Pensavo che il primo Drakengard è del 2003.
Essendo un gioco nuovo e poco famoso non ha attratto critiche.
Se ci fosse la volontà di fare un remake oggi sarebbe impossibile non incorrere in censure.
Ad ora ho visto il primo finale, sicuramente anche Nier ha i suoi momenti forti, qui forse anche qualcosa in più, per dire la parte con la sacerdotessa del culto dei messaggeri, Manah, una bambina effettivamente (anche se evidentemente sotto una determinata influenza) che danza mentre Inuart piange la morte della sua amata, Furiae
è stata alquanto disturbante, lo stesso setting e il mood generale di disperazione più totale contribuiscono, anche se pure i Nier non è che scherzano da quel punto di vista, magari per pura comseguenza.
Adesso sono alla fase di chiarire la questione degli Alleati e già c'è stato un reveal non da poco ossia che Seere, il terzo alleato, non è altro che il piccolo fratellino di Manah, del resto son molto simili.
Se non ho inteso male anche a loro, esattamente come Caim, o genitori gli furuno ucciso da un dragone.
Per ora ipotizzo che le motivazioni di Manah fossero mosse dalla volontà di far rinascere i genitori, del resto la rinascita è ciò che segue alla distruzione del mondo quindi il movente ci sarebbe, forse anche lei ha stipulato un patto, devo ancora far luce su alcuni dubbi
.
Buon per i video di Sebh, che credo vedrò dopo Drakengard 3 a questo punto!
C'è una grossa differenza: in Nier i personaggi sono animati da buoni propositi.
Il primo Drakengard non è bianco e nero, è solo nero.
Ah beh quello assolutamente, forse anche 'troppo' sia perchè eccessivo sia perché ci sono proprio scene abbastanza forti come quella del primo 'alleato' ossiaLeonard con le voci dei folletti che lo incitavano al suicidio, reputandolo inutile in quanto umano e tormentandolo psicologicamente nel pianto e nel dolore. Per poi addirittura proporgli un patto privandolo di qualcosa (poi il patto dell'elfa con privazione del suo utero e possibilità di avere figli anche quello abbastanza crudele e facilmente censurabile oggi)
, c'è una sorta di perfidia rara in questo gioco, letteralmente si fa leva sulla disperazione e sulle debolezze puramente 'umane', è duro insomma.
Però devo dire che questa componente mi arriva un pò attenuata per alcune ragioni:
1) le scenette (specialmente quelle coi dialoghi e modelli dei personaggi visti dall'alto) registicamente mostrano il tutto da una prospettiva 'distante' e quindi attenuano un pò quel che accade. Discorse diverso per le cutscenes che infatti sono più potenti, oltre che molto belle
2) Appunto è così eccessivo il contesto stesso (morte e devastazione ovunque all'ordine del giorno, perdita di speranza e fiducia nel futuro) che un pò ci si abitua e quei concetti appaiono perfino un pò ridondanti
3) Poi magari spiegherò meglio alla fine ma, pur esendo davvero presissimo dalla trama, provavo MOOLTA più empatia con i personaggi di Nier, Emil, Kainé, Weiss per me sono tutt'altra cosa per caratterizzazione, complessità, io mi sono affezionato profondamente a quei personaggi e molto meno a questi.
Ma appunto pur con alcune affinità qui si trattano temi anche diversi e in maniera differente, probabilmente ancor meno edulcorati e in modo più esplicito.
Per cui procedo curioso, dal menu di selezione mi sto ultimando le condizioni bonus per accedere ai paragrafi precedentemente bloccati e poi penso proprio che partirà la caccia alle 65 armi :yes: (sarò ad appena 15 :scared:)
Timeline sfiziosa dell'intera saga.
(https://i.postimg.cc/vmysBR4H/timeline.png) (https://postimg.cc/pms7G6Qg)
Benone, segno! Del resto non è ancora arrivato il momento in cui esplode la testa per riconnettere i puntini, speriamo arrivi prima o poi magari dopo D3
3) Poi magari spiegherò meglio alla fine ma, pur esendo davvero presissimo dalla trama, provavo MOOLTA più empatia con i personaggi di Nier, Emil, Kainé, Weiss per me sono tutt'altra cosa per caratterizzazione, complessità, io mi sono affezionato profondamente a quei personaggi e molto meno a questi.
In Nier ci sono dialoghi a non finire e molta più introspezione. Su personaggi "buoni".Poi scopri comunque che hai sterminato buona parte di quello che rimane dell'umanità
Nel primo Drakengard c'è solo pena per i personaggi, e rassegnazione. Ogni approfondimento aggiunge negatività. Il punto 2 che hai elencato è perfettamente calzante.
