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[F]eed => Feed => [Archivio] Theory => Topic aperto da: Turrican3 - 21 Ott 2016, 23:24

Titolo: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Turrican3 - 21 Ott 2016, 23:24
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^^ ENORME sintesi dei botta&risposta

Ma al di là del singolo caso di cui si può discutere, meno discutibile è per me la tesi di fondo, vale a dire concetto di capolavoro completo denotato dall'incontro di tecnica e gameplay.

Nel thread dedicato a Nintendo Switch è venuta fuori questa interessante discussione, con i due punti di vista che in qualche modo ho cercato di condensare nel blocco spoiler. La tesi di cui si disquisiva è quella del quote di cui sopra.

Mi premeva fare alcune considerazioni aggiuntive, partendo da qui:


Sì sì, questo mi è chiaro.

Però credo sia innegabile che la faccenda vada ormai molto sul soggettivo: anche perchè (correggimi se sbaglio, ma mi pare tu sia un giocatore "solo" da console) a volerla mettere sul piano della forza bruta nuda e cruda si potrebbero fare considerazioni simili tra le macchine di classe PS4/XB1 e il mondo PC.

Il tuo ragionamento mi sembra "pericoloso" (virgolettato d'obbligo) perchè implicherebbe che dovremmo parlare di capolavori solo per i titoli multi in versione PC, generalmente il meglio disponibile sul mercato al giorno d'oggi - e presumibilmente anche nel medio/lungo termine - dal punto di vista dell'hardware.
Sì, quello che obietti è giusto e rientra in questo strano cambiamento in atto in quest'ultima generazione, la prima in cui le nuove console non hanno compiuto un decisivo balzo in avanti rispetto a prima (anzi), in cui Pc era lì prima a recuperare e poi a superare solo a fine generazione console.

Diciamo che la coerenza del ragionamento mi impone di rimanere in ambito console relativamente al loro massimo risultato disponibile (Ps4 e One con Ps4 Pro a scompaginare tutto), lasciando il mutevole quadro Pc all'esterno. Per ora sono due mondi distinti ma è del tutto ammissibile un'ingerenza che porta a quello che hai detto.
Sì, sono consolaro ma con la possibilità di giocare esclusive Pc quando serve. Per i multi vado di console per comodità.

La prima considerazione è forse banale e mi è venuta in mente solo grazie al tuo post!

Ovvero, che con l'arrivo sul mercato di PS4 Pro e Scorpio seguire il tuo ragionamento imporrebbe di escludere automaticamente dal novero dei (potenziali) capolavori tutti i titoli in versione PS4/XB1 "liscia".

Seconda, corollario della prima: così come nella precedente (ma a parti invertite), questa generazione è piagata da una sfilza di titoli multiplatform che vanno in sofferenza solo su una delle due... gemelle diverse di Sony e Microsoft. Anche in questo caso, prove di DigitalFoundry alla mano, dovremmo scartare sistematicamente le versioni peggiori?

Terza considerazione: trovo sia una contraddizione andare alla ricerca delle caratteristiche che rendono un titolo oggettivamente definibile come capolavoro, e poi introdurre in modo del tutto arbitrario dei paletti (in questo caso, il trascurare l'esistenza del mondo PC) per limitarne il campo di analisi.

Quarta e ultima ma non meno importante... la ritengo quasi dovuta, per la stima che ripongo nel lavoro fatto allo scorso giro da EAD Tokyo su quella meraviglia di Super Mario Galaxy.
Si potrebbe invero obiettare che il discorso dell'eccellenza tecnica ha davvero senso solo nel caso dei giochi multipiattaforma: di Mario Galaxy però non esiste alcuna versione per PS360 (e/o PC), ergo non è oggettivamente inferiore dal punto di vista tecnico a... nulla, se non, al più - e con un bel salto di logica -, al suo corrispettivo in emulazione sotto Dolphin. Gli si può davvero negare lo status di capolavoro solo perchè le scelte tecnico-commerciali della Nintendo di allora l'hanno portato ad uscire su un hardware meno potente della concorrenza? Per me assolutamente no.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: The Fool - 22 Ott 2016, 00:37
Super Mario World personalmente mi fece rimanere a bocca aperta, la prima volta che lo vidi in negozio. Era mooolto più colorato di qualsiasi gioco del Mega Drive. L'impatto fu devastante, e ovviamente chiesi subito a mio padre il classico "papà moo compri?" (e papà comprò). Voglio tanto bene al Mega Drive e ultimamente lo sto rivalutando attraverso gli emulatori, ma a me sembrava molto indietro, dal punto di vista tecnico. E sì, Sonic aveva un sacco di rallentamenti (che in SMW mi pare siano completamente assenti), oltre ad essere meno... "sgargiante".
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Turrican3 - 22 Ott 2016, 07:40
Ti ringrazio per il riferimento all'eterna lotta SNES/MD (anche se da europeo mi sa che considero più violenta quella C64/Spectrum :D) perchè mi consente di aggiungere un'altra considerazione che ieri mi è sfuggita.

A mio modo di vedere in ultima analisi la faccenda tecnica è al tempo stesso oggettiva e soggettiva.

Oggettiva, perchè non ci piove su quale sia l'hardware superiore, questo peraltro in un insospettabilmente elevato quantitativo di casi (ennesimo corollario che mi sovviene al volo: da definizione del Gladiatore allora *nessun* titolo per console portatile potrebbe mai essere considerato capolavoro, a meno di restringere ancora una volta il campo ad una sola, ben precisa classe di hardware), ma al tempo stesso direi molto molto soggettiva in quanto il peso che ciascuno di noi attribuisce all'eventuale gap tecnologico varia da persona a persona.

Questo è un aspetto a mio parere fondamentale della questione, perchè ci porta ad un altro punto cruciale: la tecnologia infatti è inevitabilmente destinata a sengare il passo. E' solo questione di tempo.

Non solo: l'impatto della tecnologia su un videogioco non è un quantum predeterminato ma risulta alquanto variabile. Ad esempio un frame rate non particolarmente alto può risultare accettabile in un genere e devastante in un altro.

Ora, sarebbe folle trascurare la componente tecnologica in un videogioco. Ma questo è il media interattivo per eccellenza e per quanto mi riguarda la tecnologia rappresenta semplicemente lo strumento per mezzo della quale prendono vita le idee dei gamedesigner. Accetto pertanto i limiti (sempre presenti!) dell'hardware, e giudico il lavoro svolto dando priorità assoluta alla giocabilità: la tecnologia che c'è dietro risulterà quindi un gradito bonus, ma mai necessaria, men che meno sufficiente perchè si parli di capolavoro. Il videogioco insomma per me è testa (tecnologia) e cuore (gamedesign/giocabilità), e non credo sia possibile che il primo prevalga sul secondo: sarebbe quasi come dire che un testo di letteratura è meritevole dell'eccellenza nella misura in cui lo è la qualità della carta su cui è stampato.

