Autore Topic: Elezioni in Iraq  (Letto 8141 volte)

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Offline mimir

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Elezioni in Iraq
« Risposta #75 il: 04 Feb 2005, 16:00 »
Citazione da: "Seppia"
lascia(te) perdere americani, giapponesi, corea, abruzzo molise e basilicata. ditemi se siete contenti del fatto che si voti...


Io ho un'impressione (a pensar male si fa peccato ma ci si indovina spesso): queste elezioni (come la cattura di saddam) danno fastidio a chi odia l'america, ai "pacifisti di forma senza se e senza ma", a chi sperava in una figura pessima delle tre B, ai comunisti in generale.
Non perdetelo il tempo ragazzi, non è poi tanto quanto si crede;
è così fragile la giovinezza, non consumatela nella tristezza.

Offline 46and2

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Elezioni in Iraq
« Risposta #76 il: 04 Feb 2005, 17:07 »
Citazione da: "mimir"
Citazione da: "Seppia"
lascia(te) perdere americani, giapponesi, corea, abruzzo molise e basilicata. ditemi se siete contenti del fatto che si voti...


Io ho un'impressione (a pensar male si fa peccato ma ci si indovina spesso): queste elezioni (come la cattura di saddam) danno fastidio a chi odia l'america, ai "pacifisti di forma senza se e senza ma", a chi sperava in una figura pessima delle tre B, ai comunisti in generale.


Comunista non sono, ma, pur non dandomi fastidio, queste elezioni non mi convincono. Sono un passo forse importante, ma possono essere anche un'inutile pagliacciata per quello che ne sappiamo noi. Trovo assurdo il fatto che la gente esulti o ci sputi sopra quando, secondo me, i tempi non sono maturi per capire la reale portata dell'evento. La situazione irakena, e mediorientale in genere, è mutevole e complicata e difficile da interpretare. Ricordate quando ci fu la pace a Camp David tra Rabin e Arafat e tutti dissero che era un momento storico? Ecco, due anni dopo c'era una nuova intifada. Ho la sensazione che la portata storica di queste elezioni sia equiparabile
Profilo nuclearizzato... D'ora in poi rivolgetevi a Yoshi

Offline mimir

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Elezioni in Iraq
« Risposta #77 il: 04 Feb 2005, 19:40 »
Citazione da: "46and2"
Comunista non sono, ma, pur non dandomi fastidio, queste elezioni non mi convincono.


Occhio, il mio discorso indicava a chi probabilmente le elezioni danno fastidio (so che non ti infastidiscono solo non ti convincono, ma era per chiarire).

Citazione da: "46and2"
Sono un passo forse importante, ma possono essere anche un'inutile pagliacciata per quello che ne sappiamo noi. Trovo assurdo il fatto che la gente esulti o ci sputi sopra quando, secondo me, i tempi non sono maturi per capire la reale portata dell'evento.


Tutto è possibile, ma le elezioni sono un evento storico, sono il vaso di pandora che si apre ed passo fondamentale, non per nulla il terrorismo (o guerriglia -- dipende dai giudici) ha cercato di impedirle anche uccidendo i civili (questa si ch'é guerriglia).

Citazione da: "46and2"
Ricordate quando ci fu la pace a Camp David tra Rabin e Arafat e tutti dissero che era un momento storico? Ecco, due anni dopo c'era una nuova intifada. Ho la sensazione che la portata storica di queste elezioni sia equiparabile


Non dimentichiamoci che Arafat parlava di pace con addosso una divisa leader militare, era come quei medici pelati che ti prescrivono una cura contro la caduta dei capelli: non era credibile.
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Offline Cloe

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Elezioni in Iraq
« Risposta #78 il: 05 Feb 2005, 01:17 »
Citazione da: "mimir"
Occhio, il mio discorso indicava a chi probabilmente le elezioni danno fastidio (so che non ti infastidiscono solo non ti convincono, ma era per chiarire).

