la parte e si ricercano maestranze con esperienza sul genere.

Ora, la storia in questi film spesso è un pretesto da due soldi, come in Ong Bak, ma non è detto che sia sempre così. Hero è un esempio di storia che avrebbe reso bene anche fuori dal contesto del genere di appartenza (ci ritorno dopo), Flying Daggers già fatica di più. Un po' perche' il triangolo amoroso è un abusatissimo luogo comune che giustifica questa "gente volante" a menarsi, e un po' perche' i personaggi hanno una personalità pochissimo sviluppata. Questo anche perche' per tutto il primo tempo c'è da mantenere il segreto su di loro, per assicurare quel paio di colpi di scena del secondo tempo.

La gente non è andata al cinema a vedere i pugnali volanti perche' c'era una storia d'amore. La gente è andata al cine a vedere i combattenti che si menano e volano. E la gente non è stupida: è il film che si è auto-collocato nel genere (anche se non lo rispetta appieno, ma questo è un altro discorso). Che poi nel film ci sia una storia d'amore tutto sommato godibile è un extra che si accetta volentieri. Basta che non intervalli troppo tra un combattimento e l'altro.


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E' questo il punto che secondo me, a mio parere, spesso viene frainteso.
Hero e la foresta rappresentano una vicenda, il primo la vicenda di un ribelle che vuole uccidere il re e salvare il regno grazie ad un astuto stratagemma, mentre il secondo il triangolo amoroso, quindi una dimensione più raccolta che anche stilisticamente abbandona la magnificenza dei combattimenti di Hero per rappresentare un qualcosa di più raccolto...


Allora. In Flying Daggers la vicenda raccontata è così secondaria che gli istanti di film dedicati ai personaggi, senza che vi siano combattimenti in corso, ne' i postumi di un combattimento, ne' le avvisaglie, sono pochissimi. Ora come ora ricordo solo la scena in cui Ziyi Zhang fa il bagno. Flying Daggers aderisce completamente al genere, tranne per il fatto che non ha momenti comici.

La storia di Hero invece poteva, con qualche modifica, essere raccontata senza fare uso delle regole del Wuxia. Si sarebbero perse però alcune metafore importanti nell'economia del film. Senza il genere infatti non sarebbe stato possibile ad esempio realizzare la scena in cui Jet Li e quell'altra deviano le frecce, consentendo al tipo di scrivere l'ideogramma: metafora della penna che ha bisogno della spada per poter operare. Il film, quindi, sarebbe stato piu' povero. Anche qui pertanto il genere, vale a dire la forma, diventa in parte contenuto.


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In altre parole, prendo un esempio di Tarantino... Se tu guardi Pulp Fiction, troverai l'elemento violenza al suo interno... Ma non è un film sulla violenza, bensì la violenza è una scelta stilistica. Lo stesso Tarantino lo dichiara dicendo "Per me la violenza è una scelta stilistica, tanto quanto rappresentare un balletto nel mio film"...


Tarantino al momento è stato in grado di raccontare storie solo facendo uso di violena. Diciamo che è la sua passione. E' una scelta stilistica? Si', certo, ma e' anche l'unica scelta stilistica di cui sembra al momento disporre. E se è l'unica, non si può parlare di scelta.


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Così nel film di Yimou i combattimenti sono una scelta stilistica, tanto quanto rappresentare un balletto... Chiaramente sono una scelta che influisce pesantemente sul film, tanto da prendere a volte il sopravvento, ma allora anche Kill Bill e Matrix sfruttano ampiamente combattimenti (per altro riconducibili al genere), ma certamente non li si confronta con Bruce Lee...


Ah no? E la tuta gialla della Sposa? E le maschere Kato? Suvvia, Kill Bill è un film di vendetta puro e semplice che ammicca ad una serie di cinematografie tra cui Bruce Lee spicca sovrano!
Sarà bello quanto ti pare (del resto con i soldi, il tempo e le menti che vi si sono dedicate...) ma rimane un film di vendetta perfettamente inquadrabile nel genere.



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Non sto dicendo che HoFD è riconducibile a un film di Lee - giacche' ci sono delle differenze piuttosto grosse di approccio - ma che fanno entrambi parte del genere della pellicola di arti marziali. E qui nasce il paragone (non l'appiattimento di un film sull'altro).


Si, ma sono due prodotti diversi... Uno punta sulla fisicità e sulle capacità estreme di un mito delle arti marziali, Bruce Lee, che mostra nei film la sua tecnica impareggiabile, l'altro punta sulla creazione di un prodotto onirico e artistico...


ARGH! "ARTISTICO" :wink:  :wink:

Entrambi puntano sulla fisicità. Certo, sono fisicità diverse, ma si tratta pur sempre di film in cui la gente si mena.

Sul termine "onirico" non so che risponderti, giacche' non ci trovo niente di onirico nei due filmaggi di Zhang.