Anche perchè sostengo convintamente - fermo restando che talune rivoluzioni per ovvii motivi si possono apprezzare solo vivendole, come ad esempio il passaggio dal bitmap ai mondi poligonali - che un capolavoro sia davvero tale quanto più e meglio resiste al passare del tempo. Ennesimo motivo per cui - spero - risulterà evidente come mai io non riesca ad accettare l'idea che il termine capolavoro (del quale peraltro faccio un uso a dir poco esiguo) debba risultare vincolata alla supremazia dell'hardware.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: atchoo - 22 Ott 2016, 09:07
Quella di Super Mario World a mio avviso era un'eccellenza tecnica molto relativa e più concernente le dimensioni (96 livelli) e la perfetta funzionalità (come ricorda The Fool non ricordo un rallentamento uno, forse facilitato dai 50 Hz della versione PAL che giocai ai tempi), ma:
- se non eravate fortunelli d'importazione JPN/USA lo avete giocato nel 1992 e non nel 1990 o nel 1991;
- in sala giochi c'erano hardware decisamente più potenti (CPS-1, Neo-Geo, ecc. ecc.), già nel 1990.
Poi, oh, io ci ho giocato otto mesi di fila, fino a quando non uscì Street Fighter II.
Quindi secondo me SMW è un capolavoro assoluto, ma senza essere paradigma tecnico a tutto tondo.

Del resto che dire di un Tetris?
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: The Fool - 22 Ott 2016, 09:31
Io avevo SNES americano con SMW NTSC. Vabbe', ma quello che conta per giudicare il gioco è quando è uscito sul primo mercato, non la versione PAL. Sennò se in versione PAL usciva nel 1994 era 'na busta de piscio, 'sto SMW ^^

Non ricordo la data esatta perché è passato troppo tempo, ma probabilmente mio padre mi comprò tutto l'ambaradàn (SNES con SMW dentro) nell'autunno del 1991. Per me era tranquillamente paragonabile a un Final Fight, graficamente. Poi comunque io il confronto lo facevo con Altered Beast, Sonic e altri titoli del Mega Drive. Il paragone con le schede da sala non m'è venuto in mente proprio, e non mi sembra neanche corretto nei confronti di SNES e MD...
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: atchoo - 22 Ott 2016, 09:44
Tu no perché non lo definisci corretto, io sì anche perché rimasi "scottato" dalle teorie che Amiga farà conversioni arcade perfect, molto diffuse pure tra gli sviluppatori. Come andò poi lo sappiamo.
Sapevo benissimo che Super Nintendo era inferiore alle schede arcade contemporanee e sapevo contestualizzare già ai tempi (nel 1990 avevo 14 anni), la mia prima vera macchina da videogioco è stato uno ZX Spectrum, ero vaccinato.

Poi non so, sinceramente le pretese di oggettività poste dal Gladiatore mi sembrano fini a sé stesse, più un gioco intellettuale che altro.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Brothers Killer - 22 Ott 2016, 11:05
Il fatto è che ritorniamo alla definizione di capolavoro che io considero come la massima espressione di un particolare genere, perfetta in tutte le sue parti (o almeno tendente alla perfezione). Essendo il mondo dei vg tecnicamente in divenire la provvisorietà tecnica è contemplata. E' ovvio che se io mi prefiggo il massimo risultato all'interno di un contesto diverso o comunque limitato, la scala valoriale può e deve cambiare.

Ma perché questa ricerca di oggettività deve per forza comprendere quando un videogioco porti avanti un certo discorso di natura tecnologica? Perché non si può reggere sul rapporto fra i limiti tecnologici imposti ed il modo in cui essi sono stati superati (anche da un punto di vista estetico)? Parli come se un'analisi oggettiva possa solo derivare dal "questo gioco ha espanso la tecnica videoludica solo in direzione X o Y" per la definizione oggettiva di un capolavoro, quando può espandersi benissimo nella direzione del "come il gioco è riuscito a superare i limiti tecnici imposti facendo comunque X nonostante la limitazione Y senza che questo risulti minimizzato".

Su internet si trovano anche analisi interessanti di questo genere eh:
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Mi puoi citare Van Gogh ma l'arte di per sé (come la filosofia e la letteratura) nasce come negazione e superamento del precedente periodo. Van Gogh arriva in un momento storico in cui si rielabora l'arte figurativa e il disegno dal vero oggettivamente detti e in cui si era già da tempo  sfiorata la perfezione fotografica. Un binario morto. Per cui la sua ricerca va verso la destrutturazione di certe simmetrie e la ricompilazione in una forma diversa esteticamente appagante.  Procedendo per negazione è pacifico che questo per lui
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debba essere superato da questo
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ponendosi in antitesi che ne tiene conto ma lo scavalca.  Chiaro no? E' un po' come un Journey che si discosta da GTAV, lo fa con un preciso scopo.
E' un capolavoro? Sì, ma concettuale. E torniamo al problema della definizione.  :)

Per il resto capisco il tuo punto della limitazione del concetto di capolavoro come massimo raggiungimento di ogni aspetto ma temo di più le paludose insidie della soggettività e del gusto. Che non saranno limitanti ma sono inconcludenti.

Quindi non esistono capolavori "oggettivi" come tu chiedi dal rinascimento nel mondo della pittura? È questo che non capisco. Visto che l'arte si basa sul concetto costante di superamento, per quale motivo questo dev'essere di natura prettamente tecnologica e non può coinvolgere anche altri aspetti?
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: J VR - 22 Ott 2016, 11:36
Io me lo sono sempre chiesto se esiste un modo per determinare se qualcosa è un capolavoro in modo totalmente oggettivo.
Ad oggi ancora non so darmi una risposta, perché quello che io considero bello dovrebbe esserlo anche per qualcun'altro?
In natura la definizione di "bello" forse può essere capita seguendo la ricorrenza di alcune forme geometriche, ad esempio il cerchio, la sfera, che si ripresentano in maniera più o meno differente possono essere definite forme perfette, quindi esempi di capolavoro.
La natura che si plasma secondo le sue esigenze.
Ma in campo artistico come si definisce un opera perfetta?
Perché Beethoven è meglio di Britney Spears?
E' un discorso fumoso che secondo me può essere affrontato solo fissando dei paletti ben precisi ed inequivocabili.
Ma il discorso finisce sempre in un punto morto, perché chi stabilisce questi punti?
Chi sei tu per stabilirli? ;D
Mah...
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Account_191220 - 22 Ott 2016, 11:55
Un capolavoro è per sua stessa definizione un'opera dell'ingegno umano che segna il suo tempo dando una svolta od un impulso al medium cui appartiene, non ha nulla di soggettivo.
Un capolavoro prescinde dal "mi piace" "non mi piace",
Chiaramente non è obbligatorio apprezzarlo, che i gusti son gusti, ma la definizione di capolavoro non si lega a quello.

Es: "2001 Odissea nello Spazio" è un capolavoro, per tanti motivi.
A me annoia terribilmente.

Chiaramente un capolavoro non DEVE essere perfetto. Nessuna opera può esserlo per sua stessa natura, ma vale quanto scritto prima.