Sinceramente penso che tutti sperino che queste elezioni riescano al meglio, e dubito ci sia qualcuno davvero infastidito.
Il dubbio nasce dal fatto che queste elezioni possano giustificare e far dimenticare la (forse precedente? ...vedremo) pessima gestione americana della questione dell’Iraq.
Citazione da: "mimir"
Non dimentichiamoci che Arafat parlava di pace con addosso una divisa leader militare, era come quei medici pelati che ti prescrivono una cura contro la caduta dei capelli: non era credibile.

Non mi sembra che qui ci sia nessun capellone vestito da figlio dei fiori che renda le elezioni piu' di tanto credibili, comunque.
(pur non convincendo nemmeno me, incrocio le dita per ottimi sviluppi futuri, comunque)
habal mon amour

Offline mimir

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Elezioni in Iraq
« Risposta #79 il: 05 Feb 2005, 10:10 »
Citazione da: "Cloe"
Non mi sembra che qui ci sia nessun capellone vestito da figlio dei fiori che renda le elezioni piu' di tanto credibili, comunque.
(pur non convincendo nemmeno me, incrocio le dita per ottimi sviluppi futuri, comunque)


Che centrano i figli dei fiori con la democrazia? Le elezioni saranno credibili tanto quanto lo vorranno gli iraqeni.

P.S.: per i capelloni Berlusconi sta provvedendo ;-)
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Offline Cloe

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« Risposta #80 il: 05 Feb 2005, 12:49 »
Citazione da: "mimir"
Che centrano i figli dei fiori con la democrazia? Le elezioni saranno credibili tanto quanto lo vorranno gli iraqeni.

P.S.: per i capelloni Berlusconi sta provvedendo ;-)

 :D era per dare un'immagine contrapposta alla divisa militare...
Sul fatto che saranno gli iraqeni a rendere credibile queste elezioni... sei stato tu a citare per primo l'abito del leader politico come sinonimo di credibilita'.
Tutto sommato sono convinta anche io che il popolo potrebbe fare molto per la soluzione (o almeno il ridimensionamento) della situazione.
habal mon amour

Offline mimir

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« Risposta #81 il: 05 Feb 2005, 14:00 »
Citazione da: "Cloe"
:D era per dare un'immagine contrapposta alla divisa militare...


Chiaro, ma parlare di elezioni in giacca e cravatta ha senso, parlare di pace indossando una divisa militare è una presa in giro.

Citazione da: "Cloe"
Sul fatto che saranno gli iraqeni a rendere credibile queste elezioni... sei stato tu a citare per primo l'abito del leader politico come sinonimo di credibilita'.


Il detto "l'abito non fa il monaco" è valido fino ad un certo punto. Arafat parlava di pace presentandosi come leader militare.
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Offline acciarone

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Elezioni in Iraq
« Risposta #82 il: 05 Feb 2005, 15:43 »
ho il pc dal dottore. il problema di cui vi parlavo pare definitivo. tornerò a questa "mia" discussione appena possibile.
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Offline Grendel

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Elezioni in Iraq
« Risposta #83 il: 05 Feb 2005, 19:53 »
Citazione da: "Seppia"
ma il fatto che si voti dopo anni di tirannia é bene o male perdio?

Nessuna delle due, purtroppo.
E' semplicemente inutile.
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Offline ZionSiva

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Elezioni in Iraq
« Risposta #84 il: 05 Feb 2005, 20:27 »
Inutile no, ma di certo una democrazia costruita in questo modo è potenzialmente fragilina. C'è comunque da tener conto che in Iraq non votavano da mezzo secolo, prima la democrazia era durata poco, è stata a dir poco devastata da violenze mostruse, ma rispetto ad altri paesi l'Iraq ha un'esperienza maggiore di questo sistema. Sarà da vedere quanto reggerà nei prossimi anni, e se si forma un minimo di equilibrio... ma l'intervento USA ha dimenticato di pianificare in maniera davvero organica questa seconda parte, non sarà certo un processo semplice, potrebbe essere assai traumatico. Speriamo comunque, l'affluenza è un buon segno, adesso sarà da vedere se non è un fuoco fatuo.
~~porcelina, she waits for me there
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Offline acciarone