Sul termine "artistico" passo oltre: troppo soggettiva la cosa per poterci discutere su.


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Secondo me il problema di base è che si confrontano perchè tutte due hanno le arti marziali, e allora li etichetti film di arti marziali... Ok, posso essere d'accordo, ma ognuno ha un intento diverso... Bisogna mettere delle distinzioni...
In teoria Bruce Lee lo si può confrontare con ad esempio Ong Bak (si scrive così? :? ), o anche con Jackie Chan... Sono film costruiti sulla loro abilità come atleti (articolo lo cita), e infatti sono film che stregano per le loro capacità funamboliche su cui vengono costruiti film che in sè per sè sono molto semplici nell'impianto e non filmicamente fantastici, ma che acquistano valore grazie al loro stile... E' un cinema di genere ben preciso...


Ok
Ci andrei piano con il confronto con Jackie Chan, il quale iniziò come emulo di Lee, finendo per fare dei flopponi pazzeschi. Solo dopo seppe trovare il suo stile molto piu' leggero e divertente. Ma ho capito che intendi e per ora sono d'accordo.

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Hero e la Foresta non sono costruiti sulle abilità dei singoli attori, e lo testimonia il fatto anche del massiccio utilizzo delle nuove tecniche con i fili per i combattimenti, cosa che in un film di Lee non avresti mai trovato nemmeno se li girasse ancora oggi, poichè la genuinità era il punto di forza di Lee... Hero non punta sulla bravura degli attori nel combattere, bensì su una capacità registica e filmica, sulle inquadrature, sulla fotografia, sui contrasti cromatici... E' più un ballo, una danza, piuttosto che un combattimento... Tanto che si sofferma su particolari come la scrittura dell'ideogramma spada nella scuola di grammatica mentre le frecce sfilano e penetrano i muri...


Ecco, qui ti fermo: Hero ha una componente narrativa molto ben sviluppata ed è un po' un caso a parte, ma non è vero che non punta sulle abilità degli attori, tant'è che Jet Li e Donnie Yen non si scritturano così, per caso. L'aderenza al genere c'è tutta, anche se non si limita a quello. Flying Daggers invece secondo me non fa nulla per innalzarsi dallo stesso. Ciò detto non la ritengo una cosa negativa, però mi stupisce che si tratti del secondo film di Zhang sull'argomento. Cioè: fai Hero, e poi fai i Pugnali Volanti? Bello è bello, però insomma...

Sullo stile e approccio diverso dei combattimenti è senz'altro vero (del resto il cinema di Lee nasce proprio in contrapposizione a quei film pieni di gente volante), ma sull'esito finale... be', stiamo sempre parlando di pellicole di arti marziali. E' così che sono recepite dal pubblico, e a fare troppe distinzioni si finisce per ottenere degli insiemi così piccoli che hanno un unico elemento. E allora a che servono gli insiemi?


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Citazione da: "Sator"

(se mi tiri fuori che HoTD è un film artistico mi rifiuto di risponderti)


Beh, questa frase sinceramente non la condivido... Se vuoi ignorare una catalogazione artistica basandoti sul fatto che in realtà non è una catalogazione basata su elementi concreti, ma che comunque esiste, io non so cosa farci... Se vuoi evitare la catalogazione per esaltare film mediocri come Lord of the Rings, io non so cosa farci...


Tralascio la provocazione su LotR, che definire mediocre mi pare un errore così marchiano da non necessitare approfondimenti.

La mia allergia al concetto di film artistico arriva quando mi rendo conto che l'interlocutore usa tale termine come punto di partenza sul quale sviluppare un discorso. Secondo me non si può portare avanti una critica cinematografica partendo da una base simile: questo perché è una cosa troppo personale, che senti a pelle, quindi il discorso risultante non potrà che "funzionare" solo per chi già in partenza ha le tue stesse sensazioni a pelle. In pratica finisci a mio avviso col comunicare solo con chi è già d'accordo con te.

Il concetto di arte, per me, non deve essere un punto di partenza, ma di arrivo. Deve essere la bottom line di un testo che non ne ha bisogno per i suoi contenuti.


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Comunque, ritornando a questo confronto abbastanza assurdo, e premettendo che sarò io a non rispondere più ad un altro mex sul confronto perchè lo ritengo inutile e assurdo confrontare Hero e HoFD con Bruce Lee, Hero e HoFD vogliono essere "artistici" dal punto di vista registico e visivo, e ci riescono, assumendo inquadrature che hanno il sapore a volte impressionista (il mantello di lei quando cavalca verso l'amante mentre il pugnale la sta per trafiggere), a volte onirico (le scene sono moltissime), riuscendo anche ad implementare il tutto con colonne sonore stupende, mentre Bruce Lee non vuole fare nulla di tutto questo...


