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[F]eed => Feed => Topic aperto da: Gatsu - 07 Feb 2012, 09:31
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Torna Players Podcast, dopo un periodo di pausa dovuto a ferie e ritardi vari (la singolare triangolazione geografica Milano-Helsinki-Madrás di questa puntata non ha certo aiutato…).
L’argomento principale di oggi è il mercato dell’editoria digitale: ebook, ereader, standard & formati, pirateria, Kindle, Amazon e cosa stanno facendo gli editori italiani per non essere lasciati al palo. Con noi Carlo Pizzati, autore e giornalista con collaborazioni che spaziano da Repubblica a Il Fatto Quotodiano e Fabio di Pietro, Paperback e Digital Editor presso Giangiacomo Feltrinelli Editore.
Continuiamo poi con i consigli di Players nella rubrica Roundtable, che oggi vede finalmente l’introduzione dei videogiochi fra gli argomenti di discussione.
(http://www.playersmagazine.it/wordpress/wp-content/uploads/2012/02/ad_playerspodcast2.jpg) (http://www.playersmagazine.it/2012/02/07/players-podcast-episodio-2-editoria-digitale/)
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Se gentilmente un mod me lo sticka e tira giù il precedente. Grazie.
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Ho iniziato ad ascoltarlo e mi interrompo dopo una ventina di minuti apposta per manifestarvi il mio apprezzamento.
Podcast davvero valido, mi piaccio i temi e gli ospiti.
Uscite quando potete ma mantenete questa qualità :yes:
Ovviamente quando avrò terminato l'ascolto mi riprometto di confermare o smentire queste righe scritte di getto :whistle:
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Credo sia una bella puntata, poi direte voi, ma sono abbastanza soddisfatto. Carlo ha qualche problema audio, ma considerando che chiamava dall'India direi che è andato tutto abbastanza bene.
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Ma che server usi per il Podcast di Players? Sotto 3G mi sta venendo giù a 500K al secondo! ottimo!
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Ma che server usi per il Podcast di Players? Sotto 3G mi sta venendo giù a 500K al secondo! ottimo!
Aruba.
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Sentita tutta.
Confermo l'impressione iniziale positiva, molto positiva.
Da parte in causa mi piacerebbe dire qualcosa sul tema dell'editoria digitale scolastica ma non ne sono capace. Non ora, almeno. Anche perché in buona sostanza avete già detto tutto voi.
Quindi, in sintesi, palyers podcast, per quel che ho potuto ascoltare in questi due episodi, era proprio il podcast che non c'era (o, almeno, io non l'avevo trovato) e che sentivo il bisogno ci fosse.
Per alimentare il dibattito sul tema della puntata vi agevolo dottormanhattanmente un link:
Il dilemma dell'ebook pirata.
confessioni di uno scrittore che scarica i libri ellettronici
di Vincenzo Latronico
http://lettura.corriere.it/il-dilemma-morale-dell’ebook-pirata/ (http://lettura.corriere.it/il-dilemma-morale-dell’ebook-pirata/)
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"ellettronici" :D
Bene che ti sia piaciuta, sull'editoria scolastica sei parte in causa...perchè?
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Perché sono un illustratore che si occupa soprattutto di illustrare testi scolastici, dal prescuola alle elementari (più o meno).
Tra i vari editori del settore, che sono in sostanza assai pochi essendoci stata negli ultimi anni una grossa coagulazione di case editrici in grandi gruppi editoriali, se ne parla già da qualche tempo. Ma il settore scolastico così come il mondo a cui si rivolge, è piuttosto conservatore. Il grosso punto, a parer mio, è capire se c'è una strada pubblica ovvero potrà essere lo Stato a promuovere l'utilizzo di ebook e ebook reader o se invece ci sarà solo una strada privata, ovvero ogni editore decide appoggiandosi ai distributori che preferisce (itunes, amazon...) cosa pubblicare.
O meglio, in quest'ultimo caso penso possano pubblicare solo la parascolastica (i testi per le vacanze e quelli di integrazione ai libri di testo veri e propri, per capirsi) perché l'adozionale deve essere approvato dal ministero.
