Il film è ispirato al romanzo Story of Your Life scritto da Ted Chiang nel 1998 e sceneggiato da Eric Heisserer. Protagonista della pellicola è Amy Adams, nei panni della dottoressa Louise Banks, un’esperta linguista che viene assunta dall’esercito per scoprire se gli alieni recentemente arrivati sulla Terra sono una minaccia oppure no. Insieme all’attrice anche Jeremy Renner, nei panni di un fisico.
Jeremy Renner ha così commentato [...] parlando del tono del film e comparandolo ai lavori di Spielberg e Kubrick piuttosto che definirlo il classico film di alieni con grandi esplosioni alla Michael Bay: [...]
Villeneuve e' sempre tanta roba.
http://quinlan.it/2016/09/01/arrival/Credevo di esser l'unico a leggere sto sito, mie vecchie conoscenze.
Buona valutazione che ne aumenta l'interesse. :yes:
http://quinlan.it/2016/09/01/arrival/Credevo di esser l'unico a leggere sto sito, mie vecchie conoscenze.
Buona valutazione che ne aumenta l'interesse. :yes:
Visto.
Bellino ma per niente capolavoro.
Dal punto di vista sonoro, musica e "effetti" sonoro e ambientali in generali, e' stupendo.
Non il peggiore di Villeneuve ma sicuramente non il migliore.
Visto, molto bello. Dal trailer pensavo fosse una roba piu' caciarona, non ero pronto per qualcosa di piu' raffinato. Molto bella la regia e l'audio in generale.
Bhè un po di supercazzola c'è. Il fatto è che ho tardato 5 minuti e sono arivato in sala quando lei inizia la lezione all'università..Cioè di solito ci sono sempre 25 minuti di pubblicità, oggi no T_T. Un tipo mi ha detto che nei primissimi minuti si capisce chema ho l'idea che qualche finezza me la sia persa.Spoiler (click to show/hide)
Qualcuno lo ha visto? Pareri?
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Si si quello è chiaro e bellissimo tra l'altro.
Per quanto riguarda la storia cmqSpoiler (click to show/hide)
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tapatalk puzza
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...almeno nella sala in cui sono andato, 5-6 persone a metà film si sono alzate e se ne sono andate.Per esperienza questo è indice di qualità (ricordo ancora la gente schifata da Elephant di Van Sant o da L'Odio di Kassowitz).
LOLAvresti dovuto vedere le reazioni a Contenders: Serie 7* di Daniel Minahan. Io e i miei amici in piedi ad applaudire e la gente che usciva bestemmiando!
Un po' snob come approccio, ma tanto, tanto vero 😊
Vado controcorrente, il film non mi è piaciuto e non credo di essere l'unico, almeno nella sala in cui sono andato, 5-6 persone a metà film si sono alzate e se ne sono andate.https://www.youtube.com/watch?v=LKiBm-I_UtM
Magari gli è semplicemente venuto un attacco diarroico tanto da dover scappare......almeno nella sala in cui sono andato, 5-6 persone a metà film si sono alzate e se ne sono andate.Per esperienza questo è indice di qualità (ricordo ancora la gente schifata da Elephant di Van Sant o da L'Odio di Kassowitz).
Me l'hai appena venduto.
Secondo me comunque dovrebbero impedire l'atto, sei dentro e ci rimani fino alla fine, tié!
cazzi tuoi la prossima volta ti informi una minima, o stai a casa a guardare l'insediamento di Trump :)
ricordo ancora la gente schifata da Elephant di Van Sant
Napalm
laggente che parlano?
O la classica pentola dimenticata sul fuoco...
A me è piaciuto molto, ma dipende cosa uno pensa di andare a vedere.
Sapento che era un film di Villeneuve ero pronto a tutto e avevo comunque capito che sarebbe stato più una cosa da Incontri ravvicinari del terzo tipo che non Indipendence Days, ma molti secondo me sono andati a vederlo pensando di essere avvolti da esplosioni e alieni assassini.
Povera Di Capria.
Tra questo e Nocturnal Animals (più quest'ultimo imho) lo avrebbe meritato.
Che se lo prenda un'altra volta la Streep?
E quanto è meraviglioso quel film?
Sarà della Emma "occhioni" Stone... ?
Sarà della Emma "occhioni" Stone... ?
Sarebbe uno scandalo. In La La Land e' brava ma la Adams se la mangia in Arrival cosi' come in Nocturnal Animals.