Perchè Beethoven è meglio della Spears? Perchè c'è un PRIMA ed un DOPO Beethoven. Invece la Spears è assolutamente trascurabile nel corso della musica, per un dato di fatto oggettivo, non ha influenzato nulla e nessuno. Certamente non è attaccabile uno/a che preferisca ascoltare la Spears piuttosto che Beethoven, quelli sono gusti.


In ambito videoludico non credo che essere uno zenit tecnico sia una conditio sine qua non..piuttosto solo una caratteristica che aumenti il valore intrinseco di quello che può essere definito un capolavoro. Vero è che buona parte dei suddetti erano anche le cuspidi tecniche della macchina o del periodo in cui sono usciti.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: J VR - 22 Ott 2016, 12:10
Perchè Beethoven è meglio della Spears? Perchè c'è un PRIMA ed un DOPO Beethoven. Invece la Spears è assolutamente trascurabile nel corso della musica, per un dato di fatto oggettivo, non ha influenzato nulla e nessuno. Certamente non è attaccabile uno/a che preferisca ascoltare la Spears piuttosto che Beethoven, quelli sono gusti.
Ed io qua volevo arrivare.
Che ne sai tu se fra cent'anni non venga riscoperta ed elevata a modello di musica perfetta?
Esempio fantascientifico?
Forse, ma neanche troppo.
Ci sono film che sono diventati cult solo ad anni di distanza.
Oppure, Van Gogh morì senza aver visto il suo talento risconosciuto, e quindi che conclusioni devo trarre?
L'influenza esercitata sugli altri è importante ma non è uno status fondamentale nella definizione di capolavoro.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Account_191220 - 22 Ott 2016, 12:15
L'influenza esercitata sugli altri è importante ma non è uno status fondamentale nella definizione di capolavoro.
Non l'influenza sugli altri ma sul medium. La Spears non verrà riscoperta, puoi mangiare tranquillo...perchè il medium (qualunque esso sia) ha nella sua stessa natura i mezzi per prendere da se ciò che lo fa avanzare, sempre. Il medium a meno di cause esterne non può arretrare o recedere, qualunque natura esso abbia.

E Van Gogh era riconosciuto come un grande anche in vita ma la sua è una storia complicata e tormentata.
Quella di VG riscoperto post-mortem è una leggenda metropolitana.

E non stiamo parlando di successo di pubblico o di qualche anno dopo, qui non c'entra nulla. Ergo il film che viene riscoperto e diventa cult può o non può essere un capolavoro ma non ha nulla a che vedere con quello di cui stiamo parlando qui.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Brothers Killer - 22 Ott 2016, 12:45
Se esista il bello oggettivo è "solamente" una domanda che la filosofia si pone da secoli  :D

Per quanto mi riguarda la mia risposta è che esistono alcuni parametri che sono oggettivamente giudicabili. Sì che esiste un modo per valutare in maniera oggettiva che Beethoven sia meglio, o almeno enormemente più complesso, di Britney Spears. Esiste una branca apposita chiamata musicologia che si occupa di analizzare i componimenti musicali. Così come esiste la narratologia. Così come di un film puoi fare analisi di questo tipo:
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E un quadro può essere analizzato sotto un'infinità di punti di vista.

Insomma sono convinto che si possa fare un'analisi molto profonda per capire cosa un'opera voglia comunicare e il modo in cui esso manipoli il linguaggio della forma espressiva che utilizza (che sia quella del cinema, della pittura, dell'architettura, del videogioco, della musica) per comunicarlo (dove con il mio "comunicare" intendo anche il semplice suscitare un determinato stato emotivo) e se questo modo sia efficace. Quindi l'eccellenza o meno di un'opera secondo me è riscontrabile in modo praticamente oggettivo.

Per quanto riguarda la dicitura di "capolavoro" bisogna accordarsi sul suo significato e anche qui non penso esista una risposta assoluta. Personalmente la applico nel caso l'opera, oltre ad un'eccellenza intrinseca (che dal mio punto di vista NON significa che essa sia perfetta da tutti i punti di vista o non abbia punti negativi), possieda almeno una di queste caratteristiche:
-sviluppa il linguaggio della forma espressiva che utilizza in direzioni nuove che poi saranno prese come paradigma in futuro (es. le opere di Giotto per la prospettiva)
-concentra al suo interno lo spirito dell'epoca in cui è stata creata (es. la Divina Commedia e il medioevo, ma pure più limitatamente un Il Dottor Stranamore e il clima della guerra fredda)
-rappresenta uno dei punti di eccellenza massimi di una corrente/autore tanto da venire associata ad essa/o (e. L'urlo di Munch, Il Gabinetto del dottor Caligari per il cinema espressionista)
In tutti e tre i casi si tratta di qualcosa che personalmente non è decidibile "a priori" o immediatamente dopo l'uscita di un'opera, ma necessità di essere metabolizzata. Insomma sono fermamente convinto che a decidere cosa sia un capolavoro e cosa non lo sia sia la prova del tempo.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: atchoo - 22 Ott 2016, 12:47
Beh, per Super Mario World la prova del tempo necessitò di pochi minuti soltanto. :)
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Brothers Killer - 22 Ott 2016, 12:59
Pochi minuti per noi che lo giochiamo ora e constatiamo che non sia invecchiato praticamente di una virgola, però :yes:

EDIT Non avevo letto che ci avevi giocato all'epoca, il discorso però rimane lo stesso
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: atchoo - 22 Ott 2016, 13:09
Non so, alcuni, pochissimi, giochi mi "folgorarono" proprio: Super Mario World è tra quelli. Chi aveva un minimo di esperienza non poteva non rimanere profondamente colpito dalla sua sostanziale perfezione... Si poteva giusto obiettare che inventava poco, considerando Super Mario Bros. 3.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: MaxxLegend - 22 Ott 2016, 13:42
Super Mario World è un capolavoro, ma imho non è né un'eccellenza tecnica, né un degno showcase delle potenzialità del SNES.
Da questo possiamo affermare che non è la realizzazione tecnica che fa di un gioco un capolavoro, anzi è una cosa che passa in secondo piano, sebbene possa contribuire all'impatto.

Maniac Mansion e Zak per me sono due capolavori, ma dal punto di vista tecnico non erano per niente sbalorditivi nemmeno quando uscirono. Deadly Premonition è un capolavoro imho, ma ha talmente tanti difetti tecnici (e non)..
Stessa storia per No More Heroes e i vari Silent Hill (tra i punti di forza della serie c'è  proprio il gameplay sbilenco e "sbagliato", i controlli poco responsivi, la grafica indistinta, etc. tutta roba che contribuisce alla sensazione di disagio che il gioco vuole trasmettere)

Un capolavoro imho non dipende dalla sua realizzazione tecnica, i parametri sono altri: innovazione, unicità, gameplay, design, narrazione, al limite anche reinventare ed innovare qualcosa come fece SMW.


Una realizzazione tecnica d'eccellenza non significa automaticamente capolavoro. Basti vedere i vari Uncharted che sono tecnicamente sbalorditivi ma come gameplay sono molto "meh" e teleguidati.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: MaxxLegend - 22 Ott 2016, 13:51
Un'ultima nota OT:
Super Mario World personalmente mi fece rimanere a bocca aperta, la prima volta che lo vidi in negozio. Era mooolto più colorato di qualsiasi gioco del Mega Drive. L'impatto fu devastante...