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In effetti è un argomento che avrebbe meritato ulteriore approfondimento, io l'ho sollevato nel finale ma altrimenti finivamo a 2h 30 (senza contare che per tutta la puntata ho avuto il cagotto che Pizzati cadesse, visto che all'inizio avevamo avuto qualche problemino di collegamento) :D
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Se volete una seconda puntata sull'editoria digitale a furor di popolo chissà, magari il caro leader ci penserà su. ;)
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Se volete una seconda puntata sull'editoria digitale a furor di popolo chissà, magari il caro leader ci penserà su. ;)
Magari non immediatamente ;)
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Se volete una seconda puntata sull'editoria digitale a furor di popolo chissà, magari il caro leader ci penserà su. ;)
Magari non immediatamente ;)
Per l'amor di Dio no, non immediatamente.
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Bellissimo podcast. Ho finito la prima parte, la discussione principale, ed è stata interessantissima.
Ottimo prodotto. Veramente. Credo sia il caso, vista la qualità del prodotto e dei contenuti, che usciate più spesso a scapito di altri progetti.
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Bellissimo podcast. Ho finito la prima parte, la discussione principale, ed è stata interessantissima.
Ottimo prodotto. Veramente. Credo sia il caso, vista la qualità del prodotto e dei contenuti, che usciate più spesso a scapito di altri progetti.
La pausa natalizia è stata deleteria, l'obiettivo è uno al mese per accompagnare il numero.
Per il 3 abbiamo già l'argomento e probabili ospiti.
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Oh, io lo sto consigliando a tutti quelli che conosco, soprattutto a quelli che "ah che figo il kindle" :)
Comunque quanto è complicato far ascoltare alla gente un podcast "2 ORE????" "No ma lo ascolti a pezzi, è interessante " "Sì ma 2 ORE???"
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Avranno lo spam d'attenzione lungo quel che basta ad ascoltare le loro stesse puzzette :D
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SPAN, si dice SPAN.
:P
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SPAN, si dice SPAN.
:P
Lol, lo so, lapsus.
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Lo spam è quello delle puzzette.
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Sulla questione pagine mi aspettavo una digressione sulle citazioni bibliografiche.
Finisco di ascoltare per un commento completo.
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Ho ascoltato solo la parte sull'editoria digitale, che era quella che mi interessava di più, e ho trovato molta roba su cui rimuginare. Mi auguro in futuro possiate tornare sull'argomento, magari allargando il discorso anche alle riviste e ad altri tipi di pubblicazioni (libri per bambini, per esempio).
Complimenti, comunque: ottima discussione :)
R.
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Sulla questione pagine mi aspettavo una digressione sulle citazioni bibliografiche.
Finisco di ascoltare per un commento completo.
Le citazioni...in che senso?
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Ho ascoltato solo la parte sull'editoria digitale, che era quella che mi interessava di più, e ho trovato molta roba su cui rimuginare. Mi auguro in futuro possiate tornare sull'argomento, magari allargando il discorso anche alle riviste e ad altri tipi di pubblicazioni (libri per bambini, per esempio).
Complimenti, comunque: ottima discussione :)
R.
Sulle riviste probabilmente si può fare, sui libri per bambini io ne so zero e andrea anche (immagino), però vediamo, Nemo chiedeva qualcosa di simile e magari riusciamo ad organizzare.
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Finito l'ascolto.
Piccolo appunto: quando Fabio (credo fosse Fabio) parte a parlare di viggì (Bastion e Zelda) il tono della sicussione passa da "popolare" (perdonami il termine) e di interesse generale, a iper-nicchia. Per gente come noi non c'è problema ma mi immagino un nuovo ascoltatore del podcast, lontano anni luce dal tecnicismo di videogioco, che sente temini come cut-scene, playthrough, action-adveture isometrico (c'è gente che la parola isometrico l'ha usata solo alle medie), skippare etc... Insomma mi rendo conto che i termini che usiamo noi possono essere una barriera insormontabile per chi non vive tutti i giorni le nostre passioni.
