TFP Forum

[F]eed => Feed => [Archivio] My Review => Topic aperto da: andreTFP - 29 Nov 2011, 23:13

Titolo: [360][PS3][PC] Driver San Francisco
Inserito da: andreTFP - 29 Nov 2011, 23:13
C’era poca attesa per Driver San Francisco. Gli ultimi episodi non particolarmente riusciti e la bizzarra capacità del protagonista di teletrasportarsi nei panni di qualsiasi guidatore della città avevano contribuito a sancire la morte di questo franchise in modo prematuro.

Per prima cosa la novità principale, ovvero lo shift, merita un’approfondita analisi: Tanner a causa di un incidente stradale con Jericho, il “villain” di questo capitolo, acquisisce un potere che gli permette di impersonare qualsiasi guidatore all’interno di San Francisco. Tale abilità, che sembra esaurire il proprio potenziale alla semplice facoltà di provare tutti i veicoli, contribuisce a rendere stimolanti e varie le missioni solite, quali inseguimenti, fuga dalla polizia, distruzione di un veicolo. Potendo controllare qualsiasi vettura, infatti, si possono liberamente creare diversivi per impedire la fuga ad un criminale o bloccare le auto inseguitrici.

Fortunatamente le missioni sono di per sé varie. A quelle classiche se ne aggiungono alcune davvero originali. In una, ad esempio, bisogna arrivare a destinazione percorrendo per lo più strade secondarie, perché il passeggero non vuole attrarre l’attenzione; in un’altra si devono filmare incidenti stradali per una trasmissione televisiva (superfluo suggerire l’uso dello shift per causare frontali, tamponamenti …). E molte altre ancora.

In Driver San Francisco, le missioni incentrate sulle gare automobilistiche sono così numerose e strutturate da rappresentare un vero e proprio gioco nel gioco: una competizione rally su uno sterrato con una Ford RS200, una gara di drifting per Lombardy Street e una monomarca tra 500 e 695 Abarth tra i vicoli sono solo degli esempi. Così come le corse clandestine con protagoniste Gallardo, Viper, Corvette ZR1, Audi R8 e un duello McLaren MP4/ Pagani Zonda sul Golden Gate Bridge all’orario di punta ricorda Need for Speed Hot Pursuit (senza i gadget).
Il parco auto è davvero ampio, vario e ben equilibrato: auto classiche e moderne, americane e europee, dune buggy, supercar, utilitarie, luxury car, sportive, SUV e monovolumi circolano nella Bay Area. Procedendo nei capitoli della storia principale, la città si popola progressivamente di nuove auto; peccato che queste non si aggiungano a quelle vecchie, ma le sostituiscano. Per fare un esempio: nel capitolo in cui vengono sbloccate Aston Martin Cygnet, Boxter della RUF e Audi A4 sarà davvero difficile trovare per strada le auto iniziali, ovvero la Giulietta, Dodge Gran Caravan o Scirocco R. E così via nei capitoli successivi. Chi vuole aver sempre a portata di mano un’auto particolarmente gradita, deve comprarla presso i concessionari.

Il modello di guida è accessibile a tutti e allo stesso tempo molto vario in funzione dell’auto guidata: una vecchia Lancia Stratos è veloce ma instabile; una Camaro (quella protagonista nel film Trasformers) gratifica ampiamente quando si imparano a domare i suoi cavalli e la sua trazione posteriore; un Range Rover Sport, incollato a terra, è poco adatto agli inseguimenti, ma ottimo per i frontali; mentre una Cadillac Eldorado si barcamena tantissimo nelle svolte.
Il sistema di guida è davvero ottimo ed è degno di un gioco di corse vero e proprio.

All’avventura principale, purtroppo terminabile in una manciata d’ore, si aggiungono di volta in volta delle impegnative attività secondarie che, completate con successo, elargiscono punti spendibili per acquistare auto e upgrade. Grazie anche a questa finalità, obiettivi come tamponare quindici auto in trenta secondi o dover estinguere delle fiamme prima che il veicolo incendiato esploda non sono ridondanti e riempitivi, ma aumentano il coinvolgimento e il livello di sfida di Driver San Francisco.
Per la città, inoltre, sono nascoste delle icone che sbloccano delle prove. Queste ultime sono slegate dalla modalità principale e ambientate negli anni ’70: vetture, volanti della polizia e una pellicola sgranata sono un omaggio ai telefilm polizieschi di quel periodo. Così come non sono da meno tantissimi altri aspetti  della storia principale: il giubbotto in pelle di Tanner, la splendida colonna sonora, le inquadrature durante i salti, le scaramucce tra i due partner, la loro Dodge Challenger R/T e la presenza massiccia di muscle car degli anni ’70. Tra queste compaiono la Ford Gran Torino, GT500, Shelby Cobra e la Pontiac Lemans…

Il grande merito di Driver San Francisco è quello di essere molto vario, nonostante non preveda sparatorie né missioni da condurre a piedi. Tali limitazioni hanno stimolato gli autori ad inventarsi qualcosa di originale come lo shift e, in secondo luogo, hanno permesso loro di concentrarsi su un soddisfacente modello di guida e sull’allestimento di un parco vetture completo e invitante. Il risultato è un’avventura ben curata, mai noiosa e soprattutto divertente. Peccato per la modalità principale: poche missioni e un livello di sfida medio o medio-basso consentono di aver la meglio su Jericho in un paio di pomeriggi.


Voto: 8





PS: la recensione e il voto si riferiscono alla modalità single player.