Va bene essere fanboy, ma mettite un paio d'occhiali figlio mio..

(https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/c/c1/SonicTheHedgehog1.png) (https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/f/f4/Supermarioworld.jpg)
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: The Fool - 22 Ott 2016, 18:49
Sonic è probabilmente il più colorato di tutti, tra i giochi del Mega Drive, ma moltissimi altri (che avevo all'epoca) erano cromaticamente molto più spenti. A cominciare da quell'Altered Beast che era incluso nella confezione; ma anche Super Shinobi, Strider e così via. Ma al di là di questo, se non erro il Mega Drive aveva meno colori disponibili proprio sulla carta, nelle specifiche tecniche, un po' come il NES ne aveva meno del Master System. Inoltre il MD aveva un'uscita video di merda, che contribuiva a "smorzare" tutto. Io ce l'avevo collegato in RF, pensa un po' (mentre SNES ce l'avevo in RGB), e se non ricordo male all'epoca i primi modelli non potevano essere collegati facilmente in maniera diversa (o almeno io per qualche motivo non ci riuscii). Se guardi i giochi del Mega Drve su emulatore (io li sto riscoprendo proprio in questi giorni) risultano più belli di come apparivano su CRT, o perlomeno sul mio CRT. È un po' un discorso simile ai 4:3 (le proporzioni che venivano visualizzate sui nostri TV) VS 8:7 (le proporzioni "interne" ideate dagli artisti) per quanto riguarda i giochi del Super NES. Io per esempio su emulatore SNES tengo fissi gli 8:7 che mi sembrano molto più proporzionati e "veritieri", nonostante all'epoca tutte le TV fossero in 4:3
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: atchoo - 22 Ott 2016, 19:10
Secondo me le proporzioni "interne" venivano comunque pensate in funzione di una resa su 4:3.
Altrimenti pure CPS-1 e CPS-2 dovrebbero essere in simil-16:9... E ci sono pure giochi MD che girano a 256x224.
Poi in alcuni il lavoro è stato fatto bene, in altri la resa è meglio "pixel perfect".
Io, quando emulavo SNES, impostavo il monitor CRT a una risoluzione 4x (1280*1120), adattando poi l'immagine allo schermo.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: The Fool - 22 Ott 2016, 19:24
Uhm, ma hai visto per esempio la sfera di Samus come diventa un "uovo", con i 4:3? Quadrati che diventano rettangoli e così via. Magari dipende anche dal singolo gioco, ovvero alcuni disegnati in 8:7 e basta mentre altri creati tenendo in mente i 4:3. Oggi a me in 4:3 sembra tutto più schiacciato, ma all'epoca ovviamente non me ne rendevo conto. Non ci riesco più, a giocare in 4:3 dopo aver provato 8:7...
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: atchoo - 22 Ott 2016, 19:33
E pensa che io giocavo con uno SNES Pal. :(
A me sembra un po' strano giocare in 8:7, ci riesco solo con i giochi che non ho giocato ai tempi... E se consideri che di solito emulo per nostalgia, capisci che di solito vado di 4:3.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: The Fool - 22 Ott 2016, 19:48
Ah già, ma quindi giocavi SMW con le bande nere? Ulteriormente schiacciato? Non lo so, io non ci riuscirei mai. Certi giochi come SMW e Super Metroid li vedo proprio "meglio" in 8:7, tipo che mi sembrano quelli i disegni originali degli autori.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: atchoo - 22 Ott 2016, 19:52
Sì. https://youtu.be/sn7g21y7GvQ
Per fortuna che avevano parzialmente adattato la velocità: non era uguale alle versioni NTSC, però era "solo" il 10% più lenta. :(

Ma siamo OT! ^_^'
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: J VR - 22 Ott 2016, 20:02
Non l'influenza sugli altri ma sul medium. La Spears non verrà riscoperta, puoi mangiare tranquillo...perchè il medium (qualunque esso sia) ha nella sua stessa natura i mezzi per prendere da se ciò che lo fa avanzare, sempre. Il medium a meno di cause esterne non può arretrare o recedere, qualunque natura esso abbia.

E Van Gogh era riconosciuto come un grande anche in vita ma la sua è una storia complicata e tormentata.
Quella di VG riscoperto post-mortem è una leggenda metropolitana.

E non stiamo parlando di successo di pubblico o di qualche anno dopo, qui non c'entra nulla. Ergo il film che viene riscoperto e diventa cult può o non può essere un capolavoro ma non ha nulla a che vedere con quello di cui stiamo parlando qui.
Quasi mi spaventa la sicurezza con cui ti esprimi. :-[
Però abbi pazienza, ok che mi rispondi agli esempi citati ma cerchiamo di prenderla larga.
Mi fido e non indago che quella di Van Gogh sia una cazzata, ma è implausibili credere che nel corso dei secoli non ci siano stati talenti ri-scoperti solo successivamente.
Anche il modello ideale di donna è cambiato (attenzione, cambiato non evoluto, che quello attuale sia meglio o peggio non sta a me deciderlo) nel corso degli anni.
L'evoluzione che prevede la perfezione, e quindi resiste al corso del tempo, passa pure per il contesto dove si sviluppa.
Vaglielo a spiegare agli aborigeni che Beethoven è meglio delle loro ballate a ritmo di bongo percussion. :D
Perché poi?
Quindi il contesto filtra la percezione, leggete Pyongyang di Guy Delisle (https://it.wikipedia.org/wiki/Pyongyang_(fumetto)) per capire cosa intendo.
Per questo servono dei paletti per definire un capolavoro tale.
Ma quali sono?
Superare il passare del tempo sicuramente.
Un riconoscimento unanime?
Può darsi.
Se si riesce a definire cosa sia un capolavoro si rompe il mistero.
Forse la musica può esserlo, non in senso specifico (artista/genere) ma nell'accezione sua più generale, non conosco niente a cui non piaccia la musica.
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In ambito videoludico secondo me un possibile capolavoro può essere la versione PC del primo Mafia, un gioco che scomposto in ogni sua singola parte (musica, doppiaggio, storia, doppiaggio, gameplay, level design, mission design etc.) è perfetto.
Però oggi è invecchiato in certe sue dinamiche, per questo lo considero capolavoro solo per me.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: The Fool - 22 Ott 2016, 21:24
Capolavori nei VG sono Mario 64 (che a me neanche piace più di tanto), Ocarina of Time (che graficamente comunque è invecchiato malissimo), Tetris, Super Mario Bros. (sicuramente più importante di Super Mario World)... Altro che Mafia. GTA III è molto più importante di Mafia. Ti perdoniamo solo perché hai fumato, eh.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: J VR - 23 Ott 2016, 11:35
Altro che Mafia. GTA III è molto più importante di Mafia. Ti perdoniamo solo perché hai fumato, eh.
Zio hai fumato anche te, di la verità. ;D
GTA III sarà anche più importante ma Mafia riesce meglio in tutto, TUTTO!
Fattelo dire da chi ha giocato entrambi.
Conosco gente che ha distanza di anni ancora si ricorda le missioni e la loro struttura, non penso che si possa dire lo stesso di GTA III.
Ma anche l'impostazione è diversa, i primi GTA erano molto più arcade di quelli attuali, Mafia invece in molti aspetti -se non quasi tutti- puntava al realismo.
Giocano proprio in due campionati diversi.
Per questo i due seguiti vengono snobbati -a ragione- dagli amanti del primo, a parte il nome e l'ambientazione non condividono nulla.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: The Fool - 23 Ott 2016, 13:04
Il punto è che l'importanza storica è oggettiva mentre la "bellezza" artistica è un qualcosa di soggettivo. Io potrei dirti che la sceneggiatura di Mafia a me non piace, per esemipo. Un altro può dirti che le canzoni degli Oasis sono più belle di quelle dei Beatles (io da ragazzino adoravo gli Oasis), ma non può dirti che i Beatles non siano molto più importanti. Alla fine i veri capolavori sono i dischi dei Beatles. Potremmo fare un discorso analogo a questo per i già citati Super Mario Bros. e Super Mario World, o per Street Fighter II e Street Fighter III. Comunque è un discorso complesso...
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: MaxxLegend - 23 Ott 2016, 13:32
Riguardo Mafia vs GTA3,
personalmente credo che Mafia, sebbene apparisse più avanzato e in certi frangenti lo era davvero (gli scontri al chiuso, a volte con diverse possibilità di approccio.. la Gas Station iniziale su tutte)..
Beh, in realtà era molto meno "sandbox" di GTA3, ma parecchio.
Nel gioco rockstar qualsiasi cosa poteva accadere in qualsiasi punto della città: inseguimenti, sparatorie, missioni. Era tutto molto dinamico. In Mafia al contrario la città era uno scatolone vuoto dove ti muovevi semplicemente da una location predefinita all'altra, location dove si svolgeva la missione X.
Faceva ridere che c'erano tremila vicoli "murati" e poi uno solo accessibile, dove si svolgeva una certa missione sparacchina a piedi. I palazzi, negozi, edifici, tutti rigorosamente sbarrati con le porte fatte di cartone, tranne quei 5-6 posti dove si poteva entrare perchè la trama lo richiedeva espressamente, e portavano a livellini "a tenuta stagna" che facevi una volta e poi stop.