Credo che per avere più audience possibile sia necessario spiegare, quando saltano fuori, terminologia non proprio per tutti.
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Già mi immagino le lagne di quelli "eh ma parlate di videogiochi come niubbi, e cosa lo ascolto a fare io che gioco Dark Souls col pad rovesciato senza mai morire".
Non so, del resto è un podcast dichiaratamente per geek, un minimo di gergo pregresso è necessario.
Altre opinioni in merito?
I videogiochi purtroppo sono fra tutti i media quelli con il lessico più specifico, perchè anche quando parli di cinema più di "primo piano" o "piano sequenza" non è che ci sia molto da imparare, se non vai a parlare di telecamere.
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Già mi immagino le lagne di quelli "eh ma parlate di videogiochi come niubbi, e cosa lo ascolto a fare io che gioco Dark Souls col pad rovesciato senza mai morire".
Non so, del resto è un podcast dichiaratamente per geek, un minimo di gergo pregresso è necessario.
Sì sì, ma a me va benissimo così eh. Solo è una questione di bacino d'utenza. Più si va nel tecnico e per forza di cose meno gente si trova a proprio agio. Poi se il target è sul geek andate ok, ma mi sembra che il resto della tramissione (e della rivista) sia più accessibile.
Tipo, ho trovato assolutamente a tema parlare di DRM senza spiegare l'acronimo in una discussione sull'epublishing, do per scontato che uno interessato all'argomento sa si cosa si parla
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Già mi immagino le lagne di quelli "eh ma parlate di videogiochi come niubbi, e cosa lo ascolto a fare io che gioco Dark Souls col pad rovesciato senza mai morire".
Non so, del resto è un podcast dichiaratamente per geek, un minimo di gergo pregresso è necessario.
Altre opinioni in merito?
I videogiochi purtroppo sono fra tutti i media quelli con il lessico più specifico, perchè anche quando parli di cinema più di "primo piano" o "piano sequenza" non è che ci sia molto da imparare, se non vai a parlare di telecamere.
Beh, magari usare termini in italiano e comprensibili "a intuito" sarebbe più cerchiobottista, toh.
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In italiano texture, frame rate e sun shaft come li traduci? ;)
O meglio, un equivalente lo trovi, ma difficile non suonare ritardato a chi ne capisce.
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In italiano texture, frame rate e sun shaft come li traduci? ;)
O meglio, un equivalente lo trovi, ma difficile non suonare ritardato a chi ne capisce.
Non fare il furbetto, io mi riferivo agli esempi fatti da Davide, che sono tutti serenamente italianizzabili. E comunque, anche per il frame rate, basta girarci attorno parlando di fluidità o simili, e tutto sommato anche sun shaft, alla peggio ci sbatti un inciso che spieghi cosa sia (fra l'altro secondo me anche un sacco di appassionati, perlomeno quelli che non ascoltano Wiskast :D, non sa cosa sia).
Poi è chiaro che ci sono termini in inglese che rimangono tali per forza, ci mancherebbe.
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Vabbuò, ci staremo più attenti, ma c'è da fare del brifing autogeno prima di registrare perchè certe cose ci escono così naturali che è anche difficile notarle.
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Mah, per come la vedo io, visto che oggi qualsiasi spiegazione è grosso modo a due click di distanza da qualsiasi "ignorante", sarebbe anche il caso di auspicare maggiore proattività da parte del pubblico/lettore/ascoltatore etc. Fai prima a googlare texture che a domandarti che cavolo stai dicendo Gatsu?. Poi chiaro, io sto con Moretti, il trend negativo e il chi parla male pensa male, ma finchè non usciamo con deliverare, ti forwardo, c'è un divamping di iniziative, chiedo di non tirarci le pietre. Casomai cadessimo in quel peccato originale allora sì, potete sputarci addosso. :yes:
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Mah, per come la vedo io, visto che oggi qualsiasi spiegazione è grosso modo a due click di distanza da qualsiasi "ignorante", sarebbe anche il caso di auspicare maggiore proattività da parte del pubblico/lettore/ascoltatore etc. Fai prima a googlare texture che a domandarti che cavolo stai dicendo Gatsu?. Poi chiaro, io sto con Moretti, il trend negativo e il chi parla male pensa male, ma finchè non usciamo con deliverare, ti forwardo, c'è un divamping di iniziative, chiedo di non tirarci le pietre. Casomai cadessimo in quel peccato originale allora sì, potete sputarci addosso. :yes:
Fulgy, detto che se usaste deliverare verrei a cercarvi a casa, tieni anche a mente che il tuo discorso ha più senso magari se fai riferimento a un articolo che uno si legge su un sito. Ma se vi sto ascoltando in un podcast, magari mentre sono in giro, o sto guidando, non è che mi metto a far ricerche, per di più interrompendo il flusso della conversazione.