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« Risposta #85 il: 06 Feb 2005, 09:24 »
70 % di affluenza alle urne mi sembra un risultato...enorme. sfido io chi avrebbe scommesso, il giorno prima del voto, su uno "share" così importante di appassionati alla democrazia. E' evidente che la nostra idea del medio oriente, dell'Islam e della società araba è stata falsata dai mass media. La stragrande maggioranza delle persone non differisce da noi eletti in nulla: afflati democratici, buonsenso, disprezzo verso le frange estremistiche e integralistiche della società. Personalmente non avevo capito ma sottolineo che non sono neppure stato aiutato a capire da una informazione che, da anni, non è più cronaca ma solo interpretazione, reinterpretazione, commento strumentalizzato. Non credo, come d'altra parte il resto del mondo, che nel medio oriente gli Usa siano lì gratis e per spirito di amicizia ma il risultato iraqeno - ripeto enorme - gioverà assai all'occidente.
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Offline mimir

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« Risposta #86 il: 06 Feb 2005, 10:20 »
Citazione da: "acciarone"
Non credo, come d'altra parte il resto del mondo, che nel medio oriente gli Usa siano lì gratis e per spirito di amicizia ...


Evidentemente no. Appare evidente che gli USA (GB, IT) hanno da guadagnare più dalla amicizia del nuovo Iraq che dalla inimicizia di Saddam, un pericolo in meno è un partner petrolifero in più. In tutto questo io non vedo nulla di sbagliato o amorale.
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Offline Foxtrone

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« Risposta #87 il: 06 Feb 2005, 11:42 »
Citazione da: "ZionSiva"
Inutile no, ma di certo una democrazia costruita in questo modo è potenzialmente fragilina.

Il fatto è che tutte le democrazie del mondo sono passate per una stagione di sangue... perchè nel mondo c'è sempre chi non apprezza la democrazia (e chiudo qui) ...
Il fatto è che in IRAQ è da decenni che c'è una stagione di sangue... e per questo penso che questa nuova democrazia possa invece crescere a rafforzarsi, in modo trainante e coinvolgente per tutte le altre genti oppresse di quell'area del mondo... oppresse da coloro che alcuni, nelle nostre democrazie, chiamano "resistenti"...
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Offline ZionSiva

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Elezioni in Iraq
« Risposta #88 il: 06 Feb 2005, 13:16 »
Citazione da: "Foxtrone"

Il fatto è che tutte le democrazie del mondo sono passate per una stagione di sangue... perchè nel mondo c'è sempre chi non apprezza la democrazia (e chiudo qui) ...
Il fatto è che in IRAQ è da decenni che c'è una stagione di sangue... e per questo penso che questa nuova democrazia possa invece crescere a rafforzarsi, in modo trainante e coinvolgente per tutte le altre genti oppresse di quell'area del mondo... oppresse da coloro che alcuni, nelle nostre democrazie, chiamano "resistenti"...


Infatti il problema non è certo che il passaggio alla democrazia sia stato doloroso, ma che la reazione al dolore non sia stato affrontato in maniera diretta dalla popolazione. La storia, ma pure la logica, hanno sempre dimostrato che le democrazie che nascono da un moto interno hanno più facilità a diventare solide. Ma in questo caso c'è un problema in più: l'Iraq è un paese con un nome a unire popolazioni diversissime. Quindi siamo in una situazione dove il paese ha una democrazia a cui non è arrivato per bisogno, ma a cui è stata "data" niuovamente una democrazia, e per lo più non ha un vero collante interno. I processi storici di solito sono ben più graduali, gli USA è questo che non capiscono molto bene ultimamente. Non preparano le cose bene, ed è una cosa pure più importante e scocciante della già pessima legittimazione del concetto di "guerra preventiva", davvero pericoloso in questi termini.
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Offline acciarone

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« Risposta #89 il: 06 Feb 2005, 16:46 »
Citazione da: "mimir"
Citazione da: "acciarone"
Non credo, come d'altra parte il resto del mondo, che nel medio oriente gli Usa siano lì gratis e per spirito di amicizia ...


Evidentemente no. Appare evidente che gli USA (GB, IT) hanno da guadagnare più dalla amicizia del nuovo Iraq che dalla inimicizia di Saddam, un pericolo in meno è un partner petrolifero in più. In tutto questo io non vedo nulla di sbagliato o amorale.


condivido. speriamo bene per il futuro.
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