Se escludiamo l'impatto tecnico/scenografico/narrativo, Mafia era infieriore in tutto il resto. Che poi è quello che più conta in un vg del genere.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Turrican3 - 23 Ott 2016, 13:46
Vorrei tornare al discorso iniziale con altre due riflessioni.

La prima è che potrei anche accettare di definire come capolavori solo i titoli che mostrano eccellenza tecnica se rapportata alla macchina su cui girano... tuttavia pure questa definizione a ben guardare trovo risulterebbe troppo restrittiva (penso al già citato Tetris)

La seconda, di carattere più generale, è un po' la sintesi di come vedo io tutta questa diatriba.

A mio parere la giocabilità come si deve invecchia molto ma molto più raramente della tecnologia, che viceversa lo fa in maniera sistematica.

In ultima analisi è per questo motivo che, a mio modesto avviso, l'eccellenza tecnologica comunque la si voglia considerare (sia essa relativa al solo hw su cui gira un determinato gioco, o in assoluto a quanto disponibile sul mercato in un dato momento) non può rappresentare una discriminante ma "solo" una componente secondaria del giudizio --> a parità di tutti gli altri aspetti mi può star bene che si prediliga il titolo che svetta tecnicamente.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Il Gladiatore - 24 Ott 2016, 15:51
Grazie a Turrican3 per aver creato il topic!  :-*

Allora, provando a mettere insieme il discorso...

Io provengo da una generazione manichea dal punto di vista dell’approccio al gioco, dai coinop s’è passati a console casalinghe come sistema chiuso, a cui si contrapponeva la provvisorietà, a volte di prestazioni e altre di tenuta, dei computer casalinghi. Questi trovano nella flessibilità della configurazione (un pregio, di fatto) il sospetto che il gioco, nella sua forma “tecnicamente oggettiva” fosse il frutto di compromessi dettati dall’hardware di riferimento. E anche il suo contrario, in un contesto che si trova a spingere la vendita di schede grafiche in virtù delle configurazioni (ora minime ma spesso anche ottimali) del gioco del momento, si crea un a dinamica viziata in cui lo sfruttamento saggio ed economo delle risorse è tutto fuorché ricercato ed auspicato. Questo ha creato, con alterne fasi, un rapporto conflittuale col gaming via computer che, dalle simmetrie accettabili dei lustri C16, C64/Spectrum e Amiga/Atari ST, è poi confluito nel Personal Computer, feticcio delle dinamiche “malate” evidenziate poco sopra.

Non è mai mancato un Pc a casa mia e ogni tanto lo boosto quel tanto per non rimanere indietro ma fino a questo momento ho preferito il risultato “ottimizzato” a quello “infinitamente ottimale”, dove il primo è facilmente determinabile dal possesso di una sola console o dalla scelta della versione migliore tra tutte, mentre il secondo è un processo di indefinibile insoddisfazione a causa delle numerose variabili. Oltre, in effetti, a tutti gli aspetti collaterali che storicamente distinguono il gaming Pc da quello console (televisore, controller, logistica ecc.)

Ma, potendo scegliere e se si gradisce, perché no? Giocare un titolo nella sua forma più smagliante significa goderne il risultato in modo più compiuto. Ma tra giochi di un medesimo periodo (quando non si tratti proprio dello stesso titolo)  sarebbe interessante capire se tra un 30 fps/720 e un 60 fps/1080 (per dire) si intenda un’intera generazione tecnologico-ludica tale da giustificare giudizi diversificati.

Sì. No. Forse. Boh. Parliamone.  :)

Fin qui giocare con una console significava muoversi all’interno di una forza computazionale compartimentata e limitata, quella sorta di recinto entro cui arrangiarsi. Che, in realtà, è sempre stato il motivo per cui le console hanno tenuto botta rispetto ai numeri superiori di un Pc di alta fascia. Razionalizzare i mezzi e lavorare sul metallo, in modo tale da produrre nuove emozioni e allo stesso tempo tracciare efficacemente il cammino evolutivo della tecnologia.

Tornado al problema del capolavoro legato alla tecnica, mi sembra legittimo che ognuno di noi esprima la propria idea programmatica. Per quanto mi riguarda (e lontano dall’essere l’ultima parola sul discorso ovviamente), nel marasma di definizioni  ho provato a tirarmi fuori dalla soggettività.

Quindi quando parlo di capolavoro intendo espressione delle potenzialità della macchina che si esplica in due modelli "tecnici" che vanno a convergere al termine di un ciclo evolutivo.

1) Una realizzazione tecnica che illustri lo stato dell’arte nell’utilizzo delle risorse in divenire ma superabile (è il caso del discusso Super Mario World, sorprendente per quando è uscito ma non in assoluto);

2) Una realizzazione tecnica che esprima la potenza dell’hardware nella sua maturità (sono quei titoli a cura di team talentuosi che escono alla fine del ciclo vitale di una macchina).