Oh, poi, intendiamoci, a me cambia poco, mi va benissimo così, se però ne facciamo una questione di fruibilità del podcast da parte del maggior pubblico possibile, mi sembra giusto prendere in considerazione questo aspetto. Poi, attenzione, parlo di "prendere in considerazione", ma non è che io sia convinto di aver ragione: magari poi scopri che la maggior parte della gente se ne sbatte e comunque segue il discorso generale a prescindere dal termine specifico ignoto. :)
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Mah, per come la vedo io, visto che oggi qualsiasi spiegazione è grosso modo a due click di distanza da qualsiasi "ignorante", sarebbe anche il caso di auspicare maggiore proattività da parte del pubblico/lettore/ascoltatore etc. Fai prima a googlare texture che a domandarti che cavolo stai dicendo Gatsu?. Poi chiaro, io sto con Moretti, il trend negativo e il chi parla male pensa male, ma finchè non usciamo con deliverare, ti forwardo, c'è un divamping di iniziative, chiedo di non tirarci le pietre. Casomai cadessimo in quel peccato originale allora sì, potete sputarci addosso. :yes:
Io però onestamente ho dei problemi. Dopo anni all'estero spesso mi blocco pensando a qual'è l'equivalente italiano che ho sulla punta della lingua. Parlando di The Invention of Lying mi veniva solo roba in inglese, e infatti in alcuni punti faccio dei giri incredibili per dire cose semplici. Solo che così sul momento non ho il suggeritore e se mi viene "frame" invece di "contesto" non ci posso fare molto.
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Bell'episodio e argomento molto interessante.
C'è una parte che non ho gradito per nulla, ma visto che a) durava pochi secondi, b) probabilmente era una peeppa mentale mia, fa nulla. :whistle:
Dicevo? Ah, sì: bell'episodio.
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Ehr...uhm?
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Nessuno ha detto Forza Juve durante la puntata mi sembra :)
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@Gatsu: il problema delle citazioni lo sento perchè mi si è posto con la tesi.
Di fatto non essendoci ancora uno standard non c'è un modo per citare altri testi che sia univoco.
Se il libro nasce in digitale allora il problema non si pone, ma se si deve dare un riferimento alla versione cartacea equivalente servono le pagine.
È vero anche che con uno strumento ricerca non ha senso dare riferimenti precisi perchè chiunque puó ritrovare il passo citato nel testo piú comodamente che crecando la pagina.
Spero di non essere stato troppo confuso.
Ah leggiti archivio Arendt I e II se ti è piaciuto la banalità del male. È anche piú agevole che è una raccolta di articoli e pubblicazioni varie.
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Mi riconosco colpevole del peccato di utilizzo gergale, mi pare un'osservazione sensata cui si potrebbe andare incontro così: usare pure il termine più tecnicamente pertinente, ma spiegarlo subito dopo ("la texture, ovvero la marmellata a pezzettoni che ricopre i poligoni in ogni titolo Wii..." ^^).
Interessante notare come, davanti a un pubblico indifferenziato, l'argomento difficile da trattare siano i giochi e non l'editoria.
Fa pensare.
No, dico davvero.
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Interessante notare come, davanti a un pubblico indifferenziato, l'argomento difficile da trattare siano i giochi e non l'editoria.
