quella del "non conosco" è una teoria affatto interessante. Botswana è un luogo che non so come si scrive nè so dov'è, perchè dovrei aiutarne gli abitanti? ho già abbastanza problemi a casa mia!
ma allora alla fine penso: senza andare tanto lontano, perchè aiutare i terremotati nel centro italia? sì, ok, sono nel mio stesso paese, ma io ci sono mai stato? no. li conosco? no. hanno mai fatto qualcosa per me? no.
e poi allora penso alla pro-zia fuori città che ho visto tre volte in vita mia: mi sta simpatica, ma non mi rappresenta niente...la chiamo "zia" solo perchè mi hanno detto di farlo, ma il legame di sangue mi rappresenta davvero un vincolo, nel 2005? no. e posso dire di conoscerla? no. e ha mai fatto qualcosa per me? difficilmente.
e poi mi viene anche a mente la mia vicina di casa araba: una brava donna che ascolta tutto il giorno a manetta, alternativamente, musica araba e "Questo è il ballo del qua qua". Poi arriva il marito in casa: un nanosecondo prima lei spegne la musica perchè il marito è irascibile, e infatti da quando entra ogni 10 secondi tira una madonna-qualcosa.
ma io la conosco? no. ma ha mai fatto qualcosa per me? no.
poi però mi viene una domanda: ma io ho invece ho fatto qualcosa per questa gente? no. e loro mi conoscono? no.
...ma io merito di vivere, no? assolutamente sì.
...e se io fossi nella merda [ma di quella pesante come è un maremoto] mi aspetterei aiuto solo dalle persone che conosco? o nella mia foga di vivere, di non voler scivolar via mi aspetterei aiuto anche dalla gente che abita nel mio stesso condominio, che è andato distrutto? o dai miei concittadini? o dai miei connazionali? ...e non vorrei qualche aiuto anche dal resto del mondo? io dico di sì. chiunque sia ad aiutarmi dico di sì.
ma sarà perchè di fondo trovo arrogante arbitrare sulla vita...
...io merito di vivere tanto quanto loro...questo penso.
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