Gran collezione!
Io intanto ho finito tutto del primo Drakengard, compreso il quinto finale (fino al quarto tutto semplice, per sbloccare l'ultimissimo capitolo di gioco tocca ottenere tutte le 65 armi di gioco, impresa non da poco e che necessita per forza di una guida visto che le condizioni di sblocco delle armi sono del tutto arbitrarie e basate su uccidere tot nemici entro del tempo limite, segreti esplorativi impossibili da decifrare, trollate nefaste come dover attendere 25 minuti dall'avvio della missione per far spawnare il forziere :hurt:
Fortunatamente non vanno maxate, in 40 e passa ore di gioco ne ho maxate 2/65, se erano da maxare tutte avrei preferito l'auto-flagellazione francamente).
Innanzitutto due parole sulla parte giocata: pensavo peggio.
Infinite volte peggio di Nier che pur nei suoi grossi limiti offriva gran varietà con ambientazioni, level design e boss fights mentre questo è un gioco ultra schematico e ripetitivo nelle fondamenta, è letteralmente suddiviso in sezioni a terra con mappe esplorabili e obiettivi spesso simili, ossia eliminare determinati comandanti o raggiungere alcuni punti chiave; sezioni evento in cui bisogma solo raggiungere un punto B partendo da un punto A; e sezioni in volo che ho abbastanza apprezzato a dire il vero: queste tre tipologie si ripetono praticamente in tandem alternate da dialoghi e filmati e... è tutto così, dall'inizio alla fine.
Le missioni a terra sono praticamente un musou ma senza la varietà dei musou data dalla selezione di una moltitudine di personaggi (qui la varietà sarebbe data dalle armi ma ne ho usate letteralmente solo due quindi non sono necessarie, e gli alleati ci sarebbero pure ma sono pochi ed implementati in maniera particolare, tra l'altro rompono il gioco, il che è anche un bene così da velovizzare le missioni!) eppure un pò di strategia e diversificazione c'è, vedasi le truppe resistenti alla magia o dotate di attacchi a distanza e così via.
Per me molto preferibili le fasi in volo che mi sono sembrate una sorta di Panzer Dragoon ma con movimento libero e tridimensionale del drago, semplice il gameplay (sparo singolo, sparo multi target, magia, schivate) ma vengono introdotte varie tipologie nemiche con punti di forza e debolezza quindi in ottica un pò arcade sono fasi sfiziose.
Venendo alla parte narrativa, questa (così come il gameplay) risulta inevitabilmente frammentatissima, non c'è la coesione fra aree che si ha in Nier, semore nei suoi limiti/caricamenti e così via, e questo si avverte tantissimo nei capitoli alternativi necessari per ottenere i primi 4 finali, con what if/versioni differenti degli eventi/percorsi alternativi/cuscenes ripetute ma con una manciata di differenze dovute all'intervento di un determinato e così via, riuscendo persino a confondere le idee allo spettatore a più riprese.
Però, ciò detto, dove brilla Drakengard é nella capacità di Taro, o comunqie del team e di chi ha contribuito alla scrittura, di indagare nelle emozioni umane più profonde, intime e in questo caso negative.
A me sembra quasi che tutto il plot del gioco, che si complica qui e lì ma tutto sommato ha una sua logica e si lascia seguire senza troppi sforzi, non sia altro che un pretesto per mettere in scena emozioni e sentimenti umani in maniera piuttosto profonda e senza freni o limiti su cosa rappresentare e come farlo.
I temi/emozioni trattati sono molteplici e tendono ad essere associati a personaggi ben precisi del gioco, dal protagonista ai vari comprimari, ognuno ha suo ruolo ben preciso e 'serve' a rappresentare qualcosa, e a far emergere i lati più oscuri dell'animo, o a mostrare la fallibilità e la caducità della speranza, della fede, dell'umanità stessa e non solo essa.
Infine non manca assolutamente il weird estremo e dissacranteperchè vabbè, ritrovarsi a dover mazzolare bambini giganti definiti simpaticamente Aborti dal cielo o appunto Grotesqueries non è esattamente ordinaria amministrazione
però questi sono aspetti ai quali sono un pò impermeabile per abitudine e un pò di desensibilizzazione, del resto sono opere di fantasia, meno male che lo sono.