Fa pensare.
No, dico davvero.
È che ci piace pensare di essere nerd ghettizzati e incompresi.
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@MrSpritz Il punto che tocchi è interessante (e fondamentale per il comparto accademico e in generale di non fiction), ma forse ci avrebbe fatto un po' deragliare verso una nicchia in una discussione che, già così, rischiava di divagare, dato il campo da gioco molto ampio.
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È che ci piace pensare di essere nerd ghettizzati e incompresi.
L'importante è non essere nerd ghettizzati e incomprensibili.
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anche sun shaft, alla peggio ci sbatti un inciso che spieghi cosa sia (fra l'altro secondo me anche un sacco di appassionati, perlomeno quelli che non ascoltano Wiskast :D, non sa cosa sia).
Io mi sono autoconvinto che è una roba che c'entra con l'HDR, ma mica ho capito che cacchio è eh. E wiskast ogni tanto lo ascolto pure, figurati
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@MrSpritz Il punto che tocchi è interessante (e fondamentale per il comparto accademico e in generale di non fiction), ma forse ci avrebbe fatto un po' deragliare verso una nicchia in una discussione che, già così, rischiava di divagare, dato il campo da gioco molto ampio.
Infatti era un commento a caldo a inizio discussione, poi mi son reso conto che era fuori luogo nell'economia del discorso.
Ecco forse quando si parlava delle scuole: vedo più probabile che partano le università con le loro pubblicazioni e le dispense del corso in epub.
Sarebbe una manna, peccato che qui usino ancora tutti word e ti danno i doc.
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Ve lo spiego?
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@Gatsu: il problema delle citazioni lo sento perchè mi si è posto con la tesi.
Di fatto non essendoci ancora uno standard non c'è un modo per citare altri testi che sia univoco.
Se il libro nasce in digitale allora il problema non si pone, ma se si deve dare un riferimento alla versione cartacea equivalente servono le pagine.
Immagino che il sistema a "posizioni" sia esclusivo di kindle.
Quando ho fatto la tesi io ho scelti lo stile che mi consigliava chi ha seguito la mia tesi. Adesso non ricordo...Oxford qualcosa?
Il problema comunque si pone anche per i siti web, a cui io attingevo di brutto, essendo una tesi basata sul web. Quelli a volte spariscono e ciao. Nelle appendici mi son premurato di riportare per intero i passaggi cruciali per capire il resto della tesi.
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Ve lo spiego?
http://www.youtube.com/watch?v=rGkiDMmNiyM
Fai prima.
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Interessante notare come, davanti a un pubblico indifferenziato, l'argomento difficile da trattare siano i giochi e non l'editoria.
Fa pensare.
No, dico davvero.
Un po' OT, ma questo è effettivamente un problema. Al di là di colleghi e amici di tfp io non parlo mai di videogiochi con nessuno fondamentalmente perchè nessuno mi capisce.
E sono anche piuttosto convinto che questa cosa debba cambiare e che il linguaggio dei videogiochi debba togliersi dalla nicchia in cui si è messo da solo e diventare più universale. In parte la cosa sta avvenendo autonomamente grazie all'allargamento del bacino di utenza dei videogiochi, in parte è compito dell'industria e della stampa di settore fare in modo che questo accada.
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@Gatsu: il problema delle citazioni lo sento perchè mi si è posto con la tesi.
Di fatto non essendoci ancora uno standard non c'è un modo per citare altri testi che sia univoco.
Se il libro nasce in digitale allora il problema non si pone, ma se si deve dare un riferimento alla versione cartacea equivalente servono le pagine.
Immagino che il sistema a "posizioni" sia esclusivo di kindle.
Quando ho fatto la tesi io ho scelti lo stile che mi consigliava chi ha seguito la mia tesi. Adesso non ricordo...Oxford qualcosa?
Il problema comunque si pone anche per i siti web, a cui io attingevo di brutto, essendo una tesi basata sul web. Quelli a volte spariscono e ciao. Nelle appendici mi son premurato di riportare per intero i passaggi cruciali per capire il resto della tesi.