Avete citato troppe volte Interstellar, mi tocca vederlo subito, cazzo.
Oh caxxo babaz scusami.. Proprio io che la meno sempre per queste cose. :o
Fixato per altri
Ma sono l'unico a pensare che Arrival non c'azzecca proprio niente con Interstellar. Per fortuna aggiungo!
The Tree of Life.
Contact capolavoro?
Ohibò
non vedere legami con Interstellar, secondo me vuol dire non aver capito bene o uno dei due film, o addirittura entrambi!Spoiler (click to show/hide)
non vedere legami con Interstellar, secondo me vuol dire non aver capito bene o uno dei due film, o addirittura entrambi!Spoiler (click to show/hide)
Recensione di Matteo Bordone (http://www.internazionale.it/opinione/matteo-bordone/2017/01/26/arrival-grande-industria-cinema-indipendente)
Come già detto da qualcun'altro, a tratti mi ha immerso nelle stesse atmosfere di Tree of Life.
Scaricato ieri: domani lo visiono e vi farò sapere.
I soldi per andare il cinema sicuramente non ti mancano... :no:Non è una questione di soldi: andare al cinema non mi piace. Trovi sempre gente che rompe il cazzo.
I soldi per andare il cinema sicuramente non ti mancano... :no:Non è una questione di soldi: andare al cinema non mi piace. Trovi sempre gente che rompe il cazzo.
Alla fine questo però secondo me è uno di quei film che anche a casa perde non tantissimo.Perde perde, non quanto altri ma al cinema non guadagni solo lo schermo gigante ma pure l'audio che è fondamentale in questo film.
La sigaretta elettronica è vietata nei cinema da quel che so, potevi farglielo gentilmente presente non l'avessi fatto.Infatti.
La sigaretta elettronica è vietata nei cinema da quel che so, potevi farglielo gentilmente presente non l'avessi fatto.
Non è una questione di soldi: andare al cinema non mi piace. Trovi sempre gente che rompe il cazzo.
la colonna sonora, per me, la componente più bella del film. :yes:
Aspetta, alimento: forse non ti piace il cinema (scheeerzo). :PNon è una questione di soldi: andare al cinema non mi piace. Trovi sempre gente che rompe il cazzo.
Allora aspetta di vederlo legalmente quando esce su disco.
Non so alla fine penso ci sia una sorta di momento estetico situato.
E poi prendere il disco è solo una spesa inutile. :D
quindi, in cuor mio, sono certo di non far torto a nessuno. :DMagari a chi paga per guardarli si.
Per me invece il cinema è sacro."In una scatola non è nulla.
Ma secondo voi le navi degli alieni:http://blog.stephenwolfram.com/2016/11/quick-how-might-the-alien-spacecraft-work/ (http://blog.stephenwolfram.com/2016/11/quick-how-might-the-alien-spacecraft-work/)Spoiler (click to show/hide)
ikenny, lo so. Ma a me di spendere soldi per acquistare i film non mi va.
ikenny, lo so. Ma a me di spendere soldi per acquistare i film non mi va.
Dei 160 BD che ho messo nel mercatino
Ho smesso da diverso tempo di acquistarli. Non mi ricordo da quanto tempo non ne prendo uno.Citazioneikenny, lo so. Ma a me di spendere soldi per acquistare i film non mi va.
Dei 160 BD che ho messo nel mercatino
?????
Però anche Gianni&Pinotto, sebbene più corretto, mi avrebbe dato prurito in un contesto "serio" come quello del film.Forse sì, benché comunque leggeri Tom & Jerry possono suonare meno fuori luogo... certo è che in originale c'era comunque la volontà di accostarli a figure stranianti da un contesto così serioso e solenne.
Figure stranianti e comiche ma dai nomi americani: c'era bisogno di figure "leggere" come dici tu ma dal nome straniero.Però anche Gianni&Pinotto, sebbene più corretto, mi avrebbe dato prurito in un contesto "serio" come quello del film.Forse sì, benché comunque leggeri Tom & Jerry possono suonare meno fuori luogo... certo è che in originale c'era comunque la volontà di accostarli a figure stranianti da un contesto così serioso e solenne.
Ho smesso da diverso tempo di acquistarli. Non mi ricordo da quanto tempo non ne prendo uno.Citazioneikenny, lo so. Ma a me di spendere soldi per acquistare i film non mi va.