Davvero un viaggio oscuro, con pochissima luce (e pure quella poca che c'é si affievolisce ben presto) e tanta ombra, sicuramente un'opera controversa per certi aspetti ma decisamente inusuale.
Mi butterò sul 2 e poi lascerò passare un pò di tempo prina di passare al terzo capitolo che mi sembra più puramente divertente e vario da giocare e ha un'estetica che mi attira abbastanza (concept art compresa)
Beh esattamente come in Nier c'è la cosa della storia specifica delle armi (e loro 'possessori') suddivisa in 4 per incentivare i level up!
Però l'exp richiesta per maxarle mi è sembrata un pò eccessiva, ad esempio in D2 mi sembra sia tarata molto meglio e mi invoglia più a switchare, del resto nel primo puntavo spesso ai target richiesti per completare la missione o per lo sblocco dell'arma per cui ho saltato molti scontri non necessari!
In teoria molte armi verrebbero anche da sé ripulendo determinate aree dai nemici ma alcune condizioni son troppo arbitrarie per essere umanamente scovabili senza indizi, assocciarle ai requisiti per l'ultimo finale (e capitolo giocabile anche) seppur con guida è già di per sé un atto di fede che han richiesto ai giocatori disposti a seguirlo :D
Ma il boss finale finale (rhythm game)?
Bello per la trollata inaspettata, facile però devo dire due soli tasti da alternare, poi logicamente a 40 secondi dalla fine mi aspettavo il boost di difficoltà quindi ci son arrivato preparato e coi nervi saldi ho superato la parte impestata
e fatto al primo tentativo!
Credits bellini col rumore (anche se quelli di Automata Ending E resteranno sempre imbattibili per me).
Ho anche sbloccato un'ultima cosa che mi ha fatto molto sorridere completando il nuovo stage extra nella spedizione libera battendo i caccia aerei sui cieli di Tokyo col dragone si sblocca un aereo militare cavalcabile al posto del drago in spedizione libera
, una degna conclusione direi!
:scared:
Chissà, non ho trovato particolari difficoltà lì (mentre ho trovato più tosto il boss Manah gigante, con quella fase finale in cui genera quei maledetti fasci concentrici mezzi randomici verso tutte le direzioni e diventa inavvicinabile!
, mi avranno aiutato le sessioni intensive ad Hatsune Miku!
Finito Drakengard 2, il dolore qui è che tocca fare altre 2 run senza particoari variazioni ad eccetto di finale e qualche scenetta nuova qui e lì, credo che amdrò di skip selvaggio di cutscenes così da fare run di solo gameplay e velocizzare il tutto e poi mi recupero altrove le scenette e non skipperò solo le parti finalissime, dai
Comunque davvero particolare D2, ha la sua natura apocrifa per via della mancanza di Taro e di una direzione narrativa troppo distante dal primo capitolo, va accettato per quel che è ossia una direzione diversa, un Drakengard alternativo con un'identità differente.
Ciò può anche essere deludente, dipende dai punti di vista, sebbene bisogna assolutamente dire che nella parte finale (dal capitolo 8 al 12 precisamente) in realtà recupera un bel pò tematiche, stile, follia e affinità col primo Drakengard pur senza avvicinarsi troppo ai suoi picchi.
C'è sicuramente un eccesso di spiegoni e reveal (non molesti però) rispetto al primo che era un pò più ermetico ma la vice da del 2 nella parte finale ha davvero un bel climax e dei bei momenti.
Peccato per alcune scelte generali, a mio avviso la scelta di 'riutilizzare' personaggi del primo gioco, qui spesso con nuovi ruoli non sempre coerentissimi con quelli precedente vedasi Manah e il suo cambio di caratterizzazione, poco giustificato se non per pretesto.
Perchè ok tutto e che lei nel primo era 'strumento' degli Dei però un cambio troppo repentino e poca enfasi sugli evemti originali, come fosse un personaggio nuovo quando non lo é
resta una scelta che non sempre va a buon fine.
Sul gameplay riconfermo tutto, per carità, stiam pur sempre parlamdo di miglioramenti interni a un genere stantio e non molto valido in senso assoluto (musou) però il gioco è proprio strutturato meglio in tutto, più vario, più 'organizzato' (ma per questo più classico e ordinario del primo), meglio bilanciato, più scorrevole al netto di alcune lungaggini, con maggior variazione e quantità anche nelle boss fights che tutto sommato mi son piaciute un pò tutte.