Ecco perché non mi ritrovo con coloro che sostengono una sostanziale indipendenza dalla realizzazione tecnica rispetto al concetto di “capolavoro” in senso assoluto. L’utilizzo saggio, oculato, equilibrato e sostanziale delle disponibilità è arte nell’arte, poiché mi fa comprendere il profondo lavoro di cesello e calibratura che portano una visione favoleggiata a fattibilità concreta. Edificare la propria idea orientando e facendo scelte, affrescare quello che prima non era immaginabile o comunque avviarsi lungo la strada della stupefazione. "Capolavoro" significa superare le frontiere della tecnica grazie alla tecnica.

Perché giocare, nella sua forma di esperienza audio-visiva, significa essere colti e folgorati lungo un progetto che mi faccia vivere quello che non ho mai vissuto. E questo sarà sempre un filo doppio che legherà questa forma espressiva e ricreativa ai mezzi di realizzazione. Chi asserisce il contrario non mi trova solidale, anzi mi sembra negare quanto avvenuto negli ultimi 30 anni in questo campo.  Fregarsene della realizzazione tecnica è una scelta che può essere dettata da numerosi aspetti concernenti lo sviluppo (tipo di gioco, tipo di piattaforma, budget ecc.) ma estromette dalle caratteristiche che per me, a mò di manifesto, caratterizzano il concetto di “capolavoro”:

1) Un gioco mirabile da punto di vista tecnico e convincente dal punto di vista delle meccaniche, capace però di introdurre una serie di elementi originali/seminali/rivoluzionari nella concezione di videogioco fin lì apprezzata. Longevità e rigiocabilità sono fattori legati alla tipologia di gioco.

2) Un gioco che spinga la realizzazione tecnica in modo paradigmatico e che raccolga/riassuma la tradizione sedimentata di un dato genere portandola a perfezione (relativa ovviamente). Non è richiesta una forte dose di originalità, quello che conta è solidità globale dell’esperienza.

Ora, secondo me il “capolavoro globale e completo” cade in una di queste due categorie e conoscere/giocare questi giochi è necessario e praticamente obbligatorio per comprendere l’evoluzione di quel particolare fenomeno. Ma se qualcuna di queste caratteristiche viene meno è opportuno specificare che può trattarsi di un “capolavoro di genere” o di un “capolavoro” nell’accezione qui sposata da molti, vale a dire totale focus sulle meccaniche senza tuttavia tenere conto di aspetti tecnici.

Ho già espresso la mia perplessità ma voglio aggiungerne un’altra. I videogiochi sono caratterizzati dal progresso tecnologico e dalla conseguente obsolescenza, la potenza computazionale è anche potenza creativa. Quello che “appare” procede parallelamente con quello che si gioca, sono due aspetti che si sostanziano e si aiutano a creare nuovi mondi.
Cazzo, non esiste Zelda Ocarina of Time senza potenza, non può esserci una ridefinizione dell’action-game senza le punte tecnologiche di Ninja Gaiden per Xbox. Se non ho un cd il FMV di FFVII non può avere luogo.
La potenza genera la possibilità, la possibilità genere realtà, la realtà pone la base di una nuova evoluzione. Non si aggira questo processo nei videogiochi, significa negare il medium.

Mi si è risposto: “La grafica non fa il capolavoro!
Mai scritto. Ho scritto che il capolavoro obiettivo si realizza tra nell’incontro tra tecnica decisiva e game design sopraffino, dove il secondo aspetto deve essere comunque presente. Vale tanto quanto il primo aspetto.
Certo, può avvenire anche senza il primo aspetto, per cui ha (sembra avere) la precedenza. Però, sempre per me, se è presente solo il secondo non si può comunque parlare di “capolavoro”, come in realtà sostenuto da alcuni di voi. Cioè, sì, si tratta di un gioco compiuto, diverte, può essere rivoluzionario ma per me sarebbe più corretto parlare di altre fenomeni, di singolarità, di prodotti unici o, al massimo, di capolavori “di genere”.
Ma se penso ai titoli che hanno cambiato il modo di videogiocare io vedo sempre il fortunato incontro tra una tecnica che si evolve e si perfeziona e un’idea precisa di gioco, rivoluzionaria o conservatrice ma impeccabile. La storia sembra confortarmi.
E’ l’unica regola che mi sono dato per non sprofondare in eccessivi personalismi.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Account_191220 - 24 Ott 2016, 15:58
Ripartiamo.
Il capolavoro, qualunque sia il contesto o il medium non ha nulla a che vedere con bello/brutto.
L'esempio della donna e della bellezza femminile è fuorviante...la bellezza e i suoi canoni sono solo un significante, non riguardano la discussione in oggetto.
Un capolavoro è: quell'opera dell'ingegno umano che sviluppa e amplia il medium stesso di cui fa parte. Per cui esiste un prima ed un dopo.

Es. Mafia III. È meglio/peggio di GTAIII? Non ha importanza...è GTAIII ad aver segnato un passaggio tecnico/concettuale nel videogame (in un ambito ristretto, tra l'altro, quello dei free-roaming). Se poi suoi successori hanno fatto meglio o il gioco stesso contiene una marea di difetti più o meno gravi non scalfisce il suo status di capolavoro.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Il Gladiatore - 24 Ott 2016, 16:19
Ecco, ad esempio,GTAIII rappresenta una pietra miliare della storia dei videogiochi, a cui però, a mio modo di vedere, non corrisponde una resa convincente in tutti i suoi aspetti, in particolare la realizzazione tecnica in senso assoluto.
E' uno punto fermo? Sì;
E' un gioco da giocare per approfondire il medium? Sì (meglio se contestualmente all'uscita);
E' un capolavoro? Secondo me no, perché sviluppa ampiamente un'idea con tutte le scusanti dell'esordio ma non risulta sufficientemente convincente in tutte le sue parti.
Ma è imprescindibile in senso culturale.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Turrican3 - 24 Ott 2016, 17:52
Fregarsene della realizzazione tecnica è una scelta che può essere dettata da numerosi aspetti concernenti lo sviluppo (tipo di gioco, tipo di piattaforma, budget ecc.) ma estromette dalle caratteristiche che per me, a mò di manifesto, caratterizzano il concetto di “capolavoro”:

1) Un gioco mirabile da punto di vista tecnico e convincente dal punto di vista delle meccaniche, capace però di introdurre una serie di elementi originali/seminali/rivoluzionari nella concezione di videogioco fin lì apprezzata. Longevità e rigiocabilità sono fattori legati alla tipologia di gioco.

2) Un gioco che spinga la realizzazione tecnica in modo paradigmatico e che raccolga/riassuma la tradizione sedimentata di un dato genere portandola a perfezione (relativa ovviamente). Non è richiesta una forte dose di originalità, quello che conta è solidità globale dell’esperienza.