Dei 160 BD che ho messo nel mercatino
?????
cm by(https://bellaballoblog.files.wordpress.com/2017/01/addams-5.jpg?w=775)
Bravissima la Addams
Bravo, ci son voluti 3 mesi ma ogni tanto qualcuno dà soddisfazione. :Dcm bycut
Bravissima la Addams
Taratatà... snap snap
Ma anche noHo letto quel paragrafo, ho fatto un po' di ricerche... ed in tutta onestà penso che alla fine non abbiano sbagliato poi più di tanto a cambiare i nomi in "Tom & Jerry".
Leggetevi o rileggetevi il paragrafo 3) Abbott & Costello del link che ho postato, c'è un motivo preciso per la scelta di quei nomi.
L'adattamento ha ciccato.
La cosa buffa è che nei sottotitoli italiani vengono chiamati Gianni e Pinotto.LOL! Davvero? :D
Qui poi mi sembra di capire che lo spunto di discussione più interessante sembra sia essere relativo all'adattamento dei nomi italiani dei due polpi, che non è il massimo per un film di fantascienza.Questo è molto vero, a pensarci.
Anche Mimì&Cocò sarebbero stati bene.
anche l'idea chemi sembra un po' tirata per i capelliSpoiler (click to show/hide)
Oltre la rappresentazione aliena un altra ingenuità: esseri capaci di viaggiare dimensionalmente avrebbero macchine capaci di tradurre gli idiomi attuali istantaneamente.E Gandalf avrebbe potuto andarci da solo a combattere contro Sauron.
E Gandalf avrebbe potuto andarci da solo a combattere contro Sauron.
No, dico solo che forse lo scopo di Gandalf (e di Tolkien) era di fare in modo che i popoli uniti sconfiggessero Sauron, non il deus ex machina che facesse tutto al posto loro.E Gandalf avrebbe potuto andarci da solo a combattere contro Sauron.
Per essere sicuri di distruggere Sauron era necessario prima distruggere l'anello gettandolo nel monte fato e Gandalf non voleva neanche toccarlo per paura di essere corrotto.
Cioè che vuoi fregà Tolkien? :D
l'idea chemi sembra un po' tirata per i capelliSpoiler (click to show/hide)
Un esempio tratto dal testo dell’antropologo Cardona può esserci utile in questa direzione. Per noi europei la deissi spaziale è rappresentata attraverso due assi perpendicolari, il parlante è collocato nel centro ipotetico di essi e rispetto a questi articola le sue frasi all’interno di un dialogo con un altro interlocutore. Espressioni come “qui” e “lì”, nella nostra lingua, nascono da questo sistema rappresentativo che opera su di un ordine spaziale bidimensionale, il quale serve appunto ad esprimere i nostri rapporti di vicinanza e lontananza rispetto ad un oggetto o un soggetto. Eppure ciò che per noi è convenzionale non è universale e potrebbe variare in altre lingue, espressioni di culture differenti dalla nostra.
Nel caso degli hopi, popolazione originaria dei territori vicini al Gran Canyon, un riferimento linguistico come il nostro non sarebbe per nulla esaustivo, poiché bidimensionale. Cardona riflette sul fatto che l’habitat di queste popolazioni ha una caratteristica peculiare rispetto al nostro: l’asse verticale, o altezza, per abitanti nati in territori montuosi composti da gole, pendii e passaggi scoscesi, è di importanza primaria. Il risultato di ciò non può quindi che riflettersi nella lingua di tali popolazioni.
In hopi infatti qualsiasi riferimento spaziale non verte comunemente su due assi, come per noi europei, bensì su tre, prendendo in considerazione la verticalità ed originando una deissi spaziale linguistica di tipo tridimensionale. Espressioni come “qui” o “lì” non avrebbero per loro alcun significato se non supportate da dati in base all’altezza.
Si è trovato che il sistema linguistico di sfondo, in altre parole la grammatica di ciascuna lingua, non è soltanto uno strumento di riproduzione per esprimere le idee, ma esso stesso dà forma alle idee, è il programma e la guida dell’attività mentale dell’individuo, dell’analisi delle sue impressioni, della sintesi degli oggetti mentali di cui si occupa.
Questo fatto è molto importante per la scienza moderna, perché significa che nessun individuo è libero di descrivere la natura con assoluta imparzialità, ma è costretto a certi modi di interpretazione, anche quando si ritiene completamente libero. La persona più libera da questo punto di vista sarebbe un linguista che avesse familiarità con moltissimi sistemi linguistici assai differenti.