Ho variato molto con armi e personaggi (anche in questo senso secondo me si ha un netto miglioramento) e ora nelle ulteriori due run che mi aspettamo il party sempre disponibile e il maggior livello di difficoltà dovrebbero portare almeno un paio di novità se non altro di gestione o tattico/strategiche, vediamo!
Figo, e non è affatto male come idea di gameplay (piuttosto leggibile e ben realizzata come battaglia) però, per quanto dicevo, non l'ho trovato inserito benissimo nel contsto generale di questo sequel!
Diciamo che è un personaggio, ovviamente molto particolare, che avevo tanto apprezzato in Drakengard (spoiler del primo) in uno degli Endings, quello in cui si ritrova costretto ad affrontare il proprio Red Dragon Angelus, finalmente libero dal patto che gli negava la voce: ' Io sono Caim' dopo ore di mutismo è stato un momentone
nonostante tale cosa, in qualche modo i suoi sentimenti venivano espressi tramite le scenette di intermezzo.
Qui l'ho trovato inserito un filino di peso, quasi quasi per fanservice e un pò per pretesto, giustificato narrativamente se vogliamo ma non mi ha emozionato tantissimo proprio perché per me aveva dato tutto nel primo capitolo.
Il suo 'partner' invece comunque tantissima roba, merito anche del dopiaggio inglese.
Ah poi ecco che mi è tornata in mente un'altra cosa, pure questa faccenda dei patti (che come tema è interessante, cosa si è disposti a perdere per il potere), ulteriore elemento di distanza tra primo e secondo gioco.
Nel primo sono tutti terribili, per dire quello di Inuart, la perdita dell'abilità nel canto, superficialmente può sembrare banale ma simboleggiava l'amore 'sano' verso Furiae, lei infatti lo adorava. Quindi la sua perdita è tragica, perdendo il canto ha perso anche lei e il suo affetto, il tutto per avere in cambio la 'potenza' necessaria per proteggerla... e in seguito per provare a salvarla, portando solo ulteriore rovina e sofferenza
.
Nel secondo sono spesso e volentieri semplicistici, si ricollegano ad un pochino di buon character developmente dei rispettivi personaggi prò sono molto più 'tranquilli', certamente meno tragici e più usuali per così dire!
Infine segnalo questi Thread esterni sui due giochi:
TFP Link :: https://lparchive.org/Drakengard/
TFP Link :: https://lparchive.org/Drakengard-2/
Fungono sia da guida step by step per il 100% e il tono di chi li ha scritti è abbastanza divertito e non pesante ma sono ottimi anche solo per seguire (senza necessariamente giocare) dialoghi del gioco, retroscena su determinate sottostorie, con tanto di artwork e link video, decisamente ben fatti e segnalano per bene anche tutte le numerose trollate, tipiche di questi giochi, in termini di design/reward e rapporto giocatore/autore che sono una componente interessante di questi titoli!
Ho pucciato solo l'inizio (Capitolo 0 e capitolo 1 fino al verse 2) perchè avevo voglia anche se credo che ci giocherò fra qualche tempo.
E insomma, l'inizio mi è parso esplosivo e fin qui giàson uscite delle chicche di messa in scena e narrativa di assoluto pregio come il narratore iniziale che viene interrotto da Zero che lo trafigge da dietro stoppando il racconto del prologo al giocatore, geniale :D :D :D :D
Fantastica poi la scena in cui Zero, un anno dopo, zittisce il drago Mikhail.
Credevo fosse un drago differente da quello del prologo, Michael, e invece dalle descrizioni sembrerebbe proprio lui ma regredito ad uno stato più basso e giovane/inesperto
.
Da giocare non mi sono ancora fatto un'idea, sembra un action più comsueto rispetto ai primi e che funziona un pò meglio e risulta un attimino più divertente (e meno musou) ma devo capire se e come siano realizzate le fasi in volo, alla fine D2 per me di base era il più divertente ma strutturalmente pessimo più o meno ai livelli del primo (anzi peggio per le run B e C) quindi è quello da battere, narrativamente il migliore era il primo e questo sembra avere il potemziale per far meglio, spero che questa direzione un pò folle ma assurda e stravagante di oersomaggi e situazioni non si fermi qui!
Mi chiedo tantissimo come mai Zero abbia un cavolo di fiore incastonato in un occhio e sembra esser spuntato nel time-skip da prologo a primo capitolo, chissà cos'è successo..
È chiaro che possa essere una sorta di malattia/infezione, comfido che questa cosa porterà Zero alla follia più totale e alla distruzione di tutto (che del resto è quel che sembra volere assieme alla morte delle sorelle)