Sí, il problema si presenta in genere per le versioni sia cartaceo che digitale. In citazione sono identiche, ma se usi quella digitale la pagina è assente.
Si tratta del pelo nell'uovo, ma a livello formale conta.
Alcuni dicono di segnalare il paragrafo... Boh
Oltretutto la pagina è uno standard. Le posizioni?
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Mah, per come la vedo io, visto che oggi qualsiasi spiegazione è grosso modo a due click di distanza da qualsiasi "ignorante", sarebbe anche il caso di auspicare maggiore proattività da parte del pubblico/lettore/ascoltatore etc. Fai prima a googlare texture che a domandarti che cavolo stai dicendo Gatsu?.
"Lean" poi te l'eri googlato?
http://www.tfpforum.it/index.php?topic=17189.msg1078522#msg1078522
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Sì, ma non c'avevo capito un cazzo lo stesso.
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:D
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http://www.youtube.com/watch?v=rGkiDMmNiyM
Fai prima.
Lo sai chi è MarcoAntonio299? :D
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No...?
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Darro. ^_____^
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Non so se sia già stato detto, comunque, sulla faccenda del numero di nomination per il miglior film agli Oscar: l'anno scorso le hanno riportate da 5 a 10 come era negli anni trenta (o giù di lì), mentre quest'anno non è che le hanno ridotte a nove, è che hanno introdotto un sistema "variabile".
In pratica vanno da un minimo di cinque a un massimo di dieci, e c'è un sistema di votazione "pesata". Non so i dettagli, ma immagino che per potere avere la nomination un film debba essere stato votato come prima scelta un numero di volte calcolato in percentuale su quello dei votanti, o qualcosa del genere.
Se interessa, qua avevo messo assieme (traducendo a destra e a manca e infilando poi link per approfondire) una spiegazione un po' più completa (al netto chiaramente di lobby e smaneggiamenti vari) su come funzionino le votazioni per decidere le nomination:
http://giopep.blogspot.com/2010/01/oscar-come-funziona.html
È però aggiornata all'anno scorso, manca quindi la faccenda del numero di nomination "variabile".
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Tema interessante, ospiti garbati e competenti, bella puntata. È paciuta pure ad Isaac, Little Steve, Attack Fly, 1UP, Distant Admiration, Cube of Meat e Sack of Pennies (http://i.imgur.com/e0HWE.jpg). ^^
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Lol teo, ormai sei in fissa.
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Mi si è rotto il lettore MP3 e intanto che mi torna dall'assistenza sto con una cagatona 'di back-up', che fa pena in tutto, compreso il fatto che non c'ha il resume né un modo per andare subito al minuto TOT.
I podcast attualmente li ascolto mentre gioco ad Isaac. Dev'essere tutto un grandissimo piano che quel bastardo di McMillan ha architettato per farmi rimanere ancora appiccicato a quella roba maledetta, quando ero sul punto di volerla mollare. ^^
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Sempre sul pezzo. :yes:
http://www.dday.it/redazione/5348/Libri-scolastici-parte-la-digitalizzazione-allitaliana.html
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Bella puntata :)
Appunto: Fabio ha la stessa identica voce di Rocco Tanica :yes:
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Da autore autopubblicato e da avido lettore digitale ho ascoltato con molto interesse la puntata, complimenti a tutti per gli interventi competenti e di ampio respiro. Probabilmente sarebbe stato interessante integrare nel discorso anche un punto di vista tecno-storico, se mi passate il termine, sui potenziali effetti del cambio di paradigma tecnologico sul sistema dei media. Chi scrive contributi interessanti che rientrano parzialmente in quest'ottica, ma strettamente legati all'editoria, è Fabrizio Venerandi sul suo blog http://salvoesaurimentoscorte.wordpress.com.
Ho una gran voglia di riprendere in mano "Lo spazio dello scrivere", purtroppo cartaceo, libro dedicato alla scrittura ipertestuale che gli ebook potrebbero rendere nuovamente attuale.