Ora, secondo me il “capolavoro globale e completo” cade in una di queste due categorie e conoscere/giocare questi giochi è necessario e praticamente obbligatorio per comprendere l’evoluzione di quel particolare fenomeno. Ma se qualcuna di queste caratteristiche viene meno è opportuno specificare che può trattarsi di un “capolavoro di genere” o di un “capolavoro” nell’accezione qui sposata da molti, vale a dire totale focus sulle meccaniche senza tuttavia tenere conto di aspetti tecnici.

Hmm aspetta, a mio parere il problema (che nasce per me fondamentalmente in questo (http://www.tfpforum.it/index.php?topic=22835.msg2295850#msg2295850) ed in quest'altro (http://www.tfpforum.it/index.php?topic=22835.msg2295876#msg2295876) post) risiede nel fatto che avevi lasciato intendere in modo abbastanza chiaro che Mario Galaxy non potesse ambire allo status di capolavoro in quanto rilasciato su una macchina palesemente inferiore a quelle che facevano girare gli Uncharted e gli Assassin's Creed.

Inoltre noto che continui in un certo qual senso a mischiare la tecnica (che è un aspetto legato al software) e l'hardware, che della tecnica è... l'esecutore materiale. :)

I due aspetti sono totalmente distinti e separati: un hardware può essere cioè più o meno relativamente modesto in senso assoluto (in quanto ne esistono sul mercato altri di maggiore potenza computazionale) ma questo non impedisce assolutamente la creazione di software realizzato a regola d'arte.

E qui si torna all'obiezione che avevo sollevato di là e ad altre che avevo aggiunto in seguito qui: ovvero, se l'eccellenza tecnica deve essere intesa in senso assoluto (ergo, tener conto del miglior hardware sulla piazza) dobbiamo parlare di capolavori solo ed esclusivamente su PC di fascia alta? Risulta (de facto) quindi impossibile avere un capolavoro su console, e a maggior ragione su macchine di classe portatile?
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Jello Biafra - 24 Ott 2016, 18:27
Vabbè, ma basta il solo Tetris per mettere fine alla diatriba.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Il Gladiatore - 24 Ott 2016, 18:45
Hmm aspetta, a mio parere il problema  risiede nel fatto che avevi lasciato intendere in modo abbastanza chiaro che Mario Galaxy non potesse ambire allo status di capolavoro in quanto rilasciato su una macchina palesemente inferiore a quelle che facevano girare gli Uncharted e gli Assassin's Creed.
Mario Galaxy è un capolavoro di gameplay e, in un certo senso, rappresenta un esempio di maturità applicata a quel particolare genere. Rientrerebbe nella seconda tipologia di capolavoro oggettivo da me indicata. L'uso del condizionale è d'obbligo perché, secondo la mia analisi, Nintendo con Galaxy ha optato per una scelta stilistica e simbolica più vicina all'essenzialità che alla dimostrazione di potenza. Bada, non è una critica in assoluto: è  quello che voleva fare e un modo efficace di unire contesto ludico (il tema dello spazio) alla sua raffigurazione estetica: vuoti, linee, figure geometriche ecc. ecc.
Ora, sei io penso a roba come Banjo Tooje o Donkey Kong, sempre per rimanere alle console Nintendo io non trovo che Galaxy sia un traguardo tecnico ma più stilistico. Sei i giochi Rare mi hanno lasciato a bocca aperta qui ho constatato una visione più funzionalistica della tecnica. Il risultato è che ho avuto il sorriso da ebete stampato per tutto il tempo a causa delle soluzioni ludiche ma non mi ha colpito tecnicamente.
Ovviamente è un'opinione personale. Il suo rapporto con i prodotti della concorrenza deriva dallo sfasamento provocato dall'essersi tirata fuori dalla competizione tecnologica con Wii e questo lo devi collegare al discorso che ho fatto sul vincolo che esiste tra videogioco e tecnica che lo supporta.
Però ripeto, è lana caprina. Per te SMG è da 10 e per me è da 9,5, vedila così, non voglio creare un caso di lesa maestà perché non rappresenterebbe l'ottima opinione che ho di questo titolo.
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Inoltre noto che continui in un certo qual senso a mischiare la tecnica (che è un aspetto legato al software) e l'hardware, che della tecnica è... l'esecutore materiale. :)
I due aspetti sono totalmente distinti e separati: un hardware può essere cioè più o meno relativamente modesto in senso assoluto (in quanto ne esistono sul mercato altri di maggiore potenza computazionale) ma questo non impedisce assolutamente la creazione di software realizzato a regola d'arte.
No, non è una confusione, ti ho risposto alla base qui:
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I videogiochi sono caratterizzati dal progresso tecnologico e dalla conseguente obsolescenza, la potenza computazionale è anche potenza creativa. Quello che “appare” procede parallelamente con quello che si gioca, sono due aspetti che si sostanziano e si aiutano a creare nuovi mondi.
Quello che vedi a video Turri (mi piace Tutti, fa molto picciotto siculo!  :) ) è il risultato di un hardware che, attraverso specifiche, rende possibile molti risultati. Il risultato estetico di un gioco è dato dalle sue scelte tecniche e da quelle stilistiche. Ma se lo stile attiene alla parte creativa, questa creatività deve comunque tradursi, in ambito "videogioco", in una serie di calcoli computazionali che vanno sempre e necessariamente a pescare nel demanio tecnico. Se l'hardware è limitato, la tua gamma di opzioni è più limitata, puoi supplire con una robusta iniezione di creatività e stile ma fino a un certo punto, poiché,in ambito "videogioco", devi fare delle scelte. Molti dei cosiddetti giochi indie puntano sul fattore artistico in senso stretto perché non si curano del problema "tecnico", visto che si muovono ampiamente in un orizzonte che non procura loro difficoltà di equilibrio e gestione delle risorse. La loro scelta "artistica" è prima di tutto questa. Ma se vuoi creare Shadow of the Colossus puoi artisticamente sviluppare il progetto ma prima di tutto devi fare i conti col metallo che quella portata artistica deve supportarla.
Separarli? Sì, puoi farlo, è una scelta anche quella ma secondo me il capolavoro oggettivo unisce le due dimensioni, una visione artistica e una forza computazione (basata sull'hardware) che la sostanzi.
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E qui si torna all'obiezione che avevo sollevato di là e ad altre che avevo aggiunto in seguito qui: ovvero, se l'eccellenza tecnica deve essere intesa in senso assoluto (ergo, tener conto del miglior hardware sulla piazza) dobbiamo parlare di capolavori solo ed esclusivamente su PC di fascia alta? Risulta (de facto) quindi impossibile avere un capolavoro su console, e a maggior ragione su macchine di classe portatile?
Anche qui ti ho risposto ma è una risposta in profondità che evidentemente non sono riuscito a comunicare. Il capolavoro su console (almeno fino alla scorsa generazione, poi, come ho scritto, mi trovo in difficoltà visto che Ps4 Pro ha trasformato le console in un Pc) ce l'hai tenendo conto il miglior hardware a sistema chiuso disponibile poiché quantificabile in risorse. Il Pc non è un sistema chiuso e spesso manca l'identità tecnica del titolo cambiando, di fatto, l'esperienza. Posso puntare al massimo? Bene, ma spesso è un processo utopico superato già nel momento in cui diventa applicabile. Ecco perché è difficile identificare l'esperienza Pc.
Puoi parametrare il capolavoro in base all'hardware? Sì e no. perché un sistema che sfrutti al massimo per cui hai capolavori su Commodore 64, Amiga, Psx ecc. ecc in base alle specifiche. Un capolavoro "relativamente a..." e come tale va riconosciuto.