Nonostante le emozioni rappresentino le fondamenta di molti dei nostri comportamenti quotidiani ed alcune sensazioni come la paura e l’empatia siano considerate, sia dagli evoluzionisti che dai naturalisti, come basi per la sopravvivenza dell’uomo, non tutte le emozioni sono universalizzabili ed è anzi ipotizzabile che alcune siano frutto di convenzioni culturalmente condivise.
Dando uno sguardo ai vocabolari del lessico emotivo presenti in diverse culture possiamo notare come vi siano differenze nell’estensione: se nell’inglese sono presenti oltre 2.000 termini, tale proporzione è radicalmente ridotta in cinese, che ne contiene solamente 750; mentre nel vocabolario ifaluk, popolazione della Micronesia, non si contano più di 58 termini.
[...]
Persino il termine stesso “emozione” non è universale. Questa parola è assente presso i tahitiani, i gidjingali dell’Australia, gli ifaluk e i palau […] Il termine inglese “emotion” non trova corrispettivo nel tedesco dove esiste la parola “Gefühl” per indicare le condotte emotive a livello fisiologico e psicologico.
Il linguaggio non è un artefatto culturale che impariamo così come impariamo a leggere l’ora o a capire come funziona il governo federale. Il linguaggio è invece un pezzo a sé del corredo biologico del nostro cervello. Il linguaggio è un’abilità complessa e specializzata, che si sviluppa spontaneamente nel bambino, senza sforzo conscio o istruzione formale, che viene usato senza la coscienza della sua struttura logica, che è qualitativamente lo stesso in ogni individuo e che è distinto da capacità più generali come l’elaborare le informazioni o il comportarsi in modo intelligente.
Poiché sulla lingua della medesima nazione influisce una soggettività uniforme, in ogni lingua è insita una peculiare visione del mondo. Come il singolo suono si inserisce tra l’oggetto e l’uomo, così la lingua intera si inserisce tra l’uomo e la natura, che su questi esercita un influsso interno ed esterno […] L’uomo vive principalmente con gli oggetti, e quel che è più, poiché in lui patire e agire dipendono dalle sue rappresentazioni, egli vive con gli oggetti percepiti esclusivamente nel modo in cui glieli porge la lingua. Con lo stesso atto, in forza del quale ordisce dal suo interno la rete della propria lingua, egli vi si inviluppa, e ogni lingua traccia attorno al popolo cui appartiene un cerchio da cui è possibile uscire solo passando, nel medesimo istante, nel cerchio di un’altra lingua.
La visione del mondo si costituisce allora nelle lingue, espressione di differenti culture. Non vi sarà perciò un mondo, ma una pluralità di mondi corrispondente alla pluralità delle prospettive che ciascuna lingua dischiude.
Le lingue non sono mezzi atti a scoprire una realtà naturale già esistente, ma tramite le differenze semantiche in esse racchiuse ci è data la possibilità di scoprire realtà molteplici ed ignote.
All’interno della medesima lingua, espressione di un’univoca prospettiva sul mondo, avvertiamo le modificazione che il processo di significazione comporta sul piano del riferimento. Tanto più in lingue tra loro differenti, ed aventi verso il medesimo oggetto significati culturali distinti, i parlanti saranno portati a compiere atti di riferimento diversi.
Non è forse questa la forza creatrice espressa dalla lingua?
Essa, da un medesimo oggetto, può creare atti di significazione e riferimento differenti, i quali condizioneranno la nostra propensione verso un referente che, invece di rimanere immutabile, seguirà i condizionamenti culturali impressi nella lingua.
[...]
Nessuna lingua quindi crea in sé e per sé una classificazione oggettiva e inderogabile del mondo; questa spetta sempre all’appartenenza culturale dei parlanti.
Le lingue rappresentano solamente i riflessi di differenti civiltà aventi un determinato schema classificatorio del reale. Riflessi che illumineranno ed influenzeranno le prospettive delle generazioni successive.
Qui poi mi sembra di capire che lo spunto di discussione più interessante sembra sia essere relativo all'adattamento dei nomi italiani dei due polpi, che non è il massimo per un film di fantascienza.
Oltre la rappresentazione aliena un altra ingenuità: esseri capaci di viaggiare dimensionalmente avrebbero macchine capaci di tradurre gli idiomi attuali istantaneamente. Mi rendo conto che questa cosa è necessaria per esigenze sceniche, almeno per giustificare la maestrina con i cartelloni.
Mi avete messo voglia di rivederlo per la 4a volta