Una piccola tirata d'orecchi a Gatsu per aver definito Hanna Arendt (http://it.wikipedia.org/wiki/Hannah_Arendt) "una giornalista", l'autrice avrebbe meritato qualche parola in più.
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ne ho ascoltata meta' e la sto trovando molto interessante anche dal punto di vista di un lettore forte.
Mi ha fatto sorridere molto il discorso del "cosa puo' fare il libro cartaceo per non soccombere?" perche' e' lo stesso identico discorso che si fa da anni con la musica e stranamente le uniche etichette che hanno capito l'antifona e riescono a dare un senso alla musica digitale e quella fisica sono quelle piu' piccole e indipendenti, mentre le major oltre a dare contro a servizi come spotify/grooveshar/deezer (btw, se qualcuno cerca lo Spotify italiano dia un occhio a Deezer, qualita' e quantita' sono decisamente vicine a Spotify) e a sposare la causa iTunes non fanno.
Quando di fuori e' tutto un fiorire di servizi stupendamente equi come Bandcamp e prestigiosissime edizioni in vinile con stampe serigrafate numerate e paccottiglia varia che manda in brodo di giuggiole il fan che compra piu' che volentieri.
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Almeno personalmente sto comprando i libri molto più ora che ho un kindle.
Prima andavo di fotocopie per i libri di testo e di biblioteca.
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Habemus Episodio 3, in uscita entro un paio di giorni.
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Habemus Episodio 3, in uscita entro un paio di giorni.
Dove, come, quando?!? GRANDE VALVE!!!
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Ahahaha mitico Stay black! :D
Gatsu, argomento?
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Ahahaha mitico Stay black! :D
Gatsu, argomento?
La comicità ai tempi di internet, ospiti Simone Salis (Unità, RadioDue) e Cristiano Sala (autore de Le Iene).
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devo farvi un appunto: cambiate la musichetta iniziale. Ogni volta che la sento mi vien voglia di spaccare in due il mac. :-[
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devo farvi un appunto: cambiate la musichetta iniziale. Ogni volta che la sento mi vien voglia di spaccare in due il mac. :-[
Incasso ma rimango stoico nella convinzione che caratterizzi il podcast abbastanza bene. Come quella di RingCast, può non piacere ma è un jingle che rimane in mente. Ti assicuro che quando c'era da sceglierla ci ho perso due giorni e dopo tentativi con mille altre cose continuavo a tornare su questa.
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Io la trovo orecchiabile.
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La sigla iniziale è troppo bella. Avevo anche recuperato il brano da cui è tratta, ma dopo un ascolto l'odiavo già. Funzione proprio come jingle.
In generale, complimenti per gli ospiti (vale anche per l'episodio tre), trovate personaggi non famosissimi ma parecchio esperti nei temi trattati e che tengono molto alto il livello della discussione. Sarà l'abitudine al modo di fare italiano (televisivo, principalmente), ma seguire una discussione su un tema X senza la presenza obbligatoria di un politico, una baldracca catodica e un prete è liberatorio.
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La sigla iniziale è troppo bella. Avevo anche recuperato il brano da cui è tratta, ma dopo un ascolto l'odiavo già. Funzione proprio come jingle.
In generale, complimenti per gli ospiti (vale anche per l'episodio tre), trovate personaggi non famosissimi ma parecchio esperti nei temi trattati e che tengono molto alto il livello della discussione. Sarà l'abitudine al modo di fare italiano (televisivo, principalmente), ma seguire una discussione su un tema X senza la presenza obbligatoria di un politico, una baldracca catodica e un prete è liberatorio.
Io un prete a far caciara comunque lo vorrei.
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Ci avrei scommesso che la baldracca non l'avresti voluta.
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Ci avrei scommesso che la baldracca non l'avresti voluta.
La baldracca in un podcast AUDIO non ha molto senso.
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Invece sono spassosissime. Una volta ho sentito in radio la Satta e non capiva un cazzo di nulla, non riusciva a sostenere un discorso. L'intervista era anche iniziata in ritardo perché prima era andata nella radio sbagliata.
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:D