No perché, come ho già scritto, il videogioco è fatto di progressione tecnologica che, volente o nolente, cambia le percezioni di potenza e risultato. Se oggi programmi un capolavoro per Amiga io posso dirti che è  un capolavoro in base all'ambiente di sviluppo ma nel 2016 cosa vuoi che mi rappresenti? E', molto in piccolo, il discorso di Mario Galaxy. Rappresentazione del gioco Amiga che, nel suo periodo di uscita, aveva altra valenza e altra suggestione. I videogiochi invecchiano, forse non il gameplay ma questo è un altro discorso. E nella progressione di tecnologia il nostro modo di vedere questo hobby cambia, perché esso stesso si nutre dei suoi guadagni tecnici. E' sempre stato così e sempre sarà così.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Il Gladiatore - 24 Ott 2016, 18:48
Vabbè, ma basta il solo Tetris per mettere fine alla diatriba.
Ottimo capolavoro di puzzle game fruito attraverso il videogioco.
Mia nonna aveva un Gameboy prima maniera e ci giocava tutto il giorno. Non credo fosse una videogiocatrice.
Un po' come quelli che comprano Fifa o Pes tutti gli anni,solo quello. Non gli frega nulla dei vg, vogliono il calcio vissuto attraverso un vg.
La categoria "capolavoro di genere" è stata la prima ad essere indicata.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Turrican3 - 24 Ott 2016, 19:17
Il Pc non è un sistema chiuso e spesso manca l'identità tecnica del titolo cambiando, di fatto, l'esperienza. Posso puntare al massimo? Bene, ma spesso è un processo utopico superato già nel momento in cui diventa applicabile. Ecco perché è difficile identificare l'esperienza Pc.

A mio avviso questo è un non-problema: il mercato PC è certamente più dinamico di quello console, ma non *così* dinamico. :)

Possiamo cioè senza alcuna incertezza individuare la configurazione più prestante oggi, ed è una configurazione che distrugge quasi letteralmente qualsivoglia console in commercio.


Giusto per precisare, giacchè sulla questione dell'eccellenza tecnologica non riesco a condividere il tuo punto di vista e pertanto non voglio insistere ulteriormente.


PS:

Spoiler (click to show/hide)
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Il Gladiatore - 24 Ott 2016, 19:27
A mio avviso questo è un non-problema: il mercato PC è certamente più dinamico di quello console, ma non *così* dinamico. :)
Possiamo cioè senza alcuna incertezza individuare la configurazione più prestante oggi, ed è una configurazione che distrugge quasi letteralmente qualsivoglia console in commercio.
Beh, in effetti non è difficile, basta un qualsiasi Pc di fascia medio-bassa ormai!
Nonostante me la sia spiegata così negli anni, potrai capire il dramma di roba come Ps4 Pro. Gli elementi erano tutti lì, mancava solo la formalizzazione.  :(

Citazione
Giusto per precisare, giacchè sulla questione dell'eccellenza tecnologica non riesco a condividere il tuo punto di vista e pertanto non voglio insistere ulteriormente.
Beh ma ti dico, a scanso di equivoci, che la questione ha un valore puramente teorico, una sorta di riflessione su aspetti molto volatili. Per cui, a prescindere dal punto di vista e dalle argomentazioni, si può seguire un ragionamento come un altro arrivando a soluzioni diametralmente opposte.

Se penso ai 10 giochi che mi sono piaciuti di più negli ultimi 10 anni mi rendo conto che di "capolavori" come li intendo io al massimo ce ne sarà uno, massimo due...Questa di per sé è una risposta.  :)
Citazione
PS: MINCHIA!
Ah, che bello, pure io!  :-*
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Turrican3 - 24 Ott 2016, 19:52
Questa di per sé è una risposta.  :)

Al giorno d'oggi non c'è cosa più piacevole (almeno per me) del disquisire su un forum con un interlocutore intellettualmente onesto. (http://i.imgur.com/hzEjdyj.gif)

Citazione
PS: MINCHIA!

:o

Ecco, ci mancava solo la carrambata! :D
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Panda Vassili - 26 Ott 2016, 09:49
Riallacciandomi al lunghissimo post di Gladiatore che ho letto con piacere, e prescindendo dalla definizione di "capolavoro" su cui si è sempre fatto un gran parlare in ogni ambito (ad esempio la mia definizione di capolavoro è di opera "manifesto" del suo autore, quindi ne utilizzo una definizione "micro" per così dire, se ci spostiamo nell'arte di riferimento, ho già più difficoltà a parlare di capolavori ma mi sembra più corretto parlare di titoli che hanno grossa influenza nei confronti degli altri autori), devo dire che, pur essendo un'amante delle prestazioni massime(perché scegliere di acquistare un dvd quando puoi fruire dell'edizione bluray o andare direttamente al cinema?), non mi ci ritrovo.

Non mi ci ritrovo perché, se dobbiamo parlare di capolavori che hanno influenzato l'industria, oggi il titolo che più di ogni altro può fregiarsi di questo appellativo è Minecraft.

Non c'è nessun gioco in circolazione che ha influenzato come lui il resto dell'industria e graficamente è un titolo fatto in java.

Così come oggi la perfezione del platform si ritrova in ambiente 2D, quindi a concetti già esplorati oltre 20 anni fa.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: ederdast - 26 Ott 2016, 11:00
La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Si.
Spoiler (click to show/hide)
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Il Gladiatore - 26 Ott 2016, 11:07
Secondo me utilizzate questa parola con troppa facilità.
Che, implicitamente, è anche il motivo per cui ha perso la sua importanza e viene sproloquiata ad ogni nuova uscita interessante o significativa, dandole un significato pericolosamente individualista.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: Account_191220 - 26 Ott 2016, 11:18
Concordo.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: ederdast - 26 Ott 2016, 11:25
Penso che sia il solito "territorio oscuro" dove alla fine possa valere tutto e il contrario di tutto.
Quind io per parte mia mi limito a esprimere l'idea che ho sulla questione, cioè che un'opera di ingegno di rilevanza assoluta non sia legata in modo esclusivo ai mezzi, o alla qualità degli stessi, con i quali detta opera venga realizzata.
Titolo: Re: La definizione di capolavoro può prescindere dall'eccellenza tecnologica?
Inserito da: atchoo - 26 Ott 2016, 12:24
Secondo me utilizzate questa parola con troppa facilità.

Come l'(ab)uso di "campione" o "fuoriclasse" in ambito sportivo.

Io ho adorato molti giochi, ma pochissimi di questi li considero capolavori assoluti.
Per dire, Yoshi's Island è probabilmente nella mia top 5 o giù di lì, ma non lo considero un capolavoro assoluto come sono Super Mario Bros., Super Mario Bros. 3 e Super Mario World.