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[F]eed => Feed => [Archivio] My Review => Topic aperto da: Zave - 26 Dic 2009, 11:01

Titolo: [360] Arkedo Series #3: Pixel!
Inserito da: Zave - 26 Dic 2009, 11:01
Arkedo Series #3: Pixel!
Arkedo/Pasta Games - 2009
Xbox Live Marketplace (Indie)

(http://zzavettoni.files.wordpress.com/2009/12/boxart_pixel-e1261821190238.jpeg?w=589&h=410)

Come spiegare a quelli di Arkedo che Babbo Natale è tutta un’invenzione per le rivendicazioni sindacali dei folletti? Come metterli in guardia dalla crudeltà della vita reale, quella fatta di 50 e 20 centesimi quando tutto quel che ti serve è l’Euro per il carrello della spesa? Qualcuno doveva pur farlo ed è stata Microsoft a caricarsi sulle spalle il pesante fardello, da consegnare in piena fronte al gruppetto transalpino, da settembre alle prese con il loro progetto “un gioco al mese!”. Bene, se siamo a tre giochi in quattro mesi, qualcosa di brutto è successo. E sono i tempi di approvazione e cazzeggio vari che la Microsoft di cui sopra si prende anche per buttare in pasto ai pochi fan i titoli dedicati al canale Indie del Marketplace di Xbox Live.
Ma il pasticciaccio (brutto) non ha demoralizzato donnine e ometti di Arkedo che, anzi, dopo aver completato Pixel! in collaborazione con quelli di Pasta Games (responsabili del decente Maestro! Jump in Music su DS) sono già al lavoro sul quarto esperimento: Shoot! Ma questa è un’altra storia, di cui si parlerà tra un mese (forse, a dio piacendo). Ora c’è spazio solo per il micio mao e i pixellini bluettini.
Se la sensazione era che i nostri volessero esplorare un genere a ogni giro, qualcosa dev’essersi incastrato da qualche parte: Pixel! è un gioco di piattaforme. In modo simile e differente da Jump!, prima uscita della serie. Per la prima volta su tre il nome stesso del progetto non è focalizzato attorno all’azione che caratterizza la struttura di gioco. Il che fa di Pixel! quasi un capitolo apocrifo, eppure ha il suo bel perché. Se Jump! era, all’incirca, un gioco di piattaforme a schermate fisso, più vicino allo stile di un vecchio Mario Bros., con elementi quasi da puzzle game, allora Pixel! è l’evoluzione del genere. E’ il Super Mario Bros. del caso, ovvero un gioco di piattaforme a scorrimento.

(http://zzavettoni.files.wordpress.com/2009/12/pixel_1.jpg?w=540&h=303)

Ancora una volta la caratterizzazione grafica è semplicemente strabordante: utilizzando uno stile che richiama i monitor dot-matrix Arkedo ha messo in piedi uno spettacolo che toglie il fiato per classe, pulizia e scelte cromatiche. Scelte cromatiche che, però, possono anche venire a noia: è blu. E’ tutto blu per tutti e sette i livelli. Non sarebbe dispiaciuto potersi godere un nuovo colore dominante a ogni schema, ma così è… E d’altronde la ripetitività è un po’ il problema basilare di Pixel! che, dei tre esperimenti finora pubblicati, è di sicuro quello più diluito e meno convincente sotto il profilo del gioco vero e proprio.

(http://zzavettoni.files.wordpress.com/2009/12/pixel_5.jpg?w=540&h=303)

Protagonista è un morbidoso micio-mao dallo stile pienamente internettiano/manga: salta in testa ai nemici, ogni tanto esplode un “meow” assassino invero poco utile e lascia al giocatore la necessità di risolvere semplici momenti-puzzle attivabili indagando con una lente (portata su schermo dalla pressione del dorsale “L”) alcuni pixel. Da qui il nome. Fatto questo è tutto un saltellare fino al prossimo mondo. In estrema semplicità, tranne quando si giunge all’ultimo schema: qui il livello di difficoltà subisce un’impennata improvvisa e imprevista, capace di tramutarsi velocemente in frustrazione.
Discutibile, ma a suo modo efficace, il modello fisico impresso al personaggio, pressoché privo di qualsiasi inerzia. Il che rende Pixel! pericolosamente simile agli scialbi giochi di piattaforme europei dell’epoca 16 bit. Qui, fortunatamente, le cose funzionano un po’ meglio. Ma nemmeno sempre. Un acquisto comunque più che consigliato, in primis per il prezzo sempre concorrenziale (240 Microsoft Points), in secondo luogo perché è bello bello bello da star male da vedere, poi perché la colonna sonora è proprio figa, quarto perché è bello dare due Euro e rotti a questi tizi che ci stanno provando, a fare qualcosa di diverso dal solito.