Eccoci al punto dolente. Usi l'arte come discriminante e dividi le opere in classi a seconda dei tuoi gusti in materia. Così potrai andare d'accordo solo con chi ha i tuoi stessi parametri di gusto. E allora non farete che offrirvi da bere a vicenda.

Io ad esempio non riesco a trovare Flying Daggers "artistico" (e pure il film mi è piaciuto, tant'è che l'ho visto in divx mesi fa e poi sono tornato a vederlo al cine). Mi sembra una sequela di luoghi comuni anche carini, tenuti insieme da una bella fotografia, da un ottimo mestiere alla cabina di regia e musiche nella norma.
Ora, tu puoi dire che io non capisco nulla di arte e tirare avanti sicuro della superiorità dei tuoi gusti, oppure puoi evitare in futuro catalogazioni basate su un concetto tanto friabile. Fai te.

(nota: come altri utenti del tfpforum, usi la parola "implementare" come se fosse il sinonimo di accrescere, valorizzare. Ma non vuol dire questo. Implementare significa realizzare, costruire. Non so nemmeno se esiste in italiano: è un termine inglese usatissimo nelle materie ingegnerisitiche e, credo, da lì arrivato al linguaggio comune.)

Offline Nakedlunch

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[FFF review] La foresta dei pugnali volanti
« Risposta #51 il: 03 Feb 2005, 07:08 »
Ho trovato la fotografia stupenda: la foresta di canne, quella di betulle. Tutte questi alberi che si frappongono per tutto il film tra gli attori e gli spettatori: Bello. Sul piano narrativo invece mi è piaciuto un pochino meno e in alcuni punti l'ho trovato quasi ingenuo. due pallini e mezzo.
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collaboratore di T&T

Offline Zolfo

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[FFF review] La foresta dei pugnali volanti
« Risposta #52 il: 03 Feb 2005, 11:11 »
L'ho visto ieri sera e complessivamente mi è piaciuto più di Hero.
Non c'è che dire, visivamente è zucchero per gli occhi, le scenografie iniziali nella casa delle peonie (mi pare si chiamasse così) sono una moltitudine di colori che, nonostante la loro quantità e diversità, risultano comunque armoniosi.
Per non parlare dei costumi, veramente eccezionali dall'inizio alla fine, con una nota di merito per l'abito della squadra dei pugnali volanti, lo adoro.
E' un film che punta fondamentalmente sull'impatto visivo (e già si sapeva), ma ciononostante la trama seppur banale riesce con i piccoli colpetti di scena a piccole dosi a trasportare gli eventi in maniera convincente.
Ottimi i combattimenti, anche se lo svolazzamento chilometrico delle vesti in Hero è più stimolante a livello emotivo, che fanno un buon uso di movimenti pindarici di camera e computer graphic che non risultano mai fuori luogo; unico disappunto forse il piattino tagliato in due durante il ballo all'inizio e la tormenta di neve finale che sono fatti un po' maluccio.
Bellissima interpretazione di tutti gli attori, dall'armoniosa Ziyi all'imponente Lau (minato forse da un doppiatore non troppo convincente), Kaneshiro talvolta è il più sottotono forse a causa del suo faccione da schiaffi.
Mi sono trovato proprio di fronte al film che mi aspettavo, visivamente superlativo ed evocativo nelle coreografie, storia semplice (ma chi ha detto che debbano essere complicate per risultare belle?) ma interessante e una buona recitazione complessiva.

Da vedere.
A volte c'è così tanta bellezza nel mondo che non riesco ad accettarla.

Offline Gold_E

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[FFF review] La foresta dei pugnali volanti
« Risposta #53 il: 03 Feb 2005, 14:15 »
Mi è piaciuto, ma il finale non mi ha convinto più di tanto. Quoto tutti quelli che hanno parlato bene dei combattimenti e della scenografia, ma la storia non mi ha convinto, e ho avuto la sensazione che si tolgliessero i combattimenti poco rimarrebbe... magari è solo una mia impressione, ma Hero mi aveva lasciato qualcosa di più, e nel complesso lo trovo superiore..
GOLD EXPERIENCE REQUIEM POTERI:                         
Le sue emanazioni azzerano il potere, le azioni e la volontà di chi lo attacca. Chi resta colpito fisicamente da Requiem vede la propria morte riportata a zero, e continua a riviverla ogni volta.

Offline Zolfo

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[FFF review] La foresta dei pugnali volanti
« Risposta #54 il: 03 Feb 2005, 15:30 »
Citazione da: "Gold_E"
ho avuto la sensazione che si tolgliessero i combattimenti poco rimarrebbe...

Già, ma resta il fatto che sia i combattimenti che le danze sono parte integrante della trama e non semplicemente accessorie.
A volte c'è così tanta bellezza nel mondo che non riesco